Gianluca Lopresti
Edizioni Dueemme
Questo romanzo narra la storia di un giovane archeologo che, nel tentativo di riportare alla luce i resti di un’antica villa pompeiana, si imbatte in alcuni incredibili documenti sulla vita di un poeta della Roma antica, a noi ancora sconosciuto. Questi ritrovamenti gli consentono di scrivere una sorta di biografia su quest’uomo. Ecco, dunque, intrecciarsi due storie: quella del giovane archeologo Francis Esposito e quella del poeta romano riscoperto e portato alla ribalta dagli scavi. Attraverso l’emozionante ricerca archeologica di Francis, riemergono dalle ceneri del Vesuvio frammenti e scritti mirabili di questo sconosciuto poeta che ne fanno comprendere tutta la sua sensibilità artistica e la genialità di pensiero. Si vengono così a conoscere tutte le idee, la filosofia, l’arte creativa di un uomo a tutti sconosciuto, del quale l’archeologo riscopre una visione del mondo molto moderna e attuale. Infatti, questo poeta, Caio Publio Tesio, mostra come già all’epoca dei Flavi, Roma fosse tesa al raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di stabilire una pace universale in cui i valori, religiosi, culturali, civili di tutti i popoli dell’impero, potessero fondersi tra loro. Publio Tesio incarna quel pensiero nuovo e moderno che non vedeva più la grandezza di Roma nelle sue leggi, nella sua potenza bellica, nella sua capacità di sottomettere con la forza ogni altro popolo e di distruggere le culture avverse, ma la riconosceva nella sua nuova abilità di avvicinare le diverse culture per trarne un unico pensiero fondato sul rispetto della persona umana. Un ecumenismo affascinante ed una universale tolleranza sicuramente ispirata dai frequenti contatti con gli ebrei della diaspora e dalla diffusione del pensiero cristiano che andava rapidamente propagandosi nell’impero. Non a caso Caio Publio Tesio sposerà una donna di origini semite e adotterà una bambina cristiana. Tutta la trama del romanzo si sviluppa su questo immaginario incontro storico reso possibile dall’archeologia tra il giovane studioso Francis Esposito e il poeta Tesio. L’archeologia diventa così pretesto e scenario che permette a questi due uomini di ricongiungersi incredibilmente oltre le barriere del tempo e dello spazio. Si tratta, dunque, di un romanzo di fantasia che, tuttavia, diviene occasione per far meglio conoscere anche alcuni personaggi, eventi e luoghi storicamente reali. Il romanzo mantiene alta l’attenzione e la curiosità del lettore rivelando solo nelle ultime righe quale è stata la sorte di Tesio e della sua famiglia. Il testo, infatti, si conclude con la lettura da parte dell’archeologo Francis Esposito di una missiva inviata da Publio Tesio ad un amico per chiedergli consiglio sul da farsi lì a Pompei date le ripetute scosse di terremoto che si susseguivano in quei giorni e con la ricostruzione di quelli che probabilmente furono gli ultimi righi scritti da Tesio alla moglie e alla figlia. Questi ultimi frammenti riveleranno che lì, sotto le ceneri del Vesuvio, persero la vita Tesio ed alcuni amici intenti a celebrare i successi letterari del poeta nella sua lussuosa villa di Pompei, mentre le due donne, avevano trovato riparo a Baia, ove erano state inviate, per prudenza, dallo stesso Tesio, qualche tempo prima.
BIOGRAFIA AUTORE

Gianluca Lopresti ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza e in Scienze Religiose approfondendo gli studi nell’ambito della storia cristiana; è stato docente di Diritto ecclesiastico, con particolare riferimento al Diritto dei beni culturali, presso I’ISSR “San Pietro” di Caserta e attualmente insegna Religione cattolica presso le scuole secondarie di II grado.
È autore di alcune opere di narrativa, di saggi e di pubblicazioni scientifiche relative ad argomenti storici, giuridici e teologici.
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