IL FOGLIO LETTERARIO EDIZIONI PRESENTA
Gordiano Lupi
Parlavamo alla piombinese
Detti e proverbi maremmani, modi di dire della Val di Cornia, espressioni tipiche da San Vincenzo a Follonica passando per l’Isola d’Elba
Pagine 200 – Euro 15
Quasi prendendo per mano il lettore, l’autore spiega con certosina meticolosità la genesi a chi non ha vissuto lo scaturire di “modi di dire” che oggi si trova di fronte quasi ogni giorno. E pazienza se l’intercalare della nuova epoca non è più esattamente quello del “Parlavamo alla piombinese” che dà il titolo al libro. In ogni caso, molto gli va vicino e conserva le sue originalità. Dunque questo è un libro utile non solo per chi è piombinese, maremmano, elbano o di uno dei paesi della Val di Cornia, perché regala elementi di conoscenza anche a chi da queste parti viene in vacanza o è curioso di conoscere l’evoluzione di usi e costumi. (…) Ecco, se proprio devo definire questo libro nel modo più semplice possibile, lo potrei presentare come un ponte tra epoche diverse per aiutare a comprenderle meglio, per conoscere il passato e apprezzare con efficacia il presente. Un ponte da percorrere a passi lenti, immersi in una lettura che vi porterà in un mondo che potreste aver vissuto direttamente o solamente abbracciato attraverso i ricordi di genitori, nonni o bisnonni. Per poi tornare indietro e sentirvi più ricchi. (dalla prefazione di Stefano Tamburini)
Le ragioni di un libro come Parlavamo alla piombinese
Da alcuni anni mi dedico alla raccolta dei modi di dire locali, delle espressioni gergali, conservando in rapidi fogli e appunti sparsi persino il modo di parlare degli anni Settanta. Per alcune espressioni antiquate la mia fonte primaria è stata la narrazione dei vecchi – amici, nonni e genitori – nati negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, uomini che hanno vissuto la Piombino del dopoguerra e che sono un vero pozzo di informazioni. Per il gergo dei Settanta-Ottanta (ormai storia pure quello) è stata sufficiente la mia memoria e quella di alcuni amici con i quali ho condiviso un percorso di vita. Ho cominciato a scrivere questi brevi capitoli nel periodo della pandemia da Covid (troverete alcuni riferimenti a tale periodo), ma devo dire che un libro come questo è un lavoro in fieri, non sarà mai definitivo, soprattutto necessita dell’aiuto dei lettori per una seconda edizione più completa. Questa è la mia sola remora nel dare alle stampe il libro, nella consapevolezza che non è un prodotto completo, che qualcosa da aggiungere ci sarà sempre, ma il lavoro del piccolo storico (divulgatore) è anche avere il coraggio di mettere un punto alla ricerca e di lasciare in sospeso qualcosa con la promessa di tornare sui propri passi per migliorare il lavoro fatto. Non è poco quello che sono riuscito a raccogliere, certo non è storia con la esse maiuscola, ma credo all’importanza di questo lavoro di conservazione della memoria storica, custodendo in poche pagine un modo di parlare ormai in disuso, come etimologia del vernacolo piombinese, perché non vada irrimediabilmente perduto. Parlavamo alla piombinese è uscito a puntate su Qui News Valdicornia, nel blog domenicale Tuttopiombino che curo da molti anni, ma è un lavoro che rientra a pieno titolo nel progetto editoriale del Foglio Letterario. La rivista – casa editrice piombinese, ormai dal 1999 – cerca di ricostruire la storia, le leggende, le abitudini culinarie, gli aneddoti, la vita cittadina, i ricordi del passato, le attività commerciali, le strade e i monumenti, facendo la storia dei palazzi e dei cinema, senza dimenticare impianti sportivi e personaggi cittadini. Il Foglio Letterario si è dato il compito di ricostruire il passato di Piombino, la storia della vita quotidiana pedinata quasi neorealisticamente, conservandola in tanti piccoli libri. Non so se abbiamo svolto bene questo compito, non so se la strada che stiamo seguendo è quella giusta. Non sta a me dirlo. Il solo giudice di un’opera resta il lettore. Posso garantire che con impegno quotidiano, da 25 anni, ci stiamo provando. Sempre meglio di passare il tempo a giocare a carte, bere birra al bar e sorvegliare i cantieri.
Gordiano Lupi
http://www.gordianolupi.it

Gordiano Lupi (Piombino, 1960). Collabora con Poesia, Futuro Europa, Inkroci, La Folla del XXI Secolo, Qui News Valdicornia, La Rivista degli Italiani in Francia e altre riviste. Dirige Il Foglio Letterario Edizioni. Traduce gli scrittori cubani Alejandro Torreguitart Ruiz, Felix Luis Viera, Zoé Valdés, Heberto Padilla e Guillermo Cabrera Infante. Tra i molti lavori editi, ricordiamo: Nero Tropicale, Cuba Magica, Un’isola a passo di son – viaggio nel mondo della musica cubana, Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura, Almeno il pane Fidel, Mi Cuba, Fellini – A cinema greatmaster, Fame – Una terribile eredità, Storia del cinema horror italiano in cinque volumi, Soprassediamo! – Franco & Ciccio Story. Ha tradotto La ninfa incostante di Guillermo Cabrera Infante (Sur, 2012). I suoi romanzi più importanti: Calcio e acciaio – Dimenticare Piombino, Miracolo a Piombino – Storia di Marco e di un gabbiano e Sogni e altiforni – Piombino Trani senza ritorno (presentati al Premio Strega 2014, 2016, 2019). Libri recenti, giugno 2022 e giugno 2023, con il fotografo Riccardo Marchionni: Amarcord Piombino – vol. 1 – I ragazzi di via Gaeta e Mi rammento Piombino – Tanta bellezza non la catturerai (Amarcord Piombino vol.2). Nel 2024 ha pubblicato Il fantasma di Alessandro Appiani e La grande bellezza – Raccontare Piombino per immagini (con il fotografo Francesco Viegi). Per la poesia ha pubblicato La città del ferro (2023). Lavori recenti a tema cinematografico: Gloria Guida, il sogno biondo di una generazione, Tutto Avati – Il cinema di Pupi Avati, Il cinema rovente di Umberto Lenzi e Il cinema dei fratelli Vanzina. Blog di cinema: La Cineteca di Caino (http://cinetecadicaino.blogspot.it/). Blog di cultura cubana e letteratura: Ser Cultos para ser libres (http://gordianol.blogspot.it/). Pagine web: http://www.gordianolupi.it/lupi. E-mail per contatti: lupi@infol.it








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