“Sono nata e cresciuta nel nord est italiano,
tra campi e fabbriche,
ma la mia mente ha sempre volato ovunque
in cerca di magia.”
Silvia del Cin
Gianni Rodari diceva: “Credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.”
E l’autrice di oggi ha reso sue queste parole di Rodari, e vola alto nel mondo magico della Fantasia e lo fa portando con le sue storie messaggi importanti ai giovanissimi.
Una mente creativa, aperta, che sa unire la magia delle parole al bisogno di lasciare qualcosa di più nel cuore dei bambini, oltre una bella storia da leggere.
Dice: “Credo che ognuno di noi sia meravigliosamente unico e che, se lo comprendiamo fin da bambini, questo diventi un grande punto di forza quando siamo adolescenti e adulti.” Il suo intento è di sensibilizzare i bambini nell’età in cui sono più ricettivi e aperti a comprendere meglio le diversità.
Dopo Dopo Pio Piumotti vuole andare in vacanza , ha pubblicato: I Signori Giraffa aspettano un cucciolo, in seguito la serie Max Wolf & Co. (3 fumetti e 3 libri – l’ultimo “Rapimento a Sunnybeach” è uscito il 28/02)
E poi racconti in tre antologie: il Bestiario fantastico, il Gattonomicon e Un Natale a New York. Inoltre è Socia Icwa – italian children’s writers association e del costituendo gruppo scrittori veneti.
Conosciamola meglio.
Ami scrivere in rima, ti va di lasciarci qualche tuo verso.
Certo. Vediamo… un tema che mi sta a cuore anche grazie ad un piccolo amico, Cesare:
“Con le mani lui scopre il mondo
mentre scivola o fa il girotondo,
con i piedi riesce a sentire,
non solo la terra, ma ogni superficie.
Con il nasino puntato all’insù
riconosce l’amico che lo aspetta laggiù.
Cesare poi ha un dono speciale…
su ogni viso il sorriso fa sbocciare“
Sono alcune rime che ho scritto per Cesare, un bambino che ha l’età del mio, a cui la neurofibromatosi ha tolto la vista.
Oltre a scrivere, per molti anni hai fatto parte di compagnie teatrali e gruppi musicali. Quale collaborazione ricordi con più nostalgia?
Ho cominciato a fare teatro fin dalle scuole elementari, con i centri estivi, ma ho scoperto di poterlo davvero fare alle medie. Ho dato la voce, durante le letture in classe di Shakespeare, a Giulietta. Ho sentito i primi commenti positivi su me stessa grazie a quel piccolo “ruolo vocale” e da lì è sbocciato un grande amore per il palcoscenico, il canto (la danza no, mi piacerebbe, ma non sono particolarmente portata!). Forse la nostalgia più grande è per la compagnia Aliestese, con la quale portavo in scena musicale, per un periodo abbastanza lungo della mia vita.
Nel 2022 nasce il tuo libro: “Fortunata” edito dalla casa editrice Dragorosso. “Un libro per dimostrare che essere diversi non è sinonimo di “strani”, ma Meravigliosamente unici.” Quale riscontro hai avuto dai tuoi piccoli lettori?

Fortunata” ha purtroppo avuto una storia un pò sfortunata! È stata apprezzata moltissimo la storia dai primi lettori e dal pubblico delle presentazioni, ma purtroppo non è stata molto valorizzata e ha risentito di alcune carenze tecniche e al momento non è più in commercio praticamente ovunque. I pochi fortunati che ne hanno una copia a casa o a scuola però continuano a mandarci apprezzamenti, disegni e pareri positivi ed è meraviglioso scoprire quanti bambini hanno visto in questa giraffa speciale, nata con il collo corto e quindi molto diversa dalle altre, sé stessi o amici e parenti. Hanno potuto riflettere sul significato di uguale e diverso, ma anche sul concetto di uguaglianza. Diversi genitori si sono sentiti rappresentati dai Signori Giraffa, che attendono molto più degli altri animali la nascita di un cucciolo; per scoprire poi che è diverso. Eppure, l’amore compie meraviglie. Quella cucciola viene immensamente amata, trova una famiglia prima e un gruppo di animali poi che la accoglie, così com’è. Per questo si chiama Fortunata.
A chi è nata l’idea di utilizzare, nel tuo libro “Fortunata”, caratteri speciali che aiutano nella comprensione, quei bambini che hanno difficoltà di apprendimento e lettura: ES, DSA?
L’uso di caratteri speciali, ad alta leggibilità, è una richiesta che io e l’illustratore, Matteo Della Libera, abbiamo fatto ad ogni casa editrice con cui siamo entrati in contatto. Inutile infatti parlare di disabilità e diversità e poi non considerare le diverse abilità dei nostri piccoli lettori.
Nel 2023 nasce il tuo secondo libro per bambini, “Pio Piumotti vuole andare in vacanza” con First Letter (gruppo Land Editore). Anche qui affrontiamo temi sociali importanti. Raccontaci di più?

Pio Piumotti non è un cucciolo, come Fortunata. Ci stacchiamo quindi dalla sfera familiare e ci apriamo di più verso il mondo. In questa storia sono gli amici e non più mamma e papà ad essere di aiuto. Ma prima di tutto Pio è di aiuto a sé stesso. È un uccellino con un’ala sola, cosa che di per sé dovrebbe farlo già desistere da qualunque desiderio di vita. Ma ha un sogno: volare al caldo, in Brasile. Come può fare con una sola ala? Prima di tutto allenando l’ala che ha, cercando di mettersi in forma, calcolando la strada più corta… e soprattutto dando ascolto ai veri amici e non a chi cerca solo di abbatterlo. È una storia a cui tengo molto, che è stata molto valorizzata dalle illustrazioni di Matteo Della Libera e dal lavoro della casa editrice.
Il tuo libro è interamente illustrato a colori dall’illustratore Matteo Della Libera, in arte Watteo. Com’ è nata la vostra collaborazione? Avete altri progetti comuni in futuro?
Matteo è un carissimo amico, prima di tutto. È un ottimo grafico ed illustratore, una persona sensibile e attenta. Il suo stile fresco e colorato, rotondo e luminoso, è perfetto per le mie storie. L’obbiettivo è quello di continuare a lavorare insieme; amo sostenerlo anche negli altri suoi progetti, con altri autori, nonché nella sua attività pittorica (andate a vedere il suo profilo Watteoart!)
Per la creazione dei tuoi protagonisti, prendi spunto dal quotidiano o ti lasci trasportare dalla pura fantasia?
I miei personaggi nascono dalla realtà che mi circonda, da idee che mi vengono in mente mentre gioco con i miei figli o parlo con mio marito o altri genitori.
I tuoi figli cosa dicono della loro mamma scrittrice?
I miei figli per ora sono molto contenti, portano copie dei libri a scuola e ne parlano con altri bambini. Sono tra i primi ascoltatori e lettori delle mie storie e anche grazie alle loro reazioni riesco a migliorare.
Socia Icwa – italian children’s writers association due parole su questa associazione.
ICWA (Italian Children’s Writers Association) è l’associazione italiana che dal 2012 riunisce gli scrittori italiani per ragazzi professionisti e soci sostenitori composti da aspiranti scrittori, autori esordienti, e persone che semplicemente amano e vogliono sostenere la letteratura per l’infanzia. Lo scopo che ci prefiggiamo come associazione è quello di promuovere la lettura tra i bambini e i ragazzi con una serie di azioni rivolte a docenti, studenti universitari, biblioteche e istituzioni. Ogni nostra azione rientra nell’ambito della letteratura e delle tematiche culturali a essa affini. Tramite l’informazione e la formazione cerchiamo inoltre di sostenere e promuovere lo scrittore per l’infanzia quale professionista. Organizziamo occasioni pubbliche di confronto su diverse tematiche all’interno di fiere del settore e festival. Proponiamo momenti formativi. Informiamo i soci su iniziative editoriali, concorsi, occasioni lavorative e ne creiamo di autonome, come i libri collettivi ICWA che sono stati pubblicati (puoi vederli qui). Traduciamo saggi esteri di valore. Portiamo gli autori soci nelle scuole durante Scampia Storytelling il Festival delle Periferie (scoprilo qui). COSA NON SIAMO ICWA non è un’agenzia letteraria né un packager né un’agenzia di PR e non può né desidera essere in competizione con nessuna di queste realtà perché non ha fini di lucro. Non è un luogo per viaggiatori in solitaria e non dà alcun vantaggio materiale diretto, non offre privilegi né vie preferenziali, non è un ufficio di collocamento e nemmeno un palcoscenico in cerca di protagonisti. ICWA non è un’istituzione che parte dall’alto, non funziona con dei dipendenti ma grazie ai volontari: autori e autrici che mettono a disposizione il proprio tempo per degli obiettivi comuni. Ogni singolo socio porta valore aggiunto e può contribuire attivamente a dare forma a ICWA, anche solo versando la propria quota, con la quale verranno finanziate le numerose attività. ICWA, in linea con tante realtà analoghe di categorie artistiche diverse, è e resterà un’associazione nata per dire: CI SIAMO. Siamo autori con delle singole carriere che diventano compagni e alleati in un percorso di crescita professionale e di condivisione. Facciamo rete in un mercato in cui l’eccesso di produzione combinato agli scarsi investimenti in promozione sta condannando gli Autori all’estinzione. In cui i numeri troppo spesso premiano le celebrities che portano consumatori di contenuti e non necessariamente lettori né tantomeno letteratura. Siamo autori consapevoli del nostro ruolo sociale e culturale – che vogliamo resti tale – e partiamo da quello per progettare qualunque attività e iniziativa che riguardi la nostra associazione. Tutte le associazioni si fondano su un concetto di comunità. ICWA non fa eccezione. Attraverso incontri, conferenze, corsi di aggiornamento, pubblicazioni, articoli e il festival delle periferie, ICWA rappresenta il desiderio collettivo di parlare di Letteratura, Autori e Lettori come agenti di cambiamento e di crescita di un Paese.
Come nasce la serie Max Wolf & Co. Raccontaci di più?
La serie nasce dall’idea di Claudia Simona Carbonelli, che ha disegnato i personaggi e dato loro una prima personalità. Dopo il nostro incontro sui social abbiamo definito meglio i personaggi, cambiato alcuni nomi, creato le storie (3 fumetti e 3 libri con illustrazioni). Max, Ada e Alvaro sono detective “per caso”, senza esperienza ma con tanta determinazione e anche qualche colpo di fortuna. Combinano pasticci ma alla fine riescono sempre a trovare i colpevoli e assicurarli alla giustizia.

Hai un sogno in particolare nel cassetto?
Un sogno? Sicuramente poter continuare a scrivere e pubblicare e dedicare alla mia famiglia molto tempo.
Ringraziando Silvia dal Cin per avermi rilasciato questa intervista, ricordo ai nostri lettori che possono seguirla sulla sua Pagina Facebook a questo link







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