Elio Sabia: Dalla Fisica alla Letteratura

“La creatività non è altro
che un’intelligenza che si diverte”.
A. Einstein

Originario di Napoli, fin da ragazzo la sua passione narrativa l’ha spinto ad abbozzare varie idee, lasciate poi chiuse in un cassetto.
Per amore della sua professione, l’altra sua grande passione, ha dovuto accantonare la scrittura e dedicarsi interamente alla ricerca scientifica. È stato Fisico di formazione e ricercatore presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati e di Portici. Autore di oltre 180 articoli, pubblicazioni scientifiche, su riviste nazionali e internazionali nonché di libri specialistici. Docente in scuole internazionali di specializzazione (NATO, Centro Ettore Majorana per la cultura scientifica), e ha tenuto lezioni su invito al CERN di Ginevra.
Una vita dedita alla scienza, ma si sa: ogni cosa ha il suo giusto tempo e non è mai tardi per seguire i propri sogni e così nel 2017, dopo tre anni di gestazione, nasce il suo primo romanzo: un Thriller esoterico “L’incoscienza del tempo” al quale nel 2021 si unisce il sequel “Initium”. Nel 2022 con il suo romanzo “Vite sospese” l’autore si cimenta in tematiche differenti dalle prime due sue opere.

Un uomo che ama sperimentare, mettersi in gioco e scoprire ogni giorno mondi diversi in cui iniziare un nuovo viaggio narrativo. Scienza e Fantasia, mondi apparentemente distanti tra loro, che abbraccia in tutta la sua poliedricità. Di lui dice: “Sono una persona audace, mi piacciono le sfide! D’altra parte per la ricerca è necessaria la creatività”. E con questo suo pensiero, che approfondiremo in seguito, saluto l’ospite di oggi.

Innanzitutto la ringrazio di essere qui. È nata in lei prima la passione per la Scienza o per la lettura?

Ringrazio lei per l’opportunità che mi è stata concessa. Da ragazzo ero affascinato dalla volta celeste e dalla miriade di stelle. Cominciai attraverso le enciclopedie a informarmi su tali meraviglie e appresi che fin dall’alba della civiltà umana l’interesse per l’astronomia fu un’esigenza dei dotti. Mi avvicinai alla fisica al liceo e il mio forte interesse per la matematica mi aiutò. Per quanto riguarda la lettura, ricordo con nostalgia l’emozione che provavo da ragazzino quando mio padre, appassionato lettore, ogni mese mi regalava un libro di avventure: l’amore per la lettura nasce da piccoli. Ho coltivato così negli anni il piacere per la letteratura: ho letto tanto, dai classici russi, francesi, inglesi, americani e italiani ai romanzi thriller, di fantascienza.

È stato Fisico di formazione e ricercatore presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati e di Portici. Per noi, non addetti ai lavori, in parole semplici, in che consistevano le sue ricerche?

Sono stato ricercatore presso i Centri di Ricerca ENEA di Frascati e di Portici occupandomi in particolare dello sviluppo di macchine acceleratrici di elettroni, di progettazione e misure di speciali strutture magnetiche ad alto campo magnetico, di design teorico e sperimentale di Laser ad elettroni liberi. Questi tipi di laser hanno la capacità di estendere l’intervallo di lunghezze d’onda fino ai raggi X e con impulsi temporali brevissimi, tali caratteristiche saranno utilizzate per filmare processi che avvengano su scale microscopiche e che durano un tempo brevissimo, con applicazioni in fisica, chimica, biologia e medicina.

Ha in produzione un libro scientifico “Elementi di calcolo applicato”, che verrà utilizzato come Testo di Esercizi alla Facoltà d’ingegneria dell’università “La Sapienza di Roma”. Due parole su questo progetto.

Verrà tradotto in inglese e avrà una diffusione internazionale. Era un’idea nata in collaborazione con un mio collega che aveva tenuto un corso di Analisi II alla facoltà di Ingegneria della “Sapienza Università di Roma”. L’idea nacque per creare un testo orientato alle applicazioni e che consentisse allo studente di maneggiare esercizi anche di una crescente difficoltà.

Ha tenuto lezioni presso l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) a Ginevra. Un ricordo di questa esperienza.

Ho curato negli anni la mia professione sia attraverso ricerche nei Centri di Ricerca che come attività didattiche all’Università e nei centri di Cultura Scientifica di rilievo internazionale. Ho visitato Laboratori di eccellenza nel mondo che mi hanno spinto ad affrontare i problemi cercandone ove possibile una soluzione. Invitato a convegni e congressi internazionali per discutere lo stato di avanzamento di progetti in collaborazione con altri laboratori di ricerca nel mondo, ho avuto al possibilità di tenere lezioni a Scuole Internazionali della NATO, al CERN di Ginevra e al Centro Ettore Majorana per la Cultura Scientifica di Erice. Nella mia lunga carriera ho seguito laureandi per lo sviluppo di tesi sperimentali nonché teoriche. Appassionato della Matematica, sono stato professore a contratto alla Facoltà di Architettura della Università Federico II di Napoli, tenendo corsi di Algebra, Geometria e Analisi Matematica. Della mia esperienza al CERN ricordo con affetto le lezioni che tenni alla “Scuola sugli Acceleratori di particelle” del CERN che in quell’anno si tenne a Berlino. Il corso era un corso avanzato sulla fisica degli acceleratori di particelle. In una platea gremita di fisici provenienti da diverse nazionalità, tenni lezioni sulle “Interazioni particelle-fotoni” ed ebbi un grande successo. Le lezioni furono poi pubblicate negli annali delle scuole di specializzazione del CERN con mia grande soddisfazione. Un’altra bella esperienza fu quella di essere invitato in una delle aule del CERN di Ginevra per esporre un filone di ricerche di cui l’ENEA di Frascati era all’avanguardia e competeva con laboratori del calibro del Livermore, Los Alamos, Berkeley. Si trattava di un laser innovativo, di nuova concezione, il cosiddetto FEL (Free Electron Laser) Laser a elettroni liberi. Anche in questo caso la platea era numerosa e non posso nascondere che ero emozionato in quanto tra gli ascoltatori c’erano eminenti scienziati che, in quanto tali, avevano l’umiltà di ascoltare quel giovane italiano che parlava di una nuova fisica.

“Uno scienziato da un dettaglio insignificante può essere condotto sulla via per una scoperta importante”. Questo avviene anche per uno scrittore, qual è stato un dettaglio o una situazione, apparentemente insignificante, durante la stesura di un suo libro, che l’ha ispirata?

In “Vite sospese, mio terzo romanzo, la storia di Gennarino, racchiusa in quaderni dimenticati e poi ritrovati per caso dal giornalista Mario, mi fu ispirata durante una visita guidata al Tunnel Borbonico di Napoli, un lungo traforo al di sotto della collina di Pizzofalcone voluto da Ferdinando II di Borbone. Abbandonato, fu riutilizzato solo durante la seconda guerra mondiale, come rifugio antiaereo per tenere al sicuro la popolazione che abitava nei pressi durante le innumerevoli incursioni dei bombardieri anglo-americani sulla città di Napoli. In seguito fu adibito a deposito giudiziario fino agli anni ’70. Durante la visita, la guida ci mostrava vecchi motocicli e automobili arrugginite, abbandonate in quei luoghi da decenni. Quelle vecchie auto stuzzicarono la mia fantasia, immaginai che all’interno di una di esse potesse esserci ancora qualcosa appartenuta al proprietario, oppure dimenticata da qualcuno, pensai a un ipotetico ritrovamento di una serie di quaderni: diventeranno i quaderni di Gennarino rinvenuti in una vecchia valigia.

Nel suo primo romanzo “L’incoscienza del tempo” (2017) e nel suo Sequel “Initium” (2021) entrambi editi da Edizioni DrawUp, affronta argomenti fantasy uniti al mondo dell’esoterismo. Cosa l’ha spinta ad approfondire questa tematica apparentemente così distante dal suo percorso professionale?

“L’incoscienza del tempo” è il romanzo d’esordio dal titolo inquietante. Quando ho deciso che i tempi erano maturi per cimentarmi nella scrittura di un romanzo sono stato spinto dalla necessità di non farmi influenzare dalla mia vita professionale. Non volevo assolutamente scrivere un libro, diversamente da come fanno tanti scrittori che rimangono nella loro zona di conforto usando la loro professione come punto di forza, che sembrasse essere scritto da un fisico. Sono una persona audace e amo le sfide. Quanto più lontano dalla realtà fisica, ecco quello era il campo su cui mi dovevo cimentare, almeno come romanzo d’esordio. È una storia che tra flashback e continue alternanze temporali, rilancia e celebra, tra entusiasmi giovanili e riflessioni dell’età matura, la forza dell’amore che si rende immortale ed eterno. Una struggente storia d’amore, un giallo, un passato misterioso, inquietanti presenze…, un gioco tra realtà e sogno in un viaggio esoterico. L’intervento del “tempo” talvolta può essere brutale, sconvolgente, drammatico, incomprensibilmente spietato, ma mai cattivo, né buono, perché non c’è nessuna etica nello scorrere del tempo, che vive in un’eterna ed immutabile incoscienza. Il secondo romanzo ”Initium” che rappresenta il seguito di “L’incoscienza del tempo” fa parte di una trilogia. È una storia a chiare tinte fantasy-thriller in cui i misteri di antiche dimore e le leggende che ruotano intorno a esse fanno da sfondo a una trama fitta di avvenimenti in cui si inserisce un amore apparentemente impossibile osteggiato dalle insidie di un mondo avverso manifesto con oscure presenze.

Oltre a argomenti legati al mondo esoterico e del fantasy mette in primo piano anche i sentimenti. L’Amore altra parte irrazionale dell’essere umano. Per i Bioingegneri “l’Amore nasce nel cuore, il cervello arriva qualche secondo dopo. Tocca aree del cervello che si attivano all’improvviso, ormoni in circolo, sensi all’erta. È stress ma anche appagamento, è voglia di fuga e desiderio di restare allo stesso tempo, è quella emozione che cerchiamo di continuo e di cui non riusciamo più a fare a meno” Per lei che cosa è l’Amore?

Ho letto di recente un’intervista di Paolo Pecere al neuroscienziato e psicanalista Mark Solms che mi ha molto colpito perché, tra le altre cose, si discute di sentimenti. Ho scoperto che c’è un acceso dibattito sull’argomento. Riporto una sintesi delle risposte, che reputo interessanti, di Mark Solms; poi da fisico commenterò, così in qualche maniera rispondo alla sua domanda. Dice Solms:” La coscienza come espressione di un meccanismo biologico che tende alla riduzione del rischio e all’“ottimizzazione” dello sforzo. I bisogni emotivi sono molteplici e in conflitto tra loro. Soddisfare una pulsione significa spesso frustrarne un’altra. Bisogna dire che alcune delle nostre pulsioni portano direttamente a ossessioni, illusioni, religioni, idee artistiche, ideali politici, eccetera. Tutti i sistemi biologici sono sistemi auto-organizzati. I sistemi auto-organizzati sorgono spontaneamente in natura. La loro caratteristica distintiva è che resistono all’entropia, per continuare a esistere. È da questo principio che si è evoluta l’omeostasi. Anch’essa è una forza anti-entropica e auto-organizzante. Per mantenere l’omeostasi in un mondo pieno di incertezze, è necessario che il sistema sviluppi un modello predittivo, un modello di come funziona il mondo che lo circonda, in modo da poter agire intenzionalmente per mantenersi in condizione di omeostasi.” Commento su quanto riportato, e comunque nel rispetto dell’autorevolezza del neuroscienziato: se da una parte è entusiasmante cercare di dare una risposta scientifica alle nostre emozioni usando la terminologia della fisica e invocando Entropia e Energia e magari, ma non è il caso di Solms, invocando i meccanismi della Meccanica Quantistica, dall’altra si dimentica, o si vuol evitare di dire, che il mondo non è poi così deterministico e riduzionista come si cerca in tutti i modi di farci accettare. Ci sono tantissime cose che ci sfuggono e non sempre la risposta razionale è quella che dà risposte convincenti. Io lascerei nel “suo indeterminismo” il concetto di affetto e soprattutto di amore, e soprattutto quest’ultimo lo manterrei cristallizzato in quella sua area romantica che poi è quella che ci fa essere innamorati.

Nel suo ultimo romanzo edito da Europa Edizioni, “Vite sospese”, la sua vena narrativa tocca altre tematiche, diverse dalle sue precedenti opere. Ce ne vuole parlare?

Molto volentieri. In questo romanzo le vite sono “sospese” nello spazio e nel tempo. Nello spazio perché, a causa di eventi anche traumatici, c’è l’Oceano che separa le vite dei personaggi tra Napoli e New York. Ma c’è anche il tempo che interviene in maniera beffarda, sconvolgendo l’esistenza degli esseri umani nella dimensione di una tragedia qual è la seconda guerra mondiale. Sospesi sono anche i rapporti e le relazioni tra i protagonisti che, loro malgrado, vengono allontanati ma mai definitivamente. Dopo la “sospensione” avviene il ricongiungimento. Nei miei romanzi a un ineluttabile destino contrappongo la speranza di un futuro migliore. “Vite sospese” è il mio terzo romanzo. È un romanzo di formazione in cui le vicende storiche fanno da sfondo a una trama fitta di avvenimenti in cui si inseriscono, intrecciandosi, le vite dei personaggi. Per i temi trattati, senza appesantire e distogliere il lettore dal flusso narrativo, quali le emigrazioni italiane in America, le tragedie della seconda guerra mondiale, la rinascita nel dopoguerra, il romanzo è stato inserito nel progetto ”Lo Scaffale della Memoria” che racchiude opere che lasciano alle nuove generazioni una testimonianza “per non dimenticare”. Avevo il desiderio di raccontare una storia che fosse a cavallo della seconda guerra mondiale e che giungesse ai giorni nostri, che contenesse una storia di emigrazione e di riscatto. Volevo inserire nelle vicende una storia che si svolgesse in parallelo nell’epoca moderna. Quindi legare due protagonisti vissuti in epoche diverse attraverso una struttura letteraria che lo permettesse: nasce così l’idea di un metaromanzo. Il giornalista Mario viene in possesso di una piccola valigia nella quale trova una raccolta di quaderni numerati e con la copertina nera. Incuriosito e impaziente apre il primo quaderno, comincia a leggere, prende appunti e infine decide che la storia del ragazzo Gennarino vissuto a Napoli negli anni ’30 del secolo scorso, autore di quei quaderni, merita di essere condivisa. Se ne appassiona e ne nasce un romanzo.

Se dovesse definirsi con un solo termine quale sarebbe e perché?

Domanda, mi permetta, alquanto insidiosa. È difficile connotare in maniera univoca le caratteristiche di una persona e soprattutto dare una definizione di se stessi ma, data la mia natura di persona audace, non posso sottrarmi a tentare di trarre una sintesi. Dopo attenta valutazione potrei definirmi un “Tenace sognatore”, tenace perché anche in situazioni avverse perseguo gli obiettivi che mi sono proposto di raggiungere, e poi sono l’inguaribile sognatore che si permette di fantasticare su possibili traguardi, anche se essi sembrano irraggiungibili.

Ma chi è Elio Sabia nella vita di tutti i giorni?

Sono un uomo che cura i suoi affetti familiari. Mi divido tra la famiglia, ho moglie , quattro figli e una nipotina, tra l’amore per la Scienza, per la Letteratura. Non mi faccio mancare niente, nel senso che aggiungo altre attività, come se non ne avessi abbastanza; quando mi convocano, faccio la comparsa nei vari film e serie tv che si girano a Napoli e nei dintorni. Quest’ultima attività mi permette di conoscere tante persone e molte di esse, così distanti dalla mia sfera d’influenza, arricchiscono il mio bagaglio di figure umane da cui poi posso trarre spunti per i miei romanzi.

Progetti futuri?

Il mio nuovo romanzo è in attesa di esito da parte di diverse case editrici a cui ho sottoposto il l manoscritto. Insieme a Daniela Merola stiamo curando una rassegna letteraria dal titolo “Al Castello” che si tiene mensilmente nel Castello della Leonessa di Montemiletto (AV).

E torniamo alla mia curiosità iniziale e le chiedo: perché la creatività è indispensabile per la ricerca?

Faccio mia la citazione di Einstein: “La creatività non è altro che un’intelligenza che si diverte”. Aggiungo che quello che spinge uno scienziato nelle proprie ricerche è principalmente la curiosità e la voglia di seguire le orme dei grandi del passato, per i quali si nutre la stima per l’ ingegno e l’abnegazione. Poi mi piace riportare una frase del rimpianto Prof. Nicola Cabibbo, mancato premio Nobel per la fisica per motivi ancora tuttora incomprensibili, che recitava “Se non ci divertiamo a risolvere questo problema perché dovremmo studiarlo?”. Nel mondo della ricerca l’ingrediente fondamentale è quello di avere una mente aperta e una grande dose di creatività, oltre a un forte bagaglio di conoscenze: farsi affascinare dalle sfide. Ho vissuto una vita nei laboratori a confrontarmi con problemi tecnici, scientifici e a discutere con colleghi su possibili progetti. Questo modo di essere ti spinge ad accettare le sfide con serenità e a credere che in fondo il mondo dello “scienziato” non è così distante se affrontato con serietà da quello del “letterato”.

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Articoli

Gli artisti e gli autori che ho intervistato, dicono di me

FRANCESCA GHEZZANI, GIORNALISTA

Prepararsi prima di un’intervista studiando i minimi dettagli e saper scavare nelle persone senza essere invadente è un’arte non di tutti. Monica Pasero ha dimostrato di possederla. Grazie davvero per il tempo che mi ha dedicato.

Giosuè Forleo, scrittore e poeta.

Ho conosciuto Monica Pasero per caso e mi è piaciuta fin da subito; infatti l’ho scelta per recensire alcune poesie del mio ultimo libro, “Piuma bianca”. Monica è una giornalista e critica letteraria sempre disponibile, che si distingue per la sua eccellenza, originalità letteraria e cura nella realizzazione grafica. Le sue interviste e recensioni sono sempre caratterizzate da una grande profondità e sensibilità, che le permettono di cogliere l’essenza delle opere e degli autori che tratta. Ha una grande capacità nell’instaurare un contatto empatico con gli autori, capacità davvero rara e che le permette di ottenere risposte profonde e sincere. La sua scrittura è elegante e raffinata, rendendo piacevole la lettura dei suoi articoli su svariati argomenti. È una professionista che unisce esperienza, competenza e sensibilità, rendendola una delle migliori nel suo campo. Se siete alla ricerca di una critica letteraria con un blog che vi offra una visione profonda e stimolante delle opere e degli autori, Monica Pasero è la scelta ideale per la sua originalità di scrittura.

FREDERIK MC. MARK, SCRITTORE

Sono molto contento di aver conosciuto Monica e di averle fatto recensire il mio romanzo Kora: La pietra di Artfis. Un fantasy ricco di storie e misteri. Leggendolo, Monica è riuscita a cogliere l’essenza della storia, il che dimostra quanto sia preparata e sensibile nel percepire le emozioni. Grazie di cuore Monica, alla prossima

LEONARDO MANETTI, POETA

Monica è una persona molto attenta e professionale nel suo lavoro. Inoltre è molto gentile e disponibile. È la persona giusta sulla quale potete fare affidamento. La consiglio vivamente.

SERGIO CAMELLINI, POETA

Questa brillante recensione arricchisce davvero, poche volte ho trovato letterati capaci di entrare nell’animo con tanta delicatezza. A Monica Pasero, porgo i sensi della mia più profonda stima.

DANIELE OSSOLA, SCRITTORE

Ho conosciuto Monica attraverso un Concorso Letterario a Torino cui avevo partecipato.

Si è instaurato un rapporto culturale basato su dolcezza, gentilezza e profondità di emozioni.

La professionalità con la quale ha condotto l’intervista, avendone già realizzate diverse nella mia carriera di autore, posso quindi affermare che è unica in quanto ha scavato nel mio intimo per far emergere i fatti salienti della mia attività non solo di scrittore.

Non posso che rinnovare i miei complimenti!!!   

EDOARDO DE ANGELIS, CANTAUTORE

Nel variegato mondo attuale della comunicazione troviamo una tale quantità di organi e operatori, piccoli e grandi, più o meno efficaci, più o meno credibili … un bosco, una foresta nella quale è difficile trovare il sentiero giusto. Per questo motivo è importante affidarsi alle esperienze positive già vissute da altri. A questo proposito mi sento di suggerire un blog che si occupa principalmente di scrittura, con grande professionalità, garbo, sensibilità. Lo dirige Monica Pasero, e si chiama con un bellissimo nome: OLTRESCRITTURA. E’ vero, Monica e il suo blog vanno oltre la scrittura, sanno offrire, nella comunicazione quel passo in più di profondità, attenzione, interesse, che fanno la differenza … OLTRESCRITTURA, appunto” – Edoardo De Angelis – Il Cantautore Necessario

EUGENIO PATTACINI, SCRITTORE

Quando ci si avvicina al mondo delle interviste in campo letterario ci sono tre aspetti fondamentali e, quasi mai, si incontrano controparti efficaci su tutti e tre. Si parla di competenza e conoscenza del settore utili a impostare domande efficaci e ben articolare utili a conoscere l’autore ma anche a capire, non tanto cosa dica l’opera, ma dove può accompagnare il lettore. Poi c’è il contatto empatico che io ho misurato sia nel suo raro modo di approcciare ma anche condividendo spazi in salotti letterari. Il terzo punto è la realizzazione grafica perchè anche le migliori frasi, se calate in una impostazione raffazzonata, perdono valore. Monica invece caratterizza ogni sua intervista con l’eleganza dell’impostazione. Personalmente per questo aspetto leggerei suoi articoli anche su argomenti che assolutamente non mi appartengono. È bello quando si trova una controparte che mostri alto livello in uno di questi aspetti. Raro su due. Monica, per fortuna di chi la incontra, eccelle in tutti e tre.

MARCO PETRUZZELLA, POETA

Ho conosciuto Monica Pasero un po’ per caso trovandomi nella confusione e dispersione mentale e pratica tipica dell’esordiente. Ho pubblicato da poco per cui sono a digiuno sulle dinamiche della “critica” e della diffusione promozionale delle opere ma soprattutto degli autori. Una cosa, però, credo di averla compresa bene: ciò che conta nel rapporto col gli editori, con le agenzie o con gli editor o realizzatori di recensioni o interviste come Monica, è il rispetto, la cura e l’attenzione che questi hanno nei confronti dei testi, degli autori e delle loro biografie. Ecco con Monica ho provato la gioia e la soddisfazione, oltre di trovarmi al cospetto di una grande professionalità, di avere come interlocutore una persona sinceramente appassionata alla letteratura e alle dinamiche pagina/autore. Auguro ad ogni autore, esordiente o meno, di incontrare Monica Pasero per sentirsi meno solo in questo mondo affascinante ma complicato.

CLAUDE MOSCHELLI, COACH

Monica Pasero è una persona straordinariamente preparate professionalmente e culturalmente

MONICA BECCO, SCRITTRICE

Grazie Monica. Come la scrittura, anche le interviste sono un dono che viene scambiato reciprocamente tra le parti. Con queste risposte mi sono aperta alle persone che non mi conoscono; e loro mi donano il tempo e l’attenzione necessari per entrare nel mio mondo. Grazie a tutte e a tutti. Grazie soprattutto a te, Monica, che con questa intervista, interessante e sensibile, mi hai permesso di fermarmi e regalarmi il tempo di guardarmi e scoprire nuove e inesplorate sfaccettature di me stessa. È stato un piacere e un privilegio

DANIELA MEROLA, GIORNALISTA, SCRITTRICE

La giornalista e promoter culturale Monica Pasero è una professionista eccellente e molto preparata. La sua serietà è meritevole di fiducia.

ELIO SABA ,SCRITTORE

Considero l’intervista che mi ha fatto la giornalista Monica Pasero di grande valore. Mi ha fatto domande per niente scontate, che mi hanno permesso di esternare alcuni aspetti del mio modo di pensare e metter a nudo una parte dei miei sentimenti. Intervista assolutamente notevole.

SILVIA DAL CIN, SCRITTRICE,

Professionista seria, competente e anche molto umana.

SILVIA S.G PALANDRI, EDITRICE

Il lavoro di Monica è così accurato, profondo e dettagliato che un’ AI non riuscirà mai ad eguagliarlo. Domande affatto banali, capaci di scavare in profondità con intelligenza e La tua intervista mi ha emozionata e per rispondere alle tue domande mi sono ritrovata a fare un lavoro su me stessa e un punto sul mio lavoro al femminile. Grazie.

SARA DE BARTOLO, SCRITTRICE, DOCENTE

Non è semplice né scontato ritrovare professionalità e talento in un unica persona.
Parlo della scrittrice Monica Pasero.
I suoi libri nonché le sue interviste sempre pulite, chiare e complete, mai fuorvianti o allusive.
Ogni volta che le sue parole descrivono l’arte di un autore/ autrice , ne esaltano il colore e di conseguenza il valore.
Grazie Monica per ciò che fai ma soprattutto per come lo fai.
Grazie davvero.

PAOLO SORRENTINO, SCRITTORE

Il nome di Monica Pasero mi è stato fatto per la prima volta dal mio editore, Davide Indalezio di Edizioni della Goccia. Mi sono documentato, ho letto le molte cose che ha scritto e mi ha subito convinto per i suoi modi garbati, per la profondità delle sue analisi, per la capacità di cogliere le diverse sfumature e i colori nascosti delle opere che descrive di volta in volta. Si capisce subito che fa il suo lavoro con grande passione e competenza, insomma. Le ho affidato, quindi, la lettura del mio La strategia del Diavolo e anche se lei stessa ha ammesso subito che il genere giallo/thriller non è fra i suoi preferiti, la sua recensione ha soddisfatto appieno tutte le mie aspettative, constatando una volta di più la sua abilità nell’intercettare i significati meno evidenti, più nascosti del libro e sintetizzarli in modo brillante ed efficace. Rapida, essenziale, profonda, con le sue interviste, poi, riesce a interfacciarsi in modo altrettanto efficace con la personalità dello scrittore, offrendo al lettore elementi aggiuntivi capaci di incuriosirlo e farlo avvicinare ulteriormente alla lettura dell’opera. Esperienza decisamente positiva.

ANTONIO SPAGNUOLO,POETA

Ottimo intervento, ricco di cultura elevata e di coinvolgimento. Il tuo Interessamento alle luminosità della scrittura è degno di lode. Grazie per avermi Invitato. Esperienza di notevole fattura!

FRANCESCA ROMANA ROTELLA, SCRITTRICE

Monica Pasero ha recensito due mie raccolte poetiche con grande sensibilità e professionalità. Ha compreso in maniera profonda i miei versi e ha saputo evidenziarne le caratteristiche fondanti, mettendone in luce gli aspetti più interessanti. La sua alta professionalità è una garanzia di accuratezza e grande sensibilità.

ODILIA LIUZZI, ARTISTA

Vorrei dedicare un sentito ringraziamento a Monica Pasero per la splendida intervista che mi ha dedicato. È stata un’esperienza profondamente stimolante e arricchente, che mi ha permesso di raccontare il mio percorso artistico con sincerità e passione. Le sue domande, sempre pertinenti e ben calibrate, hanno toccato aspetti importanti del mio lavoro, spingendomi a riflettere ancora più a fondo sul significato e sulle emozioni che lo animano. Monica ha dimostrato grande professionalità, unita a una grande sensibilità. La sua capacità di creare un dialogo fluido e coinvolgente, ha reso questa intervista non solo un momento di condivisione, ma anche un’occasione preziosa per esprimere pensieri e riflessioni che spesso restano inespressi. Il suo approccio garbato e rispettoso ha reso tutto naturale, mettendomi completamente a mio agio. Raccontare il proprio percorso artistico non è sempre facile: dietro ogni opera si nasconde un mondo di emozioni, esperienze e scelte. Monica Pasero ha saputo cogliere e valorizzare il cuore del mio lavoro, trasformando l’intervista in un ritratto autentico del mio percorso artistico. Per questo, la ringrazio di cuore. È stata un’esperienza preziosa, resa speciale dalla sua bravura e gentilezza. Grazie ancora, Monica!

DARIO TONANI, SCRITTORE ( MONDADORI)

Ci sono persone sensibili annidate negli angoli della rete che parlano di scrittura con la mano sul cuore e il tocco delicato dell’intelligenza. Monica Pasero è una di queste; le sue domande per la mia intervista sono un bouquet di spunti originali, curiosità autentica e riflessioni profonde. Mi hanno colpito e spiazzato il giusto. Per questo le dico ancora grazie.

IL MAESTRO, ALESSANDRO PIERFEDERICI, SCRITTORE, DOCENTE

Ho conosciuto Monica attraverso i social: il suo modo di porsi, con schiettezza e sincerità, e descrivere con semplicità e accuratezza il suo lavoro mi ha subito convinto a contattarla. Ho potuto così conoscere una professionista di grande spessore che unisce una notevole esperienza ed una competenza acquisita sul campo a contatto diretto con opere e autori, ad una profonda sensibilità ed umanità, attraverso la quale coglie l’essenza delle opere recensite e gli aspetti più importanti della personalità dei suoi intervistati. Monica ha recensito i miei primi quattro libri ed ogni volta ho scoperto dietro le sue parole qualcosa che non immaginavo esistesse dietro i miei testi. Monica, infatti, sia nelle recensioni che nelle interviste, coglie l’anima stessa dell’autore, della sua personalità, del suo linguaggio, e sa mettere in rilievo tutto ciò che di bello, interessante, stimolante incontra, così che anche chi legge viene messo a contatto diretto con la cultura, l’umanità, la vita degli autori e delle opere. E non dimentichiamo la sua capacità di sintesi e la sua profondità nelle prefazioni: Monica ha scritto quella del mio quinto libro ed ha saputo in due pagine coglierne lo spirito e il messaggio, preparando la strada al lettore per vivere appieno il piacere della lettura e della comprensione.

GIORGIO INFANTINO, SCRITTORE

Grazie Monica per aver messo in evidenza gli aspetti salienti della mia produzione letteraria. La recensione di “Storie Sospese” coglie nel segno e l’intervista è stata condotta da te con grande professionalità.

ELEONORA COLORETTI, RESTAURATRICE

Brava! Sensibile precisa alle tematiche. Una professionista.

ANTONIO ZENADOCCHIO, ARTISTA

Monica è capace di identificarsi con l’intervistato e comprendere il suo modo di essere e il suo punto di vista. Questo rende l’intervista molto calzante e anche gratificante.

STEFANO ZAMPIERI, ARTISTA

Precisa, sensibile con una penna delicata ma profonda.

MASSIMO PEZZONI, POETA
Credo la piu bella e professionale intervista sia stata propio quella di Monica Pasero, la sua capacità di capire l’artista scavando nella sua sensibilità senza scalfirla ma facendone un ritratto completo e unico.

SERGIO SOZI, SCRITTORE, CRITICO LETTERARIO

Non accade molto spesso, in questi tempi, di poter colloquiare di letteratura con un giornalista che sia competente e rigoroso, ben documentato sugli aspetti biobibliografici dell’intervistato e perfino, direi, appassionato della materia in oggetto. Ebbene tutto questo ho potuto assodare nel corso della piacevole e stimolante conversazione che ho avuto con Monica Pasero sulla mia opera di scrittore

GIOVANNA FILECCIA, SCRITTRICE, EDITRICE

Una delle interviste più complete che ho rilasciato in questo periodo.

ALESSIO MIGLIETTA, POETA

Consiglierò il tuo lavoro senz’altro, e sono davvero entusiasta di questa intervista, credo la più bella ricevuta!

ANGELA CAVAZZUTI, SCRITTRICE

Un enorme GRAZIE alla bravissima Monica Pasero per la bellissima intervista sul mio universo da scrittrice.Con poche pennellate ha saputo dipingere un’immagine reale di me, come persona e come autrice.

MIRIAM DI NOTO, SCRITTRICE E DOCENTE

Ho avuto il piacere di rilasciare due interviste a Monica Passerò, riguardo al mio libro e alle mie esperienze di viaggio.Mi sono trovata davanti una professionista garbata e competente, capace di proporre domande profonde e ben calibrate.Ne è scaturito un dialogo piacevole e costruttivo, attraverso cui ho espresso pienamente il mio pensiero.

GIOVANNA DE VITA, SCRITTRICE

L’ Intervista ha saputo cogliere i tratti importanti del libro e la mia personalità. Le domande hanno messo in evidenza il lato umano e fragile del protagonista del racconto. Grazie


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