È un esordio letterario la silloge poetica di Elisabetta Dell’Atti, “Tutte le donne del mondo” – Raccolta in versi sparsi di Di-verse Me, Prefazione Monica Fiocco, edita a luglio 2024 da Youcanprint per la Collana letteraria “I Libri di Cultura Oltre”. Una raccolta poetica che si estrinseca in un viaggio esistenziale all’interno della propria anima, attraverso un duplice itinerario che si rivela intimistico nel momento in cui si addentra nella personalità prettamente femminile dell’autrice e un altro, più universale, relativo al rapporto della poetessa con il mondo esterno. Una relazione, quest’ultima, a volte conflittuale soprattutto quando investe l’aspetto più superficiale che rimanda alla visione di un Salento effimero, che non rende giustizia a una terra madre solida, ricca di tradizioni veraci e ancorata radici secolari. La silloge è pervasa da un’intensa carica emotiva, che scaturisce da una profonda introspezione e da una grande sensibilità partecipata verso le esperienze femminili e verso la propria terra. Elisabetta Dell’Atti, attraverso immagini suggestive e parole intense, riesce ad offrire al lettore uno sguardo intimo e autentico, avvalendosi di una versificazione asciutta, a volte ermetica, originale e densa di significato. Scrive la poetessa nell’introduzione: “Incerto è il confine tra Sogno e Realtà: vi- viamo sogni reali o sogniamo realtà vissute/vivibili? Di questa incertezza ne faccio ora sconforto, ora possibilità, ora inquietudine che mi fa arretrare nell’incedere nel cammino della Vita, ora rotolar- mici in essa, con meraviglia fanciullesca. Vivo sogni e muoio nella realtà. Vivo il reale e sogno ciò che (ancora) non è. “Illusioni”, diranno i cinici, per non credere alla Bellezza e alla Potenza dei Sogni.”
La silloge è strutturata attraverso sezioni tematiche che racchiudono liriche dirette a vari aspetti della realtà di cui si circonda la poetessa e non manca il sapiente ricorso a esempi classici che ben si plasmano, in un’accezione più contemporanea, a connotare situazioni e stati d’animo di forte intensità. La prima sezione narra di relazioni come legami/lègami, patti, ratti, contratti, accordi, rapporti, dove amori finiti, amori non corrisposti, amori anelati, tossicità d’amore, con dosi mas-sicce di bisogni individuali non riconosciuti e scagliati addosso all’altro, con la pretesa inconsapevole che l’Altro se ne faccia carico e li compensi, di proiezioni, supposizioni, interpretazioni illusioni che la fanno da padrona. La seconda sezione, alla prima indissolubilmente connessa, racconta in modo imperfetto e parziale ‘tutte le donne del mondo’ e ‘tutte le Dee in Una Donna’: figuranti che prendono forma e vita in un gioco di specchi, echi e rimandi di un sé sublimato in forma poetica, dove Tante Donne e tante Dee, aspetti coesistenti del Femminile, abitano Una donna. Infine, l’ultima sezione narrativo-descrittiva approfondisce la relazione con la propria Terra Madre, in un ulteriore gioco di specchi, richiami, rimandi di sé, dove la poetessa racconta la Terra Salentina…a modo suo!
PER CONTATTARE L’AUTRICE: Elisabetta Dell’Atti
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Tutte le donne del mondo.Raccolta in versi sparsi di Di-verse Me
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Illustrazione copertina: Teresa Perna
ISBN | 979-12-22745-18-3
Una raccolta poetica che si estrinseca in un viaggio esistenziale all’interno della propria anima, attraverso un duplice itinerario che si rivela intimistico nel momento in cui si addentra nella personalità prettamente femminile dell’autrice e un altro, più universale, relativo al rapporto della poetessa con il mondo esterno. Una relazione, quest’ultima, a volte conflittuale soprattutto quando investe l’aspetto più superficiale che rimanda alla visione di un Salento effimero, che non rende giustizia a una terra madre solida, ricca di tradizioni veraci e ancorata radici secolari. Una silloge poetica poliedrica, una restituzione in versi di un immaginativo condensato, erme-tico, fatto di simboli e visioni oltre Me, in un flusso continuo inarrestabile che spinge a ve-nire fuori, oltre Me. La silloge è strutturata attraverso sezioni tematiche che racchiudono liriche dirette a vari aspetti della realtà di cui si circonda la poetessa e non manca il sapiente ricorso a esempi classici che ben si plasmano, in un’accezione più contemporanea, a connotare situazioni e stati d’animo di forte intensità. La prima sezione narra di relazioni come legami/lègami, patti, ratti, contratti, accordi, rapporti, dove amori finiti, amori non corrisposti, amori anelati, tossicità d’amore, con dosi mas-sicce di bisogni individuali non riconosciuti e scagliati addosso all’altro, con la pretesa in-consapevole che l’Altro se ne faccia carico e li compensi, di proiezioni, supposizioni, interpretazioni illusioni che la fanno da padrona. La seconda sezione, alla prima indissolubilmente connessa, racconta in modo imperfetto e parziale ‘tutte le donne del mondo’ e ‘tutte le Dee in Una Donna’: figuranti che prendono forma e vita in un gioco di specchi, echi e rimandi di un sé sublimato in forma poetica, dove Tante Donne e tante Dee, aspetti co-esistenti del Femminile, abitano Una donna. Infine, l’ultima sezione narrativo-descrittiva approfondisce la relazione con la propria Terra Madre, in un ulteriore gioco di specchi, richiami, rimandi di sé, dove la poetessa racconta la Terra Salentina…a modo suo!








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