GIORGIO INFANTINO TORNA IN LIBRERIA CON IL SUO NUOVO LIBRO, STORIE SOSPESE.

La sua scrittura risveglia, pone l’evidenza su vari aspetti sociali che narrati possono dare al lettore un quadro più preciso di ciò che lo circonda.


Leggendo la sua biografia si rivela un autore poliedrico nel campo della narrazione, capace di spaziare in diverse tematiche. La sua penna affonda spesso nella realtà odierna e, con ironia e mordente, tratta tematiche collettive sempre attuali portandoci a riflettere sulle tante beghe sociali dovute ad una politica di gestione non sempre corretta né efficace. La sua mente è sempre in movimento; uno spirito libero che ha fatto della scrittura la sua arma per diffondere il proprio estro e le sue idee. Un vulcano di idee!  Sarà il sangue siciliano che gli scorre nelle vene o quel suo essere sopra le righe, tanto è che l’ospite di oggi fonde nella sua produzione letteraria estro, consapevolezza e ribellione contro un sistema sociale spesso ingiusto.

Conosciamolo meglio.

Giorgio Infantino nasce A Messina Il 20-06-1968. Compie nella città dello stretto tutti gli studi fino alla maturità scientifica, per poi trasferirsi a Roma dove studia Scienze Politiche alla LUISS, dove consegue la laurea. Si perfeziona a Milano, alla LUIGI BOCCONI, conseguendo il titolo di COGER (Consulente e Gestore di Risparmio Privato) ed attualmente lavora per conto di un primario player assicurativo. DopoFarmaci Scaduti, pubblicato self-publishing nella piattaforma de “il mio libro“, gruppo GEDI, pubblica nella stessa piattaforma: “Aquile e Gabbiani, una raccolta di novelle, “La gabbia del gatto“, giallo noir, opera selezionata al Salone del Libro di Torino, Under performance“, terzo giallo, Scelte Razionali“, quarto e ultimo giallo scritto finora, oltre a una serie di storie brevi, alcune fruibili ancora gratuitamente sulla piattaforma anzidetta. Con Creativa Edizioni, ha pubblicato Racconti Vicino Al Vulcano e adesso è imminente, sempre con Creativa Edizioni l’uscita di “Storie Sospese“. Con Thinking Man, ha invece pubblicato “ZETAMILLE“, dei racconti brevi, illustrati dall’artista e fondatrice del movimento destrutturalista Mary Blindflowers. Sempre con Mary Blindflowers ed altri soci, ha fondato l’associazione culturale “UOVO QUADRO“, avente il compito di diffondere le idee e le opere del movimento culturale destrutturalista. 

Quando inizi a sentire l’esigenza di scrivere?

Sempre e da sempre, praticamente. Se poi la domanda è: “quando inizi o come inizi a scrivere una storia?”, allora la faccenda diventa completamente diversa perché la risposta più onesta è: “non lo so proprio, succede”. Accade, inoltre, che mi sia trovato in un vicolo cieco una volta iniziato un racconto. Allora lo lascio decantare, aspettando tempi migliori e mi dedico a svilupparne altri.

“Farmaci scaduti” è la tua prima opera pubblicata che ti apre la strada al genere Giallo. Cosa ti appassiona di questo genere letterario?

La capacità di ragionare e di indurre il lettore a ragionare. Ci sono vari modi di scrivere un giallo, io mi accosto moltissimo a quegli scrittori che hanno utilizzato o utilizzano i canoni del giallo, ammesso che ve ne siano e che questi canoni siano univoci, per descrivere e filtrare la realtà, finendo per raccontare quello che spesso viene tenuto nascosto e che pure, ed è questo un grandissimo paradosso, il lettore conosce ugualmente, a istinto.

Hai un autore di riferimento?

Ne ho diversi e l’elenco rischierebbe di essere lungo. Ti dico invece questo: recentemente, leggendo e recensendo vari autori contemporanei, noti ma soprattutto molto meno noti, mi sto accorgendo che esistono schemi che, in fondo, si ripetono e su cui le più grandi case editrici si stanno basando sempre di più. Probabilmente in molti casi l’obiettivo è diventato far sceneggiare il proprio romanzo in vista di una sua trasposizione cinematografica o in una fiction. Personalmente, quando inizio un racconto giallo, non ho invece alcuna idea di quello che scriverò, né di come lo scriverò. Scrivo per il gusto di raccontare e, per certi versi, di raccontarmi, insomma.

Da dove cogli gli spunti per le tue opere? Fantasia o fatti di cronaca?

Può essere un evento che osservo, una notizia letta su un giornale o ascoltata alla radio o alla televisione, un sogno, addirittura, oppure pura fantasia. Improvvisamente, creo un incipit, mi immagino una storia, poi la sviluppo o, a volte, la lascio dormire un po’, ma non l’abbandono mai del tutto. Con la prima novella della raccolta “Racconti Vicino al Vulcano”, per esempio, ero arrivato a scrivere di getto i primi diciotto paragrafi ma non sapevo come proseguire. Avevo pensato a un giallo, all’inizio, ma la storia non funzionava. Dopo una passeggiata tra i boschi, sotto l’Etna, avvenuta ben trenta mesi dopo, ho improvvisamente capito come proseguire il racconto e non mi sono fermato più. Ho finito la prima novella e, di slancio, le altre due, trovando anche il titolo all’intera raccolta e, ovviamente, del racconto giallo che pensavo di scrivere è rimasta solo una traccia molto vaga. 

Restando in tema, un tuo giallo noir “La gabbia del gatto”, è stato selezionato al Salone del Libro di Torino. Due parole su questo libro.

“Da leggere”. Erano due parole, giusto? A parte le battute scherzose, ne “La gabbia del gatto” mi occupo di un rischio molto sottovalutato, legato alle nuove forme di comunicazione a distanza che, contemporaneamente, facilitano anche il controllo a distanza. Nel romanzo sviluppo una trama che purtroppo è diventata una triste realtà di cronaca nera qualche anno dopo. Il che è inevitabile: descrivendo la realtà quello che viene restituito è, a volte, una possibile realtà futura. Andai apposta con quel libro al salone di Torino, perché in qualche modo, anche se magari può sembrare incredibile o qualcuno ne può sorridere, mi sentivo responsabile di quelle morti. Se quelle due persone avessero letto il giallo, sarebbe accaduto quello che poi è successo a loro? Non lo sapremo mai, ovviamente, ma quelle due morti reali mi hanno ossessionato e spinto, anche mio malgrado, a uscire dall’ombra.

In “Racconti vicino al vulcano. Il rappresentante, Oltre, Il compleanno”, Edizioni Creativa, si avverte una certa polemica che riguarda la vaccinazione obbligatoria in Italia durante il periodo del Covid. Raccontaci di più.

Non c’è molto da raccontare. Quelle vaccinazioni obbligatorie hanno violato tutti e dieci i punti del codice di Norimberga, quello per intenderci sbandierato ai medici nazisti, in modo da poterli processare per crimini contro l’umanità. Ma prendo solo spunto da quello, perché nel terzo racconto, “il compleanno”, dove si intravede la polemica a cui ti riferisci, come pure nelle altre due novelle che lo precedono, l’intento è completamente diverso. Volevo semplicemente scrivere dei racconti che fossero un omaggio alla figura femminile, insostituibile fonte di energia per l’uomo, esattamente come lo è un vulcano in natura, e alla libertà di chiunque. Ne “il compleanno” indago, in aggiunta, i rapporti che intercorrono da una parte tra padre e figlio e, in parallelo, tra la società e l’individuo. Da un punto di vista squisitamente letterario, tento pure di sviluppare una tecnica narrativa originale, in modo da staccarmi dagli schemi classici del racconto.

“Aquile e gabbiani”. Nella quarta di copertina mi ha incuriosito questo passaggio: “non esiste un’unica strada, come non esiste un’unica meta. E, sempre, la consapevolezza che spesso il niente è preferibile al poco”. In questa frase c’è molto da approfondire. Una tua riflessione.

Spesso nella vita ci accontentiamo e, nel farlo, accettiamo sovente dei compromessi intollerabili, come prendere, ad esempio, la tessera di un partito politico di cui non condividiamo nulla per essere ad esempio pubblicati, tanto per restare nel mondo della grande editoria. Ma esempi ne puoi pensare quanti ne vuoi. Nel mondo dominato dalla convenienza e dai rapporti di potere, comprendo benissimo che si abbia parecchia difficoltà a capire la portata rivoluzionaria di quella frase. Il nulla è preferibile al poco quando si esce dalla logica diffusa dell’utilità personale spicciola, quella tipica dei gabbiani, e si vola, come aquile, difendendo la propria vita, le proprie scelte, la propria libertà, in definitiva il proprio essere. In “Scelte Razionali”, il quarto e finora ultimo giallo che ho scritto, torno esattamente su questo tema.

Se potessi essere il protagonista di uno dei tuoi libri in quale vivresti?

In nessuno, francamente. Mi seccherebbe parecchio che un qualsiasi scrittore, me compreso, abusasse di me. Ovviamente, da scrittore, sto anche barando alla grande dandoti questa risposta. Spero sinceramente di non essere troppo ingombrante, invece, in modo da lasciare al lettore la possibilità di godersi in pace tutto il romanzo o il racconto.

In “Zetamille”,  una raccolta di racconti brevi, edita da Thinking Man, tocchi diverse tematiche. Dalla prefazione scritta da Mary Blindflowers, che è anche l’illustratrice di questo volume, si evince un punto di vista sull’umanità preoccupante, uno sguardo ad un ipotetico futuro o, per meglio dire, a un presente ancor non consapevole… Una tua riflessione sull’umanità attuale?

Un ritratto spietato, più che altro. L’umanità attuale è esattamente come la descrivo, non è colpa mia, né di Mary. Lei con le illustrazioni (ma ha scritto parecchi libri anche lei), io con la scrittura, in “Zetamille” mettiamo a nudo la realtà di una società caduta irrimediabilmente in una totale “distopia egodistonica”, due termini presenti appunto nella prefazione di Mary, rubati non a caso alla psichiatria e il risultato è, appunto, “un mondo troppo allucinato per non essere vero”.

In collaborazione con Mary Blindflowers ed altri soci, fondi l’associazione culturale “UOVO QUADRO”, avente il compito di diffondere le idee e le opere del movimento culturale destrutturalista. Di cosa si tratta? Quali obbiettivi si prefigge?

Aspetta che prendo il decalogo che mi ha mandato il segretario, così non si arrabbia perché dimentico sempre di dire qualcosa. Scherzo, dai, però preferisco davvero prendere qualcosa ed è il primo numero della rivista “Destrutturalismo”, (Thinking Man, editore, anno 1, 2022), dove a pagina tre si trova una risposta abbastanza esauriente alla tua domanda. Cito: “I punti chiave del destrutturalismo sono semplici e chiari: 1 – un deciso no alla piaggeria, al servilismo e allo schieramento interessato; 2 – esaltazione della sperimentalità, della visionarietà e dell’oltre reale in letteratura (…); 3 – superamento dei miti di plastica, le icone intoccabili dell’arte, della letteratura, del cinema, del teatro e della poesia. Il Destrutturalista è nemico dell’incontestabilità (…); 4 – il Destrutturalismo non nasce dentro il cerchio della casta come opposizione fittizia alla stessa ma è extra-borghese, contro-antropocentrico, anarchico, anti-accademico; 5 – Lo scopo della letteratura diventa indurre il lettore a pensare (…); 6 – Onestà intellettuale (…); 7 – Combattere il privilegio in ogni sua forma con i mezzi intellettuali a nostra disposizione (…)”. Tengo a precisare che i puntini sospensivi li ho messi autonomamente io. Sia nella rivista che nel blog on line, “Antiche Curiosità”, pubblichiamo, attraverso Thinking Man, racconti e poesie, ma soprattutto invitiamo chiunque a mandare testi di racconti o di poesie o saggi critici che verranno valutati con rigore ed eventualmente pubblicati, nel blog o nella rivista o in entrambi. L’associazione Uovo Quadro sviluppa invece delle iniziative mirate a supporto del movimento e della società civile. Una, attualmente in corso, riguarda la comprensione estesa di un testo scritto. In pratica, ci siamo messi a disposizione delle scuole medie e superiori per supportarle e per integrare, se possibile, i progetti che stanno già attuando per conto loro con il nostro. Non siamo presuntuosi, ma neanche votati all’immobilismo. Può sembrare paradossale, ma già diversi insegnanti che ho contattato sono interessati, soprattutto perché (parole loro) possono così tornare a insegnare, invece di fare quasi solo i burocrati. 

Sempre con Edizioni Creativa è uscito il tuo nuovo libro: “Storie Sospese”. Un’ anticipazione per i lettori di Oltrescrittura.

In “Storie Sospese” gioco su varie dimensioni, una delle quali è appunto “sospesa”, rappresentata dal mondo invisibile o senza tempo, che pure esiste. Spirito e materia, in qualche modo. I racconti saranno tre: “La stampa antica”, “La maga” e “Pesce d’aprile”, preceduti da una frase di Manuel Vasquez Montalban, che fornisce una chiave di lettura di tutta la raccolta. La frase è questa: “Come nel virtuoso più provato viene accertata una segreta e regressa passione per il vizio, così nel materialista più ostinato resta una non meno segreta e repressa propensione per il soprannaturale”. In qualche modo, ora i lettori dovrebbero avere un’idea abbastanza precisa del libro.

Definisciti in una sola parola?

Intellettuale. 

POTETE LEGGERE LA RECENSIONE DI STORIE SOSPESE A QUESTO LINK

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Articoli

Gli artisti e gli autori che ho intervistato, dicono di me

FRANCESCA GHEZZANI, GIORNALISTA

Prepararsi prima di un’intervista studiando i minimi dettagli e saper scavare nelle persone senza essere invadente è un’arte non di tutti. Monica Pasero ha dimostrato di possederla. Grazie davvero per il tempo che mi ha dedicato.

Giosuè Forleo, scrittore e poeta.

Ho conosciuto Monica Pasero per caso e mi è piaciuta fin da subito; infatti l’ho scelta per recensire alcune poesie del mio ultimo libro, “Piuma bianca”. Monica è una giornalista e critica letteraria sempre disponibile, che si distingue per la sua eccellenza, originalità letteraria e cura nella realizzazione grafica. Le sue interviste e recensioni sono sempre caratterizzate da una grande profondità e sensibilità, che le permettono di cogliere l’essenza delle opere e degli autori che tratta. Ha una grande capacità nell’instaurare un contatto empatico con gli autori, capacità davvero rara e che le permette di ottenere risposte profonde e sincere. La sua scrittura è elegante e raffinata, rendendo piacevole la lettura dei suoi articoli su svariati argomenti. È una professionista che unisce esperienza, competenza e sensibilità, rendendola una delle migliori nel suo campo. Se siete alla ricerca di una critica letteraria con un blog che vi offra una visione profonda e stimolante delle opere e degli autori, Monica Pasero è la scelta ideale per la sua originalità di scrittura.

FREDERIK MC. MARK, SCRITTORE

Sono molto contento di aver conosciuto Monica e di averle fatto recensire il mio romanzo Kora: La pietra di Artfis. Un fantasy ricco di storie e misteri. Leggendolo, Monica è riuscita a cogliere l’essenza della storia, il che dimostra quanto sia preparata e sensibile nel percepire le emozioni. Grazie di cuore Monica, alla prossima

LEONARDO MANETTI, POETA

Monica è una persona molto attenta e professionale nel suo lavoro. Inoltre è molto gentile e disponibile. È la persona giusta sulla quale potete fare affidamento. La consiglio vivamente.

SERGIO CAMELLINI, POETA

Questa brillante recensione arricchisce davvero, poche volte ho trovato letterati capaci di entrare nell’animo con tanta delicatezza. A Monica Pasero, porgo i sensi della mia più profonda stima.

DANIELE OSSOLA, SCRITTORE

Ho conosciuto Monica attraverso un Concorso Letterario a Torino cui avevo partecipato.

Si è instaurato un rapporto culturale basato su dolcezza, gentilezza e profondità di emozioni.

La professionalità con la quale ha condotto l’intervista, avendone già realizzate diverse nella mia carriera di autore, posso quindi affermare che è unica in quanto ha scavato nel mio intimo per far emergere i fatti salienti della mia attività non solo di scrittore.

Non posso che rinnovare i miei complimenti!!!   

EDOARDO DE ANGELIS, CANTAUTORE

Nel variegato mondo attuale della comunicazione troviamo una tale quantità di organi e operatori, piccoli e grandi, più o meno efficaci, più o meno credibili … un bosco, una foresta nella quale è difficile trovare il sentiero giusto. Per questo motivo è importante affidarsi alle esperienze positive già vissute da altri. A questo proposito mi sento di suggerire un blog che si occupa principalmente di scrittura, con grande professionalità, garbo, sensibilità. Lo dirige Monica Pasero, e si chiama con un bellissimo nome: OLTRESCRITTURA. E’ vero, Monica e il suo blog vanno oltre la scrittura, sanno offrire, nella comunicazione quel passo in più di profondità, attenzione, interesse, che fanno la differenza … OLTRESCRITTURA, appunto” – Edoardo De Angelis – Il Cantautore Necessario

EUGENIO PATTACINI, SCRITTORE

Quando ci si avvicina al mondo delle interviste in campo letterario ci sono tre aspetti fondamentali e, quasi mai, si incontrano controparti efficaci su tutti e tre. Si parla di competenza e conoscenza del settore utili a impostare domande efficaci e ben articolare utili a conoscere l’autore ma anche a capire, non tanto cosa dica l’opera, ma dove può accompagnare il lettore. Poi c’è il contatto empatico che io ho misurato sia nel suo raro modo di approcciare ma anche condividendo spazi in salotti letterari. Il terzo punto è la realizzazione grafica perchè anche le migliori frasi, se calate in una impostazione raffazzonata, perdono valore. Monica invece caratterizza ogni sua intervista con l’eleganza dell’impostazione. Personalmente per questo aspetto leggerei suoi articoli anche su argomenti che assolutamente non mi appartengono. È bello quando si trova una controparte che mostri alto livello in uno di questi aspetti. Raro su due. Monica, per fortuna di chi la incontra, eccelle in tutti e tre.

MARCO PETRUZZELLA, POETA

Ho conosciuto Monica Pasero un po’ per caso trovandomi nella confusione e dispersione mentale e pratica tipica dell’esordiente. Ho pubblicato da poco per cui sono a digiuno sulle dinamiche della “critica” e della diffusione promozionale delle opere ma soprattutto degli autori. Una cosa, però, credo di averla compresa bene: ciò che conta nel rapporto col gli editori, con le agenzie o con gli editor o realizzatori di recensioni o interviste come Monica, è il rispetto, la cura e l’attenzione che questi hanno nei confronti dei testi, degli autori e delle loro biografie. Ecco con Monica ho provato la gioia e la soddisfazione, oltre di trovarmi al cospetto di una grande professionalità, di avere come interlocutore una persona sinceramente appassionata alla letteratura e alle dinamiche pagina/autore. Auguro ad ogni autore, esordiente o meno, di incontrare Monica Pasero per sentirsi meno solo in questo mondo affascinante ma complicato.

CLAUDE MOSCHELLI, COACH

Monica Pasero è una persona straordinariamente preparate professionalmente e culturalmente

MONICA BECCO, SCRITTRICE

Grazie Monica. Come la scrittura, anche le interviste sono un dono che viene scambiato reciprocamente tra le parti. Con queste risposte mi sono aperta alle persone che non mi conoscono; e loro mi donano il tempo e l’attenzione necessari per entrare nel mio mondo. Grazie a tutte e a tutti. Grazie soprattutto a te, Monica, che con questa intervista, interessante e sensibile, mi hai permesso di fermarmi e regalarmi il tempo di guardarmi e scoprire nuove e inesplorate sfaccettature di me stessa. È stato un piacere e un privilegio

DANIELA MEROLA, GIORNALISTA, SCRITTRICE

La giornalista e promoter culturale Monica Pasero è una professionista eccellente e molto preparata. La sua serietà è meritevole di fiducia.

ELIO SABA ,SCRITTORE

Considero l’intervista che mi ha fatto la giornalista Monica Pasero di grande valore. Mi ha fatto domande per niente scontate, che mi hanno permesso di esternare alcuni aspetti del mio modo di pensare e metter a nudo una parte dei miei sentimenti. Intervista assolutamente notevole.

SILVIA DAL CIN, SCRITTRICE,

Professionista seria, competente e anche molto umana.

SILVIA S.G PALANDRI, EDITRICE

Il lavoro di Monica è così accurato, profondo e dettagliato che un’ AI non riuscirà mai ad eguagliarlo. Domande affatto banali, capaci di scavare in profondità con intelligenza e La tua intervista mi ha emozionata e per rispondere alle tue domande mi sono ritrovata a fare un lavoro su me stessa e un punto sul mio lavoro al femminile. Grazie.

SARA DE BARTOLO, SCRITTRICE, DOCENTE

Non è semplice né scontato ritrovare professionalità e talento in un unica persona.
Parlo della scrittrice Monica Pasero.
I suoi libri nonché le sue interviste sempre pulite, chiare e complete, mai fuorvianti o allusive.
Ogni volta che le sue parole descrivono l’arte di un autore/ autrice , ne esaltano il colore e di conseguenza il valore.
Grazie Monica per ciò che fai ma soprattutto per come lo fai.
Grazie davvero.

PAOLO SORRENTINO, SCRITTORE

Il nome di Monica Pasero mi è stato fatto per la prima volta dal mio editore, Davide Indalezio di Edizioni della Goccia. Mi sono documentato, ho letto le molte cose che ha scritto e mi ha subito convinto per i suoi modi garbati, per la profondità delle sue analisi, per la capacità di cogliere le diverse sfumature e i colori nascosti delle opere che descrive di volta in volta. Si capisce subito che fa il suo lavoro con grande passione e competenza, insomma. Le ho affidato, quindi, la lettura del mio La strategia del Diavolo e anche se lei stessa ha ammesso subito che il genere giallo/thriller non è fra i suoi preferiti, la sua recensione ha soddisfatto appieno tutte le mie aspettative, constatando una volta di più la sua abilità nell’intercettare i significati meno evidenti, più nascosti del libro e sintetizzarli in modo brillante ed efficace. Rapida, essenziale, profonda, con le sue interviste, poi, riesce a interfacciarsi in modo altrettanto efficace con la personalità dello scrittore, offrendo al lettore elementi aggiuntivi capaci di incuriosirlo e farlo avvicinare ulteriormente alla lettura dell’opera. Esperienza decisamente positiva.

ANTONIO SPAGNUOLO,POETA

Ottimo intervento, ricco di cultura elevata e di coinvolgimento. Il tuo Interessamento alle luminosità della scrittura è degno di lode. Grazie per avermi Invitato. Esperienza di notevole fattura!

FRANCESCA ROMANA ROTELLA, SCRITTRICE

Monica Pasero ha recensito due mie raccolte poetiche con grande sensibilità e professionalità. Ha compreso in maniera profonda i miei versi e ha saputo evidenziarne le caratteristiche fondanti, mettendone in luce gli aspetti più interessanti. La sua alta professionalità è una garanzia di accuratezza e grande sensibilità.

ODILIA LIUZZI, ARTISTA

Vorrei dedicare un sentito ringraziamento a Monica Pasero per la splendida intervista che mi ha dedicato. È stata un’esperienza profondamente stimolante e arricchente, che mi ha permesso di raccontare il mio percorso artistico con sincerità e passione. Le sue domande, sempre pertinenti e ben calibrate, hanno toccato aspetti importanti del mio lavoro, spingendomi a riflettere ancora più a fondo sul significato e sulle emozioni che lo animano. Monica ha dimostrato grande professionalità, unita a una grande sensibilità. La sua capacità di creare un dialogo fluido e coinvolgente, ha reso questa intervista non solo un momento di condivisione, ma anche un’occasione preziosa per esprimere pensieri e riflessioni che spesso restano inespressi. Il suo approccio garbato e rispettoso ha reso tutto naturale, mettendomi completamente a mio agio. Raccontare il proprio percorso artistico non è sempre facile: dietro ogni opera si nasconde un mondo di emozioni, esperienze e scelte. Monica Pasero ha saputo cogliere e valorizzare il cuore del mio lavoro, trasformando l’intervista in un ritratto autentico del mio percorso artistico. Per questo, la ringrazio di cuore. È stata un’esperienza preziosa, resa speciale dalla sua bravura e gentilezza. Grazie ancora, Monica!

DARIO TONANI, SCRITTORE ( MONDADORI)

Ci sono persone sensibili annidate negli angoli della rete che parlano di scrittura con la mano sul cuore e il tocco delicato dell’intelligenza. Monica Pasero è una di queste; le sue domande per la mia intervista sono un bouquet di spunti originali, curiosità autentica e riflessioni profonde. Mi hanno colpito e spiazzato il giusto. Per questo le dico ancora grazie.

IL MAESTRO, ALESSANDRO PIERFEDERICI, SCRITTORE, DOCENTE

Ho conosciuto Monica attraverso i social: il suo modo di porsi, con schiettezza e sincerità, e descrivere con semplicità e accuratezza il suo lavoro mi ha subito convinto a contattarla. Ho potuto così conoscere una professionista di grande spessore che unisce una notevole esperienza ed una competenza acquisita sul campo a contatto diretto con opere e autori, ad una profonda sensibilità ed umanità, attraverso la quale coglie l’essenza delle opere recensite e gli aspetti più importanti della personalità dei suoi intervistati. Monica ha recensito i miei primi quattro libri ed ogni volta ho scoperto dietro le sue parole qualcosa che non immaginavo esistesse dietro i miei testi. Monica, infatti, sia nelle recensioni che nelle interviste, coglie l’anima stessa dell’autore, della sua personalità, del suo linguaggio, e sa mettere in rilievo tutto ciò che di bello, interessante, stimolante incontra, così che anche chi legge viene messo a contatto diretto con la cultura, l’umanità, la vita degli autori e delle opere. E non dimentichiamo la sua capacità di sintesi e la sua profondità nelle prefazioni: Monica ha scritto quella del mio quinto libro ed ha saputo in due pagine coglierne lo spirito e il messaggio, preparando la strada al lettore per vivere appieno il piacere della lettura e della comprensione.

GIORGIO INFANTINO, SCRITTORE

Grazie Monica per aver messo in evidenza gli aspetti salienti della mia produzione letteraria. La recensione di “Storie Sospese” coglie nel segno e l’intervista è stata condotta da te con grande professionalità.

ELEONORA COLORETTI, RESTAURATRICE

Brava! Sensibile precisa alle tematiche. Una professionista.

ANTONIO ZENADOCCHIO, ARTISTA

Monica è capace di identificarsi con l’intervistato e comprendere il suo modo di essere e il suo punto di vista. Questo rende l’intervista molto calzante e anche gratificante.

STEFANO ZAMPIERI, ARTISTA

Precisa, sensibile con una penna delicata ma profonda.

MASSIMO PEZZONI, POETA
Credo la piu bella e professionale intervista sia stata propio quella di Monica Pasero, la sua capacità di capire l’artista scavando nella sua sensibilità senza scalfirla ma facendone un ritratto completo e unico.

SERGIO SOZI, SCRITTORE, CRITICO LETTERARIO

Non accade molto spesso, in questi tempi, di poter colloquiare di letteratura con un giornalista che sia competente e rigoroso, ben documentato sugli aspetti biobibliografici dell’intervistato e perfino, direi, appassionato della materia in oggetto. Ebbene tutto questo ho potuto assodare nel corso della piacevole e stimolante conversazione che ho avuto con Monica Pasero sulla mia opera di scrittore

GIOVANNA FILECCIA, SCRITTRICE, EDITRICE

Una delle interviste più complete che ho rilasciato in questo periodo.

ALESSIO MIGLIETTA, POETA

Consiglierò il tuo lavoro senz’altro, e sono davvero entusiasta di questa intervista, credo la più bella ricevuta!

ANGELA CAVAZZUTI, SCRITTRICE

Un enorme GRAZIE alla bravissima Monica Pasero per la bellissima intervista sul mio universo da scrittrice.Con poche pennellate ha saputo dipingere un’immagine reale di me, come persona e come autrice.

MIRIAM DI NOTO, SCRITTRICE E DOCENTE

Ho avuto il piacere di rilasciare due interviste a Monica Passerò, riguardo al mio libro e alle mie esperienze di viaggio.Mi sono trovata davanti una professionista garbata e competente, capace di proporre domande profonde e ben calibrate.Ne è scaturito un dialogo piacevole e costruttivo, attraverso cui ho espresso pienamente il mio pensiero.

GIOVANNA DE VITA, SCRITTRICE

L’ Intervista ha saputo cogliere i tratti importanti del libro e la mia personalità. Le domande hanno messo in evidenza il lato umano e fragile del protagonista del racconto. Grazie


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