Recensione a cura di Monica Pasero
“Di chi scrive poesie, io mi fido.
Perché gira affamato.
Alla ricerca di qualcosa,
fosse anche disperato.
È salvato da una rosa”.
D.M.
C’è un filo sottile che unisce il terreno all’aldilà; spesso e volentieri siamo aiutati inconsapevolmente da presenze che giungono al momento giusto nella nostra vita: nessuno è mai solo in questo passaggio chiamato vita che, seppur ci doni tante meraviglie, può essere insidioso e faticoso senza un angelo accanto.
Questa è la storia di Ulisse, un giovane sognatore, un poeta nell’anima. Un cuore sensibile che si scontra con la realtà, non sempre gentile come invece è la sua indole, si ritrova catapultato nel mondo degli adulti dove è primaria un’occupazione per vivere.
Ulisse ci prova con tutte le sue forze, la sua laurea in filosofia la ripone nel cassetto come i suoi sogni. Non è pronto: è insicuro, non sa che strada prendere, e per sopravvivere accetta qualsiasi lavoro. Non è facile essere soli in una grande città come Milano seppur con lui viva una figura scomoda, ma indispensabile, la sua amata e odiata gatta, una trovatella, “Principino”, chiamata così erroneamente, nome alquanto azzeccato per l’indole despota dell’animale. Ulisse ha lasciato la sua terra natale, i suoi genitori, deciso a cavarsela da solo. Illuso, forse, che sarebbe stato semplice trovare un buon lavoro e mantenersi, ma non è andata proprio così.
Un giorno un incontro cambia radicalmente il viaggio del giovane Ulisse, un’anziana signora Felicita gli indica la via, una guida, un nome: Tiresia. Da qui Ulisse aprirà la vita a nuove possibilità. Inizia a navigar nel suo mondo interiore, grazie ai consigli di Tiresia, un uomo dedito ad aiutare tanti giovani alla ricerca di un lavoro, forse alla ricerca di sé stessi, così fa anche con Ulisse indirizzandolo al meglio, affinché comprenda il suo valore e trovi l’occupazione giusta per lui.
Spesso siamo ingabbiati nelle nostre paure, nel nostro sentirci in difetto, sbagliati, tanto da non vedere le nostre grandi capacità.
In questo libro apprenderemo, anche noi, insieme ad Ulisse, l’importanza di realizzare i nostri sogni, partendo da una ricerca approfondita di chi siamo e di cosa realmente vogliamo… Quali passi siamo disposti a fare per raggiungere i nostri obiettivi.
Un passaggio spesso dimenticato dalla maggior parte dell’umanità, presa a “sopravvivere”, ignara che il viaggio terreno non è altro che una sperimentazione, un mettersi alla prova e realizzarsi sia nell’ amore che nel lavoro. Ogni persona si realizza in diverso modo: non occorre la ricchezza, la fama. Ogni successo è personale, e ogni essere umano ha il suo.
Lo scrittore traccia con profondo rispetto ciascun personaggio presente, ne evidenzia peculiarità, tratteggia il carattere e descrive minuziosamente la loro indole. In alcuni passaggi si respira poesia… Si avverte la sua sensibilità, che sa fondere la riflessione nel dare uno spaccato concreto della società, unendo la parte più fantasiosa dove è l’anima diviene protagonista. Un autore attento al dettaglio che ci porta in una narrazione bella, delicata, e colma di gentilezza dove vince l’umanità unita all’ aiuto divino…
Leggendolo mi sono interrogata spesso su ciò che anche io volessi realmente fare della mia vita, quali fossero le mie reali potenzialità… Consiglio questa lettura che oltre a donarci una lezione di vita, ci rende partecipi e nel contempo vicini al giovane Ulisse. E ancora una volta capiremo che nessun uomo viene lasciato solo: c’è sempre un incontro, un angelo in un angolo nascosto, pronto a sorreggerci e indicarci la giusta via.








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