Oggi vi porto a conoscere il magico pianeta Kora e ne parliamo direttamente con il suo ideatore Frederik Mc Mark che con estrema minuzia, dettaglio dopo dettaglio, ha creato un mondo nuovo e lo ha racchiuso in un volume di oltre 700 pagine, titolato “Kora: la pietra di Artfis”.
Ho avuto il piacere di leggere questo volume e ne sono stata piacevolmente sorpresa, anche perché ci si addentra in uno scenario fantasy, ma in cui è celata davvero tanta umanità. Un testo davvero imprevedibile… 700 pagine sono tante, e possono scoraggiare il lettore, ma quando si entra in questa storia e, a poco a poco, si inizia a conoscere i personaggi, a comprendere le dinamiche e i sentimenti che li muovono; ci si affeziona. La lettura diventa una finestra su una realtà fantastica, dove poter vedere draghi sorvolare alte montagne, castelli magici senza apparenti vie d’ingresso. Lotte tra maghi. Spiare gli amori appena nati e restare testimoni di delitti e complotti in attesa che il buono emerga… Tutto questo è Kora e oggi insieme all’autore cercherò di conoscere meglio il suo libro e i suoi protagonisti.

Ma prima conosciamo meglio l’autore: Frederik Mc Mark, professione programmatore di computer. A fine anni 80, dopo un corso di informatica, inizia a lavorare nell’ambiente dei computer di fascia media nel linguaggio cobol, viaggiando tra Roma e Milano fa esperienza nelle ditte di meccanica e di maglieria, oltre a programmare si occupa anche dell’hardware, in questo periodo sviluppa per divertimento dei videogiochi su computer Amiga. A metà anni 90 effettua un corso di programmazione delle macchine da maglieria Protti, a Milano, che utilizzerà in una azienda di abbigliamento di alta fascia. Sul finire degli anni 90 torna a lavorare presso una azienda informatica dove si occupa principalmente di programmare in cobol e di seguire i problemi di clienti. Ad inizio degli anni 2000 cambia azienda per lavorare presso un cliente bancario, in questo periodo crea alcuni giochi da tavolo. Qualche mese prima dell’avvento del covid, gli viene l’idea della storia di Rad e inizia scrivere. Appassionato di trekking, cinema, astronomia e scienza in generale, colleziona monete e minerali, legge principalmente libri di fantascienza e fantasy, ma è uno dei pochi a cui non è piaciuto Asimov.
Benvenuto, come è nata la tua passione per il mondo fantasy, ricordi il primo libro letto su questo genere?
Grazie per questa opportunità.
Se ricordo bene è stato il “Serpente Mago”, durante una vacanza al mare.
Il nome Kora ha un significato personale per te?
Nessuno, un nome completamente inventato.

Rad è stato il primo personaggio che hai creato e ha fatto da apripista alla realizzazione di questo libro. Raccontaci come è giunto a bussare alla tua creatività.
Tornando a casa dopo una visita al mio amico Oscar, all’improvviso mi è nata l’idea di creare una storia vista dalla parte del male. Ho pensato stiamo dall’altro lato e cerchiamo di raccontare come i cattivi agiscono per raggiungere i propri obiettivi e quali motivazioni lì spingono. Di fatti nell’idea iniziale c’era sia Rad che l’Imperatore, solo con l’inizio del secondo capitolo ho introdotto il terzo protagonista, il Capitano Wilson, che cerca in tutti i modi di fermarli.
Il pianeta Kora e stato descritto con minuzia e dettagliatamente nei suoi molteplici aspetti sia per l’ambientazione, sia per l’assetto politico e legislativo, ogni aspetto della vita su Kora è stata descritta con attenzione. Quanti anni di lavoro ci sono voluti per realizzare questo volume?
Tre anni dall’idea all’ultima pagina (09/2018 – 09/2021) e circa altri due anni tra preparazione dei disegni e correzione della bozza.
Hai un team di persone che ti hanno affiancato, due parole su di loro.
Il team è composto da amici e professionisti, entrambi, hanno dato dei suggerimenti e fatto delle proposte. Nel confrontarmi con loro, mi sono reso conto che il carattere di alcuni personaggi li coinvolgeva molto nella storia. Non posso che ringraziare tutti per la professionalità avuta. Però devo ammettere che l’amicizia che si è instaurata con delle persone è la cosa più importante che è emersa in questa avventura.
Tra tutti i personaggi da te creati a quale sei più affezionato? E quale invece, oggi, cancelleresti dal libro?
Non cancellerei nessun personaggio, sono loro che fanno la storia.
L’unico che posso dire è il fabbro Nocraf, ispirato a mio padre, gli altri personaggi a cui sono affezionato non posso rivelarli, sarebbe uno “spoiler”.
Tra Anna e Naim tu chi avresti scelto?
Scelta difficile. Sono due donne all’opposto e cresciute in ambienti diversi. Tenendo conto che siamo in periodo simile al medioevo terrestre direi Anna, anche se dubito che accetterebbe.
Paulo Coelho, sulla magia dice:” La magia è un ponte. […] Un ponte che permette di congiungere il mondo visibile e quello invisibile. E di apprendere le lezioni di entrambi. Una tua considerazione.
Ha perfettamente ragione. Nel tempo, parliamo da quando avevo 16 anni, ho imparato e rielaborato molto da altri mondi. Senza questo bagaglio di esperienza, l’idea avuta non avrebbe avuto alcun sviluppo.
Se potessi viaggiare nel tempo e chiedere un consiglio ad uno scrittore fantasy del passato; chi sarebbe e cosa gli chiederesti?
Più che un consiglio vorrei chiedere a Tolkien cosa ne pensa dell’ambiente dell’editoria, era difficile come è adesso?
Asimov, devo chiedertelo, se avesse potuto leggere il tuo libro, secondo te che cosa ti avrebbe detto?
Forse leggendo le note ci sarebbe rimasto male. Però se chiude il libro e mi dice: <Bravo> Sarei più che felice.
Progetti futuri?
In realtà sto scrivendo il secondo libro che è ambientato 500 anni prima delle vicende di Aresia. Solo nel terzo libro avremmo un quasi sequel, essendo ambientato in un periodo successivo. La storia sarà diversa, ho in mente un’altra idea.
Descriviti con una sola parola.
Normale.
Scrivi ai lettori 3 buoni motivi per cui dovrebbero leggere il tuo libro?
Il primo è l’idea a cui ho risposto nella domanda 9, una storia vista dalla parte del male. Non come in molti libri dove si legge delle peripezie dei buoni per fermare il cattivo di turno. Il secondo motivo è che ho cercato di immedesimarmi in ogni singolo personaggio, ricostruendo prima nella mia mente poi nel libro, la persona, il carattere, le emozioni e il dialogo durante un determinato evento, aggiungo che in alcuni casi la mentalità del personaggio ha cambiato la storia. Il terzo ho inserito una piccola ma significativa morale di vita, a questo punto ti chiedo Monica l’hai individuata? Mi basta un sì, non voglio spoilerare nulla.
Rispondendo all’ autore, credo di aver individuato la morale di questo libro, ma ora tocca a voi leggerlo e cercarla.
Ringraziando Frederik per questa intervista, ricordo agli amici lettori di visitare il suo sito, dove potrete trovare tante interessanti curiosità sui personaggi di questo libro e se vi ha incuriosito trovate lo shop per aacquistarlo.
Il libro è disponibile sia in ebook che audio libro
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