Intervista ad Angela Cavazzuti: Psiche e Thriller

La psiche può davvero governare la nostra vita tanto da indurci a compiere azioni terribili? Lo domanderemo all’autrice di oggi. La sua penna delinea, narra situazioni in cui la psiche umana viene messa a dura prova, e rivela quanto siamo schiavi di essa. Una penna attenta, che sa tracciare storie ricche di suspence.

Conosciamola meglio:
Nasce a Modena nei primi anni sessanta. Da dieci anni vive in Belgio.
A Maggio 2023 pubblica per “La Feluca edizioni” il suo romanzo d’esordio: “Ricordati di uccidere! A Breve uscirà il seguito: stessi personaggi, ma con una storia completamente diversa.
Essendo lontana dall’ Italia, la promozione e la diffusione della sua opera è più ardua.
Ma grazie al mondo mediatico accorciamo le distanze e oggi scopriremo qualcosa di più di lei. Parleremo del suo Thriller psicologico e delle sue passioni.

Del suo libro Tatiana Vanini (Critica letteraria) dice: “Una scrittura scorrevole che ci cattura fin dall’inizio, con un incipit che lancia ombre sulle pagine che andremo a scoprire. Sempre corretta, imbastisce una trama dinamica tra indagini e il personale dibattersi di uno dei personaggi. Un libro che parla di violenza sulle donne, ma racconta anche del potere della narrazione, dell’auto suggestione nel rielaborare gli eventi del passato, piegando la verità a una distorta versione. Fa addentrare nelle psicopatologie, così difficili da individuare, diagnosticare e curare, perché ai sintomi si possono associare molte spiegazioni rassicuranti, imputando il tutto non alla malattia ma agli influssi stressanti della quotidianità moderna”

Innanzitutto ti ringrazio di essere qui. Quando è nata la tua passione per la scrittura?

Grazie Monica, mi fa molto piacere essere qui. Temo che la mia risposta non sarà troppo diversa da quella di molti altri autori: la mia passione per la scrittura è nata… insieme a me. Fin da bambina inventavo storie, creavo fumetti, favole e racconti. Poi da adolescente ho cominciato a scrivere romanzi da sola o a quattro mani con la mia migliore amica. In tutti questi anni penso di avere iniziato un milione di racconti senza averne portato a termine alcuno. Poi un giorno è scattato qualcosa nella mia testa (chissà… forse l’età, forse il fatto che sono serena e vivo in un luogo meraviglioso). Mi sono detta che, se pubblicare un romanzo era il sogno della mia vita, dovevo mettermi d’impegno e cercare di realizzarlo. È così che, un anno dopo, è nato “Ricordati di uccidere”.

Oltre la scrittura, quali sono le tue passioni?

Nella mia vita sono passata da una passione all’altra. Ma se prima mi dedicavo soprattutto agli sport (pallavolo, culturismo, subacquea, ecc.) ora sono diventata molto più riflessiva e preferisco godermi la vita a ritmo lento. L’amore per la lettura, la scrittura ed i viaggi, però, mi accompagnano da sempre. Sono una divoratrice infaticabile di libri. Già da piccolissima, mio papà mi portava nei vecchi negozi di fumetti usati: l’odore della carta e della stampa mi è entrato nel cuore e non mi ha più lasciata. Quanto alla scrittura, di cui vi ho già parlato, occupa moltissimo del mio tempo libero ma soprattutto è un pensiero fisso che non mi abbandona mai. Ci sono sempre un libro e un block-notes nella mia borsa e sul mio comodino: approfitto di ogni istante per dedicarmici. Il limite tra passione e ossessione, a volte, è veramente sottile! Quanto ai viaggi, che dire? Sono fonte infinita di ispirazione, sono la molla dell’apertura mentale e della comprensione dell’altro”. Sono la gioia, l’eccitazione, la scoperta. Per me che adoro il mare sono anche la pace, il relax totale. Ai miei occhi non c’è niente di più bello che condividere un viaggio con chi si ama e… con un libro!

Perché il genere Thriller?

Credo che la scelta fosse obbligata. Detesto ogni forma di violenza nella vita vera ma ho una passione innata per il “crimine” in ogni sua forma letteraria o artistica: che siano romanzi, saggi, film, documentari, reportage o altro. Non so veramente perché, ma fin da piccolissima sono stata attratta da storie che stimolassero il mio istinto investigativo. Prima Topolino, Paperinik, Diabolik. Poi i gialli di Nancy Drew (qualcuno se li ricorda?). E, via via, sono passata ad Agatha Christie, Sherlock Holmes, fino ai romanzieri dei giorni nostri. La mia casa è invasa da libri di questo genere. Una buona parte sono anche sottolineati, perché contengono informazioni che potrebbero rivelarsi utili durante la stesura di un romanzo (alcune tecniche investigative, come si svolge un’autopsia, ecc.) Scherzando, ripeto spesso che, se un giorno venissi sospettata di aver commesso un crimine, tutti questi libri e questo interesse per i delitti probabilmente non giocherebbero a mio favore!

Prendi ispirazione da qualche scrittore in particolare?

Come ti ho detto leggo moltissimo. E ci sono ovviamente alcuni autori che prediligo. Prima tra tutti Agatha Christie. Poi Robin Cook, Patricia Cornwell, James Patterson, Mark Edwards e tanti altri. Ma non mi ispiro a nessun romanziere in particolare. Diciamo piuttosto che mi sento più vicina al filone americano che a quello europeo e inconsciamente tendo a riprodurre quel genere di dinamiche. Perché, in fondo, scrivo ciò che amerei leggere.

Il tuo libro affronta tematiche importanti come la Violenza sulle Donne. Come mai questa scelta?

Il femminicidio è un tema che mi tocca enormemente, come donna e come essere umano. Il libro è nato in un momento in cui la cronaca ci proponeva moltissimi episodi di questo genere: era inevitabile che questo soggetto si riflettesse in qualche modo nella mia storia. L’ho fatto in maniera velata. Nel mio libro l’assassino è un serial killer ed è abbastanza scontato che le sue vittime siano donne: secondo le statistiche la stragrande maggioranza di assassini seriali sono di genere maschile e prediligono vittime di sesso femminile. Ma ho cercato comunque di mettere in evidenza come l’istinto omicida del mio assassino nasca da una visione distorta del genere femminile, che è quasi sempre presente in questo tipo di violenza.

“Ricordati di uccidere!” Un titolo davvero inquietante. Dalla descrizione, il personaggio principale, si profila un uomo ricco, di bell’ aspetto, apparentemente incapace di compiere azioni criminali. Ma a causa della sua amnesia, c’è una parte di lui che lo spinge a chiedersi se non sia effettivamente l’autore dei crimini per i quali è indagato… Il tuo protagonista è più vittima o più carnefice?

Jann Aubry, il mio protagonista, è prima di tutto una vittima. Nonostante una vita piena di successi, diviene il principale indiziato in una serie di omicidi. Purtroppo, Jann ha grande difficoltà a difendersi da queste accuse in quanto è affetto da una forma di amnesia che ha cancellato buona parte del suo passato (da qui la scelta di utilizzare nel titolo la parola “ricordati”) e soffre ancora di ricorrenti vuoti di memoria. Tutto questo gli crea uno stato di enorme stress che lo porta persino a dubitare della propria innocenza. Ma per sapere se oltre che vittima sia anche carnefice… beh… bisognerà arrivare alle ultime pagine del libro!


La psiche può davvero governare la nostra vita tanto da indurci a compiere azioni terribili? Quali sono, secondo te, i campanelli d’allarme, i comportamenti che dovrebbero metterci in allarme?
Temo di non essere veramente qualificata per rispondere. Posso solo dirti la mia opinione, basata su tutti i testi che ho letto e la conversazione avuta con alcuni esperti del ramo durante la stesura del mio libro. Credo che la storia della criminologia abbia utilizzato ogni mezzo nella speranza di identificare alcuni di questi “indicatori” (fisici, mentali, ambientali o altro) ma che sia ancora ben lontana dal riuscirci. Se è vero che si è arrivati ad identificare alcuni comportamenti adolescenziali (violenza sugli animali, piromania, ecc.) che rappresentano i primi passi verso un certo tipo di devianza adulta, è anche vero che questi non possono darci la certezza che il soggetto evolverà in un senso o nell’altro. La mia opinione è piuttosto che la tendenza criminale sia raramente identificabile, in quanto spesso non implica comportamenti particolari, o almeno non troppo diversi da quelli di un qualsiasi individuo equilibrato in stato di stress. Non bisogna poi dimenticare che moltissimi criminali sono abili manipolatori ed hanno una grande capacità di dissimulare la propria natura. Lo conferma il fatto che, nella maggior parte dei casi, le persone a lui vicine li descrivono spesso come individui amabili, spesso simpatici, ben integrati socialmente e con una vita famigliare soddisfacente. Non è molto rassicurante, lo so. Ma ripeto: è solo una mia opinione.

Donato Carrisi dice: “Non si può vivere nella paura. Una visione positiva è quella che ci fa andare avanti nonostante le avversità e il dolore che costellano l’esistenza.” Una tua considerazione.

D’accordissimo. Al cento per cento. Come tutti, nella vita, anche io ho avuto momenti difficili. Ed è stato grazie a loro che mi sono resa conto di quanta capacità reattiva ci sia in ognuno di noi. L’essere umano sa adattarsi a qualsiasi situazione, anche la più terribile. Mantenendo uno spirito positivo, non lasciandosi andare, c’è modo di superare qualsiasi scoglio! Così, almeno, è successo a me: passato il primo momento di paura e panico, il mio ottimismo naturale ha preso il sopravvento e mi ha spronato a reagire. Ora che tutto è passato posso affermare che queste avversità mi hanno migliorata, aiutandomi a dare il giusto peso alle cose e facendomi capire che la vita è sempre e comunque meravigliosa.

Che rapporto hai con la paura?

Un bellissimo rapporto. Conviviamo senza problemi. Perché sono davvero paurosissima. Quando scendo in un parcheggio sotterraneo ho i brividi. Non chiedetemi di entrare in una casa dell’orrore al Lunapark anche se so che non succede niente; dopo aver visto un film giallo devo accendere tutte le luci e controllare porte e finestre… Insomma, avete capito il genere, no? Eppure, tutto ciò mi piace tantissimo! Perché, per chi scrive thriller, tutti questi brividi sono una manna dal cielo! Più una situazione mi fa paura, più mi concentro per focalizzarne ogni dettaglio e registrarla nella mia testa. Poi prendo il mio famoso block-notes e la metto su carta. È così che nascono le scene più realistiche dei miei libri!

Ma chi Angela Cavazzuti nella vita di tutti i giorni?

Una persona serena e felice. Davvero! Non c’è giorno in cui non mi ripeta che la vita è stupenda. Eppure, ho una vita normale, come tutti, fatta di alti e bassi, di gioie e stress Sono italianissima, di Modena, ma dieci anni fa mi sono trasferita in Belgio per vivere con Olivier, mio marito (che è belga). Viviamo in un’accogliente casetta del Brabant Wallon, immersa nel verde, con un piccolo laghetto pieno di pesci rossi ed un ruscello che attraversa il giardino. Il luogo ideale per scrivere! Ho un diploma di insegnante elementare e in Italia lavoravo nella pubblica amministrazione. Ma sono venuta in Belgio senza conoscere il francese. Quindi, dopo aver frequentato una scuola di lingua per stranieri mi sono dovuta reinventare (un po’ come il protagonista di “Ricordati di uccidere”) e mi sono indirizzata verso il commercio, dove gli strafalcioni linguistici” fanno simpatia”. Ora lavoro in un bellissimo negozio di scarpe e vi dirò che mi piace molto (adoro le scarpe, adoro lo shopping e adoro il contatto con le persone. Dunque, un connubio perfetto!). Il solo bemolle è che, lavorando, vengo troppo raramente in Italia e la lontananza dalla famiglia di origine mi fa soffrire. Ma faccio il possibile per organizzarmi. Non voglio annoiarvi oltre con la mia storia. Concludo qui, dicendovi che con la pubblicazione del mio primo libro ho veramente realizzato il sogno di una vita! Da qualche mese ho l’impressione di vivere una favola!

È uscito il seguito del suo libro, cosa ti ha spinta a crearne un sequel.

Scrivendo “Ricordati di uccidere”, la mia più grande paura era che a metà della stesura mi venisse l’idea di un’altra storia e avessi la tentazione di mollare tutto per ricominciare. Non è stato così, perché scrivere questo romanzo mi ha dato enorme piacere e avrei continuare a lavorarci all’infinito. Però ammetto che prima ancora di arrivare alla fine mi frullava già in testa un’idea da sviluppare per un eventuale seguito e, appena ho potuto, ho iniziato a elaborarla.
Parlaci del nuovo romanzo.
Si tratta di una nuova indagine condotta da Melanie Brochard e Federico De Falco, i due ispettori della polizia belga già conosciuti in “Ricordati di uccidere”. Come tutti gli autori mi sono affezionata ai miei personaggi ed avevo voglia di vederli di nuovo in azione. Mi ha inoltre confortato il fatto che numerosi lettori mi abbiano scritto invitandomi a riproporli. Non chiedevo di meglio!
È così che è nato “Nelle spire del passato”, la seconda indagine della Polizia Federale belga. In questo nuovo romanzo, la morte sospetta di un uomo e la scomparsa di un membro della sua famiglia costringono Melanie e Federico a riaprire un vecchio fascicolo ormai archiviato. Ma prima di risolvere il caso, la giovane ispettrice è costretta ad affrontare i fantasmi dolorosi del proprio passato. Anche questo romanzo è stato accolto molto positivamente dai miei lettori. A quanto pare sono piaciute non solo la trama e la suspence, ma anche la storia dell’amore impossibile tra i due protagonisti. Ecco perché, e questa notizia te la do in anteprima, tra pochi mesi uscirà il mio nuovo thriller “Le due facce della morte”. Stessi protagonisti, (ovviamente) per una nuova avvincente indagine ambientata in una casa di riposo per anziani. Spero che chi ha amato “Ricordati di uccidere” e “Nelle spire del passato” accoglierà questa nuova pubblicazione con lo stesso entusiasmo. Non esitate a contattarmi per darmi la vostra opinione

Nel tuo romanzo c’è un messaggio che vuoi arrivi al lettore?

Evidentemente qualche messaggio si lascia sempre, perché in un libro c’è tanto dell’autore e del suo modo di vedere la vita. Nel mio c’è lo sguardo attonito e lo stupore col quale osservo le notizie alla televisione: una donna aggredita mentre fa footing, un anziano ucciso da un individuo entrato in casa per rubare, un ragazzino con handicap ucciso dai compagni di scuola! La violenza è ovunque! Può arrivare da persone conosciute, così come da individui che non abbiamo mai visto in vita nostra. Può colpirci in qualsiasi momento: quando ci sentiamo sicuri oppure quando, quasi senza rendercene conto, ci esponiamo al rischio. Nel mio mondo fatto di serenità e normalità, ho difficoltà ad accettare che ognuno di noi sia una potenziale vittima. Ma la convinzione che capiti sempre ad altri è fasulla e non deve farci abbassare la guardia. Il messaggio di questo thriller è quindi di fare attenzione: perché anche dietro il viso più amichevole può nascondersi un predatore. Ma niente paura: c’è anche un messaggio più positivo. I miei protagonisti si muovono in un mondo dove, alla fine, i buoni sono puri, belli e senza macchia mentre i cattivi sono, ovviamente, brutti e antipatici. Dove il cattivo paga sempre per il male che ha fatto.
Mi piace credere, ed è questo il messaggio, che nonostante tutto, alla fine, il bene esista e vinca sempre! Una visione un po’ infantile e per niente realistica, dite? Può darsi. Ma ve l’ho detto o no che vivo in una favola?

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Articoli

Gli artisti e gli autori che ho intervistato, dicono di me

FRANCESCA GHEZZANI, GIORNALISTA

Prepararsi prima di un’intervista studiando i minimi dettagli e saper scavare nelle persone senza essere invadente è un’arte non di tutti. Monica Pasero ha dimostrato di possederla. Grazie davvero per il tempo che mi ha dedicato.

Giosuè Forleo, scrittore e poeta.

Ho conosciuto Monica Pasero per caso e mi è piaciuta fin da subito; infatti l’ho scelta per recensire alcune poesie del mio ultimo libro, “Piuma bianca”. Monica è una giornalista e critica letteraria sempre disponibile, che si distingue per la sua eccellenza, originalità letteraria e cura nella realizzazione grafica. Le sue interviste e recensioni sono sempre caratterizzate da una grande profondità e sensibilità, che le permettono di cogliere l’essenza delle opere e degli autori che tratta. Ha una grande capacità nell’instaurare un contatto empatico con gli autori, capacità davvero rara e che le permette di ottenere risposte profonde e sincere. La sua scrittura è elegante e raffinata, rendendo piacevole la lettura dei suoi articoli su svariati argomenti. È una professionista che unisce esperienza, competenza e sensibilità, rendendola una delle migliori nel suo campo. Se siete alla ricerca di una critica letteraria con un blog che vi offra una visione profonda e stimolante delle opere e degli autori, Monica Pasero è la scelta ideale per la sua originalità di scrittura.

FREDERIK MC. MARK, SCRITTORE

Sono molto contento di aver conosciuto Monica e di averle fatto recensire il mio romanzo Kora: La pietra di Artfis. Un fantasy ricco di storie e misteri. Leggendolo, Monica è riuscita a cogliere l’essenza della storia, il che dimostra quanto sia preparata e sensibile nel percepire le emozioni. Grazie di cuore Monica, alla prossima

LEONARDO MANETTI, POETA

Monica è una persona molto attenta e professionale nel suo lavoro. Inoltre è molto gentile e disponibile. È la persona giusta sulla quale potete fare affidamento. La consiglio vivamente.

SERGIO CAMELLINI, POETA

Questa brillante recensione arricchisce davvero, poche volte ho trovato letterati capaci di entrare nell’animo con tanta delicatezza. A Monica Pasero, porgo i sensi della mia più profonda stima.

DANIELE OSSOLA, SCRITTORE

Ho conosciuto Monica attraverso un Concorso Letterario a Torino cui avevo partecipato.

Si è instaurato un rapporto culturale basato su dolcezza, gentilezza e profondità di emozioni.

La professionalità con la quale ha condotto l’intervista, avendone già realizzate diverse nella mia carriera di autore, posso quindi affermare che è unica in quanto ha scavato nel mio intimo per far emergere i fatti salienti della mia attività non solo di scrittore.

Non posso che rinnovare i miei complimenti!!!   

EDOARDO DE ANGELIS, CANTAUTORE

Nel variegato mondo attuale della comunicazione troviamo una tale quantità di organi e operatori, piccoli e grandi, più o meno efficaci, più o meno credibili … un bosco, una foresta nella quale è difficile trovare il sentiero giusto. Per questo motivo è importante affidarsi alle esperienze positive già vissute da altri. A questo proposito mi sento di suggerire un blog che si occupa principalmente di scrittura, con grande professionalità, garbo, sensibilità. Lo dirige Monica Pasero, e si chiama con un bellissimo nome: OLTRESCRITTURA. E’ vero, Monica e il suo blog vanno oltre la scrittura, sanno offrire, nella comunicazione quel passo in più di profondità, attenzione, interesse, che fanno la differenza … OLTRESCRITTURA, appunto” – Edoardo De Angelis – Il Cantautore Necessario

EUGENIO PATTACINI, SCRITTORE

Quando ci si avvicina al mondo delle interviste in campo letterario ci sono tre aspetti fondamentali e, quasi mai, si incontrano controparti efficaci su tutti e tre. Si parla di competenza e conoscenza del settore utili a impostare domande efficaci e ben articolare utili a conoscere l’autore ma anche a capire, non tanto cosa dica l’opera, ma dove può accompagnare il lettore. Poi c’è il contatto empatico che io ho misurato sia nel suo raro modo di approcciare ma anche condividendo spazi in salotti letterari. Il terzo punto è la realizzazione grafica perchè anche le migliori frasi, se calate in una impostazione raffazzonata, perdono valore. Monica invece caratterizza ogni sua intervista con l’eleganza dell’impostazione. Personalmente per questo aspetto leggerei suoi articoli anche su argomenti che assolutamente non mi appartengono. È bello quando si trova una controparte che mostri alto livello in uno di questi aspetti. Raro su due. Monica, per fortuna di chi la incontra, eccelle in tutti e tre.

MARCO PETRUZZELLA, POETA

Ho conosciuto Monica Pasero un po’ per caso trovandomi nella confusione e dispersione mentale e pratica tipica dell’esordiente. Ho pubblicato da poco per cui sono a digiuno sulle dinamiche della “critica” e della diffusione promozionale delle opere ma soprattutto degli autori. Una cosa, però, credo di averla compresa bene: ciò che conta nel rapporto col gli editori, con le agenzie o con gli editor o realizzatori di recensioni o interviste come Monica, è il rispetto, la cura e l’attenzione che questi hanno nei confronti dei testi, degli autori e delle loro biografie. Ecco con Monica ho provato la gioia e la soddisfazione, oltre di trovarmi al cospetto di una grande professionalità, di avere come interlocutore una persona sinceramente appassionata alla letteratura e alle dinamiche pagina/autore. Auguro ad ogni autore, esordiente o meno, di incontrare Monica Pasero per sentirsi meno solo in questo mondo affascinante ma complicato.

CLAUDE MOSCHELLI, COACH

Monica Pasero è una persona straordinariamente preparate professionalmente e culturalmente

MONICA BECCO, SCRITTRICE

Grazie Monica. Come la scrittura, anche le interviste sono un dono che viene scambiato reciprocamente tra le parti. Con queste risposte mi sono aperta alle persone che non mi conoscono; e loro mi donano il tempo e l’attenzione necessari per entrare nel mio mondo. Grazie a tutte e a tutti. Grazie soprattutto a te, Monica, che con questa intervista, interessante e sensibile, mi hai permesso di fermarmi e regalarmi il tempo di guardarmi e scoprire nuove e inesplorate sfaccettature di me stessa. È stato un piacere e un privilegio

DANIELA MEROLA, GIORNALISTA, SCRITTRICE

La giornalista e promoter culturale Monica Pasero è una professionista eccellente e molto preparata. La sua serietà è meritevole di fiducia.

ELIO SABA ,SCRITTORE

Considero l’intervista che mi ha fatto la giornalista Monica Pasero di grande valore. Mi ha fatto domande per niente scontate, che mi hanno permesso di esternare alcuni aspetti del mio modo di pensare e metter a nudo una parte dei miei sentimenti. Intervista assolutamente notevole.

SILVIA DAL CIN, SCRITTRICE,

Professionista seria, competente e anche molto umana.

SILVIA S.G PALANDRI, EDITRICE

Il lavoro di Monica è così accurato, profondo e dettagliato che un’ AI non riuscirà mai ad eguagliarlo. Domande affatto banali, capaci di scavare in profondità con intelligenza e La tua intervista mi ha emozionata e per rispondere alle tue domande mi sono ritrovata a fare un lavoro su me stessa e un punto sul mio lavoro al femminile. Grazie.

SARA DE BARTOLO, SCRITTRICE, DOCENTE

Non è semplice né scontato ritrovare professionalità e talento in un unica persona.
Parlo della scrittrice Monica Pasero.
I suoi libri nonché le sue interviste sempre pulite, chiare e complete, mai fuorvianti o allusive.
Ogni volta che le sue parole descrivono l’arte di un autore/ autrice , ne esaltano il colore e di conseguenza il valore.
Grazie Monica per ciò che fai ma soprattutto per come lo fai.
Grazie davvero.

PAOLO SORRENTINO, SCRITTORE

Il nome di Monica Pasero mi è stato fatto per la prima volta dal mio editore, Davide Indalezio di Edizioni della Goccia. Mi sono documentato, ho letto le molte cose che ha scritto e mi ha subito convinto per i suoi modi garbati, per la profondità delle sue analisi, per la capacità di cogliere le diverse sfumature e i colori nascosti delle opere che descrive di volta in volta. Si capisce subito che fa il suo lavoro con grande passione e competenza, insomma. Le ho affidato, quindi, la lettura del mio La strategia del Diavolo e anche se lei stessa ha ammesso subito che il genere giallo/thriller non è fra i suoi preferiti, la sua recensione ha soddisfatto appieno tutte le mie aspettative, constatando una volta di più la sua abilità nell’intercettare i significati meno evidenti, più nascosti del libro e sintetizzarli in modo brillante ed efficace. Rapida, essenziale, profonda, con le sue interviste, poi, riesce a interfacciarsi in modo altrettanto efficace con la personalità dello scrittore, offrendo al lettore elementi aggiuntivi capaci di incuriosirlo e farlo avvicinare ulteriormente alla lettura dell’opera. Esperienza decisamente positiva.

ANTONIO SPAGNUOLO,POETA

Ottimo intervento, ricco di cultura elevata e di coinvolgimento. Il tuo Interessamento alle luminosità della scrittura è degno di lode. Grazie per avermi Invitato. Esperienza di notevole fattura!

FRANCESCA ROMANA ROTELLA, SCRITTRICE

Monica Pasero ha recensito due mie raccolte poetiche con grande sensibilità e professionalità. Ha compreso in maniera profonda i miei versi e ha saputo evidenziarne le caratteristiche fondanti, mettendone in luce gli aspetti più interessanti. La sua alta professionalità è una garanzia di accuratezza e grande sensibilità.

ODILIA LIUZZI, ARTISTA

Vorrei dedicare un sentito ringraziamento a Monica Pasero per la splendida intervista che mi ha dedicato. È stata un’esperienza profondamente stimolante e arricchente, che mi ha permesso di raccontare il mio percorso artistico con sincerità e passione. Le sue domande, sempre pertinenti e ben calibrate, hanno toccato aspetti importanti del mio lavoro, spingendomi a riflettere ancora più a fondo sul significato e sulle emozioni che lo animano. Monica ha dimostrato grande professionalità, unita a una grande sensibilità. La sua capacità di creare un dialogo fluido e coinvolgente, ha reso questa intervista non solo un momento di condivisione, ma anche un’occasione preziosa per esprimere pensieri e riflessioni che spesso restano inespressi. Il suo approccio garbato e rispettoso ha reso tutto naturale, mettendomi completamente a mio agio. Raccontare il proprio percorso artistico non è sempre facile: dietro ogni opera si nasconde un mondo di emozioni, esperienze e scelte. Monica Pasero ha saputo cogliere e valorizzare il cuore del mio lavoro, trasformando l’intervista in un ritratto autentico del mio percorso artistico. Per questo, la ringrazio di cuore. È stata un’esperienza preziosa, resa speciale dalla sua bravura e gentilezza. Grazie ancora, Monica!

DARIO TONANI, SCRITTORE ( MONDADORI)

Ci sono persone sensibili annidate negli angoli della rete che parlano di scrittura con la mano sul cuore e il tocco delicato dell’intelligenza. Monica Pasero è una di queste; le sue domande per la mia intervista sono un bouquet di spunti originali, curiosità autentica e riflessioni profonde. Mi hanno colpito e spiazzato il giusto. Per questo le dico ancora grazie.

IL MAESTRO, ALESSANDRO PIERFEDERICI, SCRITTORE, DOCENTE

Ho conosciuto Monica attraverso i social: il suo modo di porsi, con schiettezza e sincerità, e descrivere con semplicità e accuratezza il suo lavoro mi ha subito convinto a contattarla. Ho potuto così conoscere una professionista di grande spessore che unisce una notevole esperienza ed una competenza acquisita sul campo a contatto diretto con opere e autori, ad una profonda sensibilità ed umanità, attraverso la quale coglie l’essenza delle opere recensite e gli aspetti più importanti della personalità dei suoi intervistati. Monica ha recensito i miei primi quattro libri ed ogni volta ho scoperto dietro le sue parole qualcosa che non immaginavo esistesse dietro i miei testi. Monica, infatti, sia nelle recensioni che nelle interviste, coglie l’anima stessa dell’autore, della sua personalità, del suo linguaggio, e sa mettere in rilievo tutto ciò che di bello, interessante, stimolante incontra, così che anche chi legge viene messo a contatto diretto con la cultura, l’umanità, la vita degli autori e delle opere. E non dimentichiamo la sua capacità di sintesi e la sua profondità nelle prefazioni: Monica ha scritto quella del mio quinto libro ed ha saputo in due pagine coglierne lo spirito e il messaggio, preparando la strada al lettore per vivere appieno il piacere della lettura e della comprensione.

GIORGIO INFANTINO, SCRITTORE

Grazie Monica per aver messo in evidenza gli aspetti salienti della mia produzione letteraria. La recensione di “Storie Sospese” coglie nel segno e l’intervista è stata condotta da te con grande professionalità.

ELEONORA COLORETTI, RESTAURATRICE

Brava! Sensibile precisa alle tematiche. Una professionista.

ANTONIO ZENADOCCHIO, ARTISTA

Monica è capace di identificarsi con l’intervistato e comprendere il suo modo di essere e il suo punto di vista. Questo rende l’intervista molto calzante e anche gratificante.

STEFANO ZAMPIERI, ARTISTA

Precisa, sensibile con una penna delicata ma profonda.

MASSIMO PEZZONI, POETA
Credo la piu bella e professionale intervista sia stata propio quella di Monica Pasero, la sua capacità di capire l’artista scavando nella sua sensibilità senza scalfirla ma facendone un ritratto completo e unico.

SERGIO SOZI, SCRITTORE, CRITICO LETTERARIO

Non accade molto spesso, in questi tempi, di poter colloquiare di letteratura con un giornalista che sia competente e rigoroso, ben documentato sugli aspetti biobibliografici dell’intervistato e perfino, direi, appassionato della materia in oggetto. Ebbene tutto questo ho potuto assodare nel corso della piacevole e stimolante conversazione che ho avuto con Monica Pasero sulla mia opera di scrittore

GIOVANNA FILECCIA, SCRITTRICE, EDITRICE

Una delle interviste più complete che ho rilasciato in questo periodo.

ALESSIO MIGLIETTA, POETA

Consiglierò il tuo lavoro senz’altro, e sono davvero entusiasta di questa intervista, credo la più bella ricevuta!

ANGELA CAVAZZUTI, SCRITTRICE

Un enorme GRAZIE alla bravissima Monica Pasero per la bellissima intervista sul mio universo da scrittrice.Con poche pennellate ha saputo dipingere un’immagine reale di me, come persona e come autrice.

MIRIAM DI NOTO, SCRITTRICE E DOCENTE

Ho avuto il piacere di rilasciare due interviste a Monica Passerò, riguardo al mio libro e alle mie esperienze di viaggio.Mi sono trovata davanti una professionista garbata e competente, capace di proporre domande profonde e ben calibrate.Ne è scaturito un dialogo piacevole e costruttivo, attraverso cui ho espresso pienamente il mio pensiero.

GIOVANNA DE VITA, SCRITTRICE

L’ Intervista ha saputo cogliere i tratti importanti del libro e la mia personalità. Le domande hanno messo in evidenza il lato umano e fragile del protagonista del racconto. Grazie


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