È il Natale del 1940 e la neve scende copiosa su Roma. Un uomo anziano si aggira solitario sul Pincio, in attesa di qualcuno che tarda ad arrivare. Per ingannare la noia o forse sgravarsi di un segreto, si rivolge a un uditorio muto. Seduto su unapanchina, incurante del maltempo e del gelo, inizia a raccontare alle statue del parco i fatti incredibili della sua vita, segnata dall’avventura e dai prodigi. Si snoda una vicenda straordinaria fin dal giorno in cui venne al mondo, nel 1694. L’uomo, infatti, ha 246 anni, un’età inverosimile raggiunta grazie al fatto che ha saputo arrestare il proprio invecchiamento. Confessa di avere “navigato per tre secoli sulle acque impetuose della storia”. È riuscito in questa impresa non grazie a un donosovrannaturale ma alla ricerca, coronata dal successo, della pietra filosofale dell’elisir di lunga vita. Leopoldo Giorgio – questo è il suo nome – è figlio di unaprincipessa tedesca sposata con un Medici e di un nobile ungherese. Istruito dal suoprecettore alla ricerca della verità e votato all’alchimia, compie un cammino che lo porta a viaggiare per il mondo e maturare esperienze propedeutiche alla conquistadell’immortalità. Rientrato dall’Oriente con facoltà non comuni, inizia a esercitare il suo carisma su uomini e donne, ergendosi a protagonista o testimone fattivo di importanti eventi storici e sociali. Sceglie di chiamarsi “Conte di Saint Germain”,benché nel corso degli anni adotterà svariati pseudonimi, e diventa l’attrazione dellecorti europee che seduce con la sua cultura, i suoi trucchi, il suo portentoso talento.
Nel 1784, finge di morire per trasformarsi in una leggenda. Affronta così la seconda parte della sua esistenza, misurandosi con le grandi rivoluzioni (francese, industriale e russa), il nuovo mondo e le sue frontiere inesplorate, le guerre, il progresso scientifico, la Belle époque, l’amore. Ed è proprio l’amore per una donna a renderlofragile e insieme cinico. In verità, egli ama l’eterno femminino, incarnato nonsoltanto dalla sua Ortensia ma delle di lei figlia e nipote. Ama tre generazioni con lamedesima intensità e molte altre donne anonime o famose. È l’amore, più chel’elisir di lunga vita, ad alimentare la sua vitalità, la sua eterna giovinezza. Nel ripercorrere figure e avvenimenti storici che scandiscono il cursus di un’anima famelica e nello stesso tempo l’iter del consorzio umano, l’uomo che pesò l’eternità accompagna il lettore su un ideale tapis roulant da cui non vorremmo mai scendere.Ma è giocoforza farlo. Ha smesso di nevicare ed è sceso il buio su Roma. La personache il conte ha atteso a lungo non è arrivata: è tempo di chiedersi se sia preferibilecontinuare a vivere o concedersi al sonno che solve et coagula.
BIOGRAFIA GIUSEPPE BRESCIANI
Sono nato il 7 ottobre 1955 a Como, dove risiedo.
Nel 1980 ho conseguito la laurea in Lettere Moderne presso
l’Università di Pavia.
Dopo trent’anni di attività imprenditoriale-umanistica ho iniziato
a dedicarmi a tempo pieno alla scrittura.
Ho esordito nel 2011 con “L’inferno chiamato Afghanistan”, il
racconto del mio soggiorno come osservatore nel paese dei
talebani. Nel 2013 ho pubblicato i racconti “Il cantico del pesce
persico”. Nel 2018 ho pubblicato il romanzo sul crepuscolo di
Leonardo da Vinci in Francia “Le infinite ragioni” (Albeggi) .
Nel 2021 ho pubblicato il romanzo storico “Il cavaliere del
fiordo” (Leone) con cui ho vinto il premio “Scrittori con gusto”
assegnato dall’Accademia Res Aulica di Bologna. Nel settembre
2025 ho pubblicato il mio nuovo romanzo “L’uomo che pesò
l’eternità” (Altrevoci).
http://www.giuseppebresciani.net giuseppeastorbresciani








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