“Diventare mamma è stata l’esperienza che più mi ha fatto riscoprire la magia che muove il mondo. Così, spinta dall’entusiasmo mi sono dedicata alla stesura del mio primo romanzo Istantanee dell’anima”.
Riscoprirsi, trovare vie nuove è l’irto cammino che ogni essere umano intraprende, giorno dopo giorno, tra salite improvvise e cambiamenti repentini.
La giovane autrice di oggi è un’anima resiliente che ha trovato nella sua innata creatività la strada per modificare il suo cammino in più occasioni.
Ma conosciamola meglio: Nata negli anni novanta, dopo essersi diplomata in ambito umanistico, ha intrapreso la carriera militare. Successivamente il suo percorso è nuovamente mutato portandola alla vita civile. Ha iniziato a lavorare come maestra d’asilo e poi, dopo essersi trasferita a Trieste, è diventata mamma. Diventare madre ha arricchito questa giovane autrice tanto da invogliarla a prendere la penna in mano e lasciar libere le sue emozioni. È nato così il suo primo romanzo “Istantanee dell’anima” che è stato selezionato dal Comitato Editoriale del Salone del Libro 2025 per l’area Self.
Un romanzo che esplora temi di crescita personale, connessione empatica e la costante lotta tra innovazione e tradizione, rendendo ogni pagina un viaggio emotivo e professionale che risuona profondamente con chiunque si trovi all’inizio di un percorso di scoperta di sé.
Dell’ autrice dicono: “Possiede uno stile introspettivo e descrittivo, riesce a prendervi per mano e a condurvi in un itinerario le cui tappe sono profonde riflessioni sul senso della vita e sulla bellezza del mondo in ogni sua sfaccettatura”.
E se questi sono i presupposti, sicuramente è un romanzo di qualità che può donare molto al lettore…
Ma conosciamo meglio l’autrice.
Innanzitutto, grazie di essere qui. Quali sono state le letture che ti hanno più appassionato nel tuo percorso di studi?
Il mio professore di lettere del ginnasio aveva assegnato come compito per le vacanze estive l’analisi di tre opere di un autore per me sconosciuto a quell’età, Paulo Coelho. Mi ricordo che mi innamorai letteralmente della sua scrittura così piena di significato, di spunti di riflessione. Il mio preferito fu “Veronika decide di morire”, lo divorai letteralmente in un pomeriggio. Ho ancora quell’edizione nella mia libreria personale.
Un’altra autrice che ho amato tanto, soprattutto leggendo le sue opere in lingua inglese, è stata Jane Austen. Una delle prime donne a scrivere della vita di altre donne, meravigliosa.
Cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera militare?
Mi ricordo che il giorno dell’orale di maturità presentai una tesina approfondita sul concetto di ‘educazione alla legalità’, intrecciando la pedagogia con avvenimenti della nostra storia recente. Avevo dentro di me una sorta di scintilla, un desiderio profondo di correggere le storture del mondo o di ridare dignità a chi aveva subito una ingiustizia. Arruolarmi pareva una scelta logica, in linea con i miei ideali.
Sono anni che tengo stretti nel cuore.
Cosa ti ha lasciato questa esperienza a livello umano?
Ho imparato una cosa che all’apparenza sembra scontata ma che tutti dimentichiamo nella nostra quotidianità: tutti noi, con ogni singola scelta, facciamo la differenza. Il confine tra giusto e sbagliato, tra bene e male, è a una manciata di centimetri dai nostri passi. Questa consapevolezza mi ha aiutato a proseguire nel mio cammino anche dopo aver dismesso i panni del soldato. Ammiro profondamente chi svolge il proprio dovere sulla strada, tra la gente perché un piccolo gesto può cambiare una vita.
La maternità ti ha spronato a scrivere, ma come nasce la trama di Istantanee dell’anima?
Come tra gli esseri umani esiste l’amore a prima vista, inspiegabile e potente, così per alcuni scrittori c’è un momento qualunque in cui scatta qualcosa e nulla è più come prima. La trama di “Istantanee dell’anima” è arrivata a me in sogno, il mio compito è stato trasformare quelle immagini in parole, in un romanzo. Ho amato profondamente questo lavoro di ricerca e creazione perché mi ha dato la possibilità di mettere su carta una miriade di pensieri, di osservazioni su temi universali.
Del tuo libro scrivono: “Un viaggio nell’ animo umano e la sua capacita di amare, soffrire, evolvere…e rinascere. Quanto di autobiografico c’è in queste pagine?
Senza alcun dubbio, tutto ciò che ho vissuto mi ha plasmato e mi ha reso la donna che sono oggi. Ho amato tanto, sofferto tanto ed ho accettato il percorso di crescita e di rinascita. Ma a chi non è capitato? Qualcuno è stato più fortunato e ha dovuto affrontare salite meno ripide, altri invece sono ricoperti dalla testa ai piedi di cicatrici. Bisogna solamente comprendere che c’è sempre una nuova possibilità dietro un ostacolo e, una volta raggiunta la meta, abbracciare tutto ciò che è stato ringraziandolo per gli insegnamenti ricevuti.
Istantanee dell’anima tratta diverse tematiche tra cui le coincidenze che spesso coincidenze non sono. “La coincidenza è il modo che ha Dio di restare anonimo” è così anche per te?
Ho sempre trovato stupenda questa frase. Penso che il nostro destino sia fatto dalle nostre scelte, dai nostri modi di reagire agli imprevisti o alle decisioni altrui ma esistono cose che non possiamo spiegare. Ci sono persone, luoghi, situazioni che sembrano aspettarci in un determinato punto della nostra vita. Non importa quante volte cambi strada, quante volte rimescoli il mazzo di carte che hai tra le mani. Loro saranno lì ad attenderti per dirti qualcosa. Qualcuno le chiama coincidenze, fatalità. Io non so se sia Dio che vuole preservare così il suo anonimato ma osservare queste dinamiche mi affascina terribilmente.
Un altro tema trattato sono le seconde possibilità e il conseguente perdono… Nella tua vita hai dato o ti è stata offerta una seconda possibilità? È giusto secondo te fidarsi nuovamente?
Perdonare è un atto di generosità verso noi stessi perché ci libera dai fardelli del passato. Perdonare e dimenticare contestualmente, invece, è un atto di fede perché riponiamo nell’altro una dose di fiducia che potrebbe nuovamente essere tradita o ferita. In questo caso, dipende dal reale pentimento dell’altra persona e dall’effettivo cambiamento.
Non credo esista una regola precisa in questo, bisogna stare ad ascoltare il nostro istinto, quello che chiamiamo ‘il sesto senso’. Non tutti sono in grado di cambiare, non tutti sono in grado di perdonare. Tutti, invece, sbagliamo. Quindi ci ritroveremo prima o poi da ambo le parti.
Personalmente, mi è stato più complicato perdonare me stessa per aver, inevitabilmente, commesso errori. Solo quando ho fatto pace con la parte più intima di me ho potuto fiorire, cogliendo al volo la seconda possibilità di essere serena con me stessa.
I tuoi lettori concordano nel dire che la tua scrittura è scorrevole e mai scontata. Davvero uno dei migliori apprezzamenti per chi scrive. Ma qual è stato il commento a caldo di un tuo lettore che più ti ha reso orgogliosa del tuo romanzo?
Un paio di lettori mi hanno scritto, ognuno col proprio carico emotivo, che non riuscivano a staccarsi dal mio libro, addirittura rimandando la lettura dell’ultimo capitolo, perché avevano trovato tra le pagine qualcosa di profondamente loro. Come se li avessi letti dentro. Non nascondo di essermi commossa.
Sarai presente al Salone del Libro 2025 per l’area Self dal 15 al 19 maggio. Davvero una grande emozione! Un invito a venirti a conoscere.
Non avrei mai pensato, un anno fa, di poter partecipare ad un evento così importante con il mio primo romanzo. Ringrazio il Comitato per aver selezionato “Istantanee dell’anima” e ringrazio il mio coraggio, che mi ha permesso di lanciarmi in questo mondo così splendidamente complicato ma pieno di sorprese. Sono pronta ad accogliere tutti con un grandissimo sorriso, lettori già affezionati o curiosi in cerca di nuove letture.
“Diventare mamma è stata l’esperienza che più mi ha fatto riscoprire la magia che muove il mondo”. Parole davvero toccanti, ti va di condividere con noi uno dei primi attimi vissuti da madre… Cosa è cambiato in te, quale nuove consapevolezze sono giunte al tuo cuore?
Cosa è cambiato? Tutto, è cambiata la mia intera chimica.
Dopo una gravidanza e un parto naturale piuttosto difficili, hanno appoggiato mia figlia sul mio seno ed è avvenuta una magia. Lei ha alzato la testolina con i capelli tutti arruffati per guardarmi ed io, attraverso i suoi occhi, sono rinata. Il mio cuore ha cominciato a battere con un ritmo tutto nuovo.
Ora mia figlia è nell’età dei grandi ‘perché’, della scoperta continua, delle conquiste ed essere genitore significa, soprattutto in questa fase, essere un filtro attraverso il quale comprendere la società e la natura in tutta sicurezza e coscienza. Che abbia il piedino grande quando il palmo di una mano o che, come ora, inizi a leggere le parole sui cartelloni pubblicitari, una cosa è rimasta immutata: l’amore che sprigiona un figlio è qualcosa che cambia completamente il modo in cui vedi ciò che ti circonda, cambiano addirittura i colori. Potrei scriverci un altro libro su questo argomento!
Progetti futuri?
Scrivere e ancora scrivere. Sto lavorando a due romanzi, uno dello stesso genere di “Istantanee dell’anima” ed uno totalmente diverso perché non si è mai troppo grandi per sperimentare cose nuove.
Se dovessi descriverti con una sola parola quale sarebbe e perché? Descriversi è sempre la cosa più complicata in assoluto. ‘Empatica’, forse. Sentire dentro le emozioni in modo così viscerale a volte non so se è più una benedizione o una condanna ma sicuramente è una delle caratteristiche che mi ha spinto a scrivere libri. Osservare le interazioni, avvertire le vibrazioni altrui, intuire da un gesto o da un dettaglio il quadro completo: sono tutte cose che aiutano a ricreare poi ambientazioni e dinamiche realistiche che fungeranno poi da specchio per i lettori.








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