BENVENUTO NEL MIO MONDO!
Benvenuto nel mio mondo! Caro visitatore mediatico che per caso o destino ti sei imbattuto in questo sito; se avrai pazienza e voglia di visitarlo, troverai il mio mondo, una parte importante della mia vita che mi ha permesso di trovare il mio posto in questo passaggio. Scrivere per me è come respirare, è avere uno scopo, una missione! Non so dirti se lo so fare bene o male, questo è compito tuo, se mi leggerai, ma posso dirti che amo farlo e nei miei scritti ci metto Anima e Cuore.
Ogni mio testo, scritto in questi anni, mi ha permesso di conoscermi meglio, di crescere sia come persona che come autrice. La fantasia certo non mi manca, senza non sarei qui, oggi, con le mie opere e il mio grande sogno che mi ha spinta a continuare a scrivere e anche quando avrei buttato tutto all’aria, la voglia di comunicare è sempre stata più forte della paura, delle critiche e del giudizio altrui.
In questo mondo che oggi rappresenta molto più spesso la parte materialistica di questo passaggio, io cerco nei miei testi di spronare all’immaginazione, di riportare grandi e piccini all’importanza di andare oltre a ciò che vedono, di spingere la propria vita verso strade migliori, dove tutto è ancora possibile …
Nei miei testi l’elemento principe è appunto il sogno e la forza che ha nella nostra vita. La chiave verso una vita più consapevole passa appunto dal credere nei propri sogni e non arrendersi mai ed ecco perché oggi, dopo tanti anni che scrivo, sono ancora qui a propormi: nel mio sogno ci credo!
E ti invito, visitatore per caso o destino, di credere sempre nel tuo sogno, perché in esso v’è la chiave per l’eterno.




Avete mai immaginato un fiocco di neve che rifiuta di cadere? Vi siete mai chiesti cosa potrebbe accadere a un fiocco così speciale? Leggendo questa storia mi sento di definirla “un tesoro letterario” che ha toccato il mio cuore e quello del mio piccolo.
“Storia di un fiocco di neve che non voleva cadere” è un’opera magica che ci ha incantato dalla prima all’ultima pagina. Il piccolo Nonò, un fiocco di neve unico nel suo genere, ci guida attraverso una straordinaria avventura. Ma cosa lo rende così speciale? La sua determinazione a rimanere dove si trova, nel suo rifugio, sfidando il destino che vuole vederlo danzare tra le nuvole.
L’autrice ha creato una storia toccante, colma di lezioni di vita, che riesce a catturare l’immaginazione dei lettori di tutte le età.
È una storia che celebra la diversità e ci insegna l’importanza di abbracciare le sfide che la vita ci riserva.
Come mamma, ho apprezzato particolarmente il messaggio che questo libro trasmette. Insegnare ai nostri figli il valore del coraggio, dell’accettazione e dell’amore per la vita: un dono prezioso. Questo libro è un capolavoro che fa sognare e riflettere. Se desiderate regalare un prezioso insegnamento ai vostri figli o ritrovare voi stessi in una dolce storia, “Storia di un fiocco di neve che non voleva cadere” è la scelta perfetta.
Lavinia Scolari
Have you ever imagined a snowflake that refuses to fall? Have you ever wondered what could happen to such a special snowflake?
Reading this story, I feel like calling it a “literary treasure” that touched my heart and that of my little one. “The Story of a Snowflake Who Wouldn’t Fall” is a magical work that enchanted us from the first to the last page. Little Nonò, a one-of-a-kind snowflake, leads us through an extraordinary adventure.
But what makes him so special?
His determination to stay where he is, in his refuge, defying fate that wants him to dance among the clouds.
The author has created a touching story, full of life lessons, that captures the imagination of readers of all ages.
It’s a story that celebrates diversity and teaches us the importance of embracing the challenges life throws at us. As a mother, I particularly appreciated the message this book conveys. Teaching our children the value of courage, acceptance, and love for life is a precious gift. This book is a masterpiece that inspires dreaming and reflection. If you want to give your children a precious lesson or find yourself in a sweet story, “The Story of a Snowflake That Wouldn’t Fall” is the perfect choice.
Lavinia Scolari

LA MIA VENEZIA
La scrittura è un vero incontro con la bellezza della storia e dello stile narrativo. I segreti sono pericolosi. Proteggerli è addirittura un rischio. Serbarne il silenzio, in taluni casi, significa mettere la propria vita in grande difficoltà. Basta un sospetto, il soffio di un’idea strana, per diventare il facile bersaglio di chiacchiere. Più si cerca di sapere e più si infanga quella voce muta. Un segreto si può murare, ma non chi lo veglia. Eppure, ci sono storie e leggende figlie di quella caccia al segreto indicibile. Tale è rimasto. Come punizione, quasi ad estirpare il seme di ogni possibile dubbio e placare il disordine comune, si colpevolizza chi ha l’ardire di stare zitto. Non riuscire a cavare neanche una sillaba, per il complottista di turno, equivale ad un fallimento. Sentirsi debole ed esserlo agli occhi degli altri, ignoranti o ingenui non ha importanza, è un niente. I segreti, quelli preziosi, possono comunque conoscere la luce. Basta un fiato, una chiave, per svelare il mistero. Di solito la verità è sor-prendente, scandalosa, altrimenti non sarebbe un segreto. Nessuno, però, può arrogarsi il diritto di decidere di tap-pare definitivamente la bocca a chi intende proteggere il suo segreto.
Eppure, è successo e succede. In La mia Venezia di Monica Pasero conosci una storia particolare, affascinante. Veronica, una giornalista sui generis, deve scrivere un articolo per la rivista per la quale lavora. Dovrà realizzare, per il mese di febbraio, un inserto sull’amore e sul carnevale veneziano da abbinare insieme. Dovrà trovare amori, leggende, misteri legati a Venezia. Tra ricerche e fallimenti si imbatte in un quaderno di poesie del 1500. Emergerà una storia sorprendente della bella Venice in cui passato e presente si fonderanno in un segreto.
Il romanzo è meraviglioso. Il racconto è affascinante. La scrittura è un vero incontro con la bellezza della storia e dello stile narrativo. Lucia Accoto Critico Letterario

Lo sapevi che? Io no, ma il mio caporedattore sì! di Monica Pasero
è molto più di quella che in apparenza potrebbe sembrare una raccolta degli articoli di un sito: è un diario esistenziale punteggiato di ironia, un viaggio tra emozioni, dubbi e domande che ogni lettore, scrittore o essere umano si è posto almeno una volta nella vita.
A guidarci c’è una voce affettuosa e affilata, fuori dal coro: quella di Monica Pasero scrittrice e giornalista con oltre sedici pubblicazioni all’attivo. Ma soprattutto, a vigilare su ogni pagina, c’è Sgrinfia, il suo “caporedattore” felino. Non un semplice animale domestico, ma una presenza affettiva, creativa, quasi totemica, che accompagna Monica tra scrittura, pause, pensieri e dolcezze quotidiane.
Quando Sgrinfia viene a mancare nella primavera del 2024, l’autrice raccoglie 41 riflessioni che spaziano dalla lettura alla libertà di scelta, dalla promozione editoriale al fallimento, fino a toccare la fortuna, l’immaginazione, la resilienza e l’identità. Ogni capitolo prende le mosse dall’etimologia di una parola, trasformandola in chiave di lettura per esplorare il mondo e sé stessi.
Tra aforismi, citazioni colte, episodi autobiografici e spunti autoironici, il libro si fa dialogo vivo, mai scontato. Con il sorriso sulle labbra, Monica affronta anche la vulnerabilità, le aspettative disilluse, la fatica dell’essere scrittrice indipendente in un panorama editoriale che premia solo i “trovabili”.
Lo stile è diretto, colloquiale, terapeutico. Sembra di ascoltare una conversazione con un’amica intelligente e un po’ disillusa, capace di raccontare le proprie sconfitte ma senza vittimismo e con la grazia di chi sa ancora sognare. L’espediente narrativo del “caporedattore” – la gatta Sgrinfia – è tenero e brillante insieme: diventa coscienza critica, mordace e affettiva. Una compagna d’inchiostro che, pur nella sua assenza, resta voce tangibile di ogni pagina.Il quarantunesimo e ultimo capitolo, intitolato Il Gatto, è l’atto d’amore più alto: Monica non solo racconta la simbologia culturale del felino, ma lo trasfigura in entità magica, quasi sacra.
Scrive:
“Avere un gatto in casa non è solo una compagnia, ma una benedizione… Ho sempre pensato al gatto come un essere alieno giunto tra noi a donare energia fatta d’amore.”
A suggellare questo sentimento, la poesia di Fabrizio Caramagna chiude il cerchio con delicatezza:
“Quando un gatto fissa immobile un punto,
forse sta creando una poesia.
O sta scoprendo un varco nell’universo.
O sta aspettando la venuta di un angelo.”
Questo è un libro per chi ha amato, per chi ha perso, per chi ha scritto e non è stato letto, per chi sogna ancora anche quando sembra sciocco farlo.
Un piccolo scrigno di umanità che non insegna, ma accompagna. Non consola, ma accoglie. E nel farlo, ci ricorda che le parole – come i gatti – hanno ancora un potere magico.
Stile diaristico e colto: tra citazioni e confessioni, Monica reinventa il saggio personale.
Lo stile di Monica Pasero è dichiaratamente diaristico, ma di un diario che si apre al mondo, che vuole includere e non isolare. È una scrittura immersiva, pensata per il lettore, con cui dialoga come con un confidente, tra uno sfogo e un sorriso, tra un ricordo intimo e una domanda universale. Il linguaggio scelto dall’autrice è immediato e sottile eppure attraversato da una delicatezza che scava sotto la superficie. In questo equilibrio tra profondità e leggerezza, tra riflessione e battuta, si avvicina – pur restando unica – ad alcune voci autorevoli della letteratura contemporanea e diaristica
In questo, si colloca nella scia di una scrittura autobiografica partecipata, simile a quella di Natalia Ginzburg, ma con un tono più ironico, vicino alla scuola di pensiero della “leggerezza profonda” teorizzata da Italo Calvino nelle Lezioni americane. Monica non rifugge la realtà, ma la attraversa con grazia e con una voce che ha il dono della confidenza immediata.
Ciò che rende unico questo stile è l’equilibrio tra il tono confessionale e l’uso colto di riferimenti filosofici e letterari, che non appesantiscono il discorso, ma anzi lo rendono vivo, dinamico, quasi teatrale. Freud, Emerson, Wallace Wattles, Beckett, Manzoni: gli autori citati non sono mai ostentati, ma entrano nel discorso con naturalezza, come se fossero ospiti invisibili nella stanza in cui Monica scrive.
Questa capacità di intrecciare riflessione e citazione fa pensare ai saggi narrativi di Joan Didion, sebbene qui con una vena più tenera, italiana, autoironica. Non è un caso che Monica parta quasi sempre da un’etimologia – un gesto da linguista, da esploratrice della parola – per poi aprire varchi esistenziali attraverso lo sguardo della scrittura.
Giuseppina Tesauro ( Direttore Epoca culturale)

IL VARCO FRA I DUE MONDI
Quella di Monica è una narrazione sospesa tra due mondi: il mondo materiale e quello spirituale. I presunti e invalicabili confini sembrano scandire i limiti che appartengono alle diverse esistenze: il corpo e lo spirito, ognuno nel proprio essere e divenire, sono in fondo manchevoli di elementi appaganti nella totalità. Ed è proprio qui, nella certezza del difetto (oserei dire “genetico”), che entra in gioco la travolgente fantasia dell’autrice. C’è qualcosa che può aprire questo varco esistenziale? Qualcosa che possa far comprendere la bellezza della materia e la ricchezza dello spirito? Quel qualcosa può avere un solo, indiscutibile nome: AMORE! Sarà propria questa semplice, apparentemente abusata, ma immensa parola a favorire, nell’elegante e fine fantasia, l’apertura di quel varco immaginario. È con il cuore che si possono capire anche le cose più lontane dalla nostra comprensione. È con il cuore che possono ricongiungersi quei mondi, ora non più isolati, e superare le barriere del tempo, riportando l’amore al suo originario compito: quello di unire, nel bene, le esistenze. Tuffiamoci nelle parole di Monica. Permettiamo alle nostre vite frenetiche di prendersi una pausa con il destino. Per un momento, proviamo a metterci da parte e allunghiamo i nostri passi incerti verso il sentiero del sogno. Scopriremo un dolce incedere, prezioso giovamento per le nostre anime.
Stefano Carnicelli ( Critico letterario)

CARO DIARIO, E COME DICEVA SEMPRE MIA NONNA…
Ho trascorso qualche giorno in assoluta serenità, lasciando cullare il mio vivere dai ricordi contenuti in questo libro. Storie belle, semplici, che sanno di vita vera, sana … Sprazzi di un vissuto da riscoprire al cospetto di un mondo, quello attuale, forse corrotto e certamente peggiorato. Ho letto con interesse le pagine scritte da Monica; l’ho fatto con il perenne sorriso che rievoca la bellezza del tempo che fu. Un bel romanzo. Vivo, di facile lettura, scorrevole, coinvolgente. Chi di noi non vorrebbe ritrovare un vecchio diario che rievoca il nostro tempo di un passato felice? La protagonista, ormai donna, apre un vecchio ed impolverato baule. Scopre un diario che aveva accompagnato la sua esistenza di bambina e così si cala nel felice ed allegro tempo della sua infanzia. Inizia un simpatico viaggio che muove i passi nell’amato paese (sicuramente Dronero, in provincia di Cuneo). Nel romanzo Monica alterna, con grazia ed abilità narrativa, la scrittura presente, di donna, con quella semplice e graziosa della bambina che annotava le storie sul diario.
È sempre una scrittura che viene dal cuore. Sono passaggi dolci, senza scosse che possano alterare l’armonia della lettura. Scopriremo la storia dei due ponti presenti nel paese, l’allegra compagnia della sorella Giorgia, l’arrivo di un fratello, il buon Don Mario, parroco del paese, ed altri personaggi. Ma saremo, con l’autrice, vicini all’amata nonna ormai bloccata su una vecchia ed insostituibile sedia. Forse la Nonna di tutti noi; donna buona, saggia, sorridente, sempre pronta all’intervento con una parola appropriata che sa di speranza e rinascita. La nonna è lì … asciuga le lacrime della protagonista, sa trasformare rabbia in sorrisi, dona abbracci che “sostituiscono” quelli dei genitori. L’autrice ci fa riflettere sul fatto che un tempo, per innocente ingenuità, si era bambini più a lungo mentre oggi, per un fatto di continua dipendenza, si è figli più a lungo; a volte, forse, diventare grandi può significare aprire le porte anche alla sofferenza. Sparsi qua e là, nel romanzo, Monica Pasero semina insegnamenti di vita attraverso le massime e i proverbi che la nonna insegna alla protagonista. Sono simpatici intervalli letterari che accompagnano il lettore nel bel viaggio tra i ricordi. Come immagini di un film in bianco in nero, passano le stagioni, il Natale, la bellezza della neve, il soffocante asfalto che cancella i puri sentieri di un tempo, la meravigliosa pittura di Lucio. Nel vecchio e bel paesino, c’è anche spazio per accogliere storie meno felici, trasferite in quei luoghi per ritrovare la perduta serenità. Nel romanzo di Monica Pasero si respira la sana bellezza della vita di un tempo, quando un’intera comunità, nella forza collettiva, viveva con semplicità e lontana dagli inganni moderni. Quanti rimpianti! Pagina dopo pagina, quasi senza rendersi conto, si arriva nelle parte finale del romanzo dove la protagonista, ormai donna, quasi a fatica conclude la lettura di pagine di bellezza non senza aver percepito, fino in fondo, la garbata carezza di una nonna sempre presente in ogni momento della sua vita. Una lettura da fare con il sorriso, per riscoprire e ritrovare un tempo che aiuterebbe ognuno di noi a vivere meglio il presente.
Stefano Carnicelli

È USCITA L’ANTOLOGIA SOLIDALE SUPER EROI COME IO E TE.
I proventi andranno al Centro diurno Casamica di Busca (Cuneo)
(…)C’è una cosa che accomuna molti supereroi: non sanno di esserlo fin dall’inizio. Lo scoprono poco a poco, lungo un percorso fatto di ostacoli, tentativi, piccole conquiste. È lo stesso cammino che compiono tanti bambini e ragazzi che vivono con una patologia o una disabilità. E accanto a loro, passo dopo passo, c’è la loro squadra: le famiglie, gli amici, gli educatori, i terapeuti. Insieme imparano a riconoscere e ad allenare quei poteri interiori che permettono di affrontare anche le sfide più difficili. Raccontare questi percorsi, scriverli e condividerli, significa illuminare nuove possibilità. Significa mostrare che ciò che oggi sembra impossibile, domani può diventare realtà. Questa raccolta nasce proprio per questo: per dare voce a storie vere o immaginate, ma sempre autentiche. Storie in cui la diversità è bellezza, l’ostacolo è opportunità, e ogni piccolo gesto può rivelarsi un potere straordinario. Questo progetto è doppio dono: lo è per chi scrive e per chi legge, e lo è nel suo scopo concreto e generoso, che vuole sostenere chi ogni giorno lavora per accompagnare bambine e bambini nella scoperta e nello sviluppo dei loro super poteri. Perché i supereroi esistono. Basta imparare a guardarli con occhi nuovi.
Ilaria Ciancaleoni Bartoli
Fondatrice e Direttrice dell’Osservatorio Malattie Rare
Robert m. Hensel diceva: “La mia disabilità mi ha aperto gli occhi per vedere le mie vere abilità.” I ragazzi “disabili”, sotto la loro apparente disabilità, custodiscono grandi doni e potenzialità. Dei veri e propri SUPERPOTERI.Ma è nella collettività, nell’ unione delle diversità, che possono scoprirli e questo grazie ai centri diurni dove i ragazzi si sentono parte di qualcosa, diventano grandi insieme; affrontano le loro paure, le loro difficoltà nel socializzare; e il loro spesso senso d’inadeguatezza scompare, grazie a questi ritrovi dove ognuno di loro con i suoi tempi, a poco a poco, si apre alla vita. Lontani in parte da quel mondo dispotico, da una società che corre troppo in fretta, che non ha tempo di spiegare, insegnare, ma pretende. Qui, invece, questi SUPEREROI dei nostri giorni, possono crescere senza paura, migliorarsi e imparare a vivere… Nel tempo si fanno amicizie e i tanti operatori che incontrano, iniziano a focalizzarsi in loro come figure amiche di cui fidarsi; quei sorrisi sempre diversi diventano per loro familiari, punti di riferimento nel loro quotidiano. Per i genitori divengono rassicurazioni: è difficile non essere sempre partecipi alla vita dei propri figli; spesso non si può fare altrimenti, non si può sempre proteggerli in prima persona, ma affidarli e fidarsi; per questo è davvero importante che le figure di riferimento possano darci sicurezza e serenità.
Ecco perché ho scelto di realizzare questo progetto antologico solidale e contribuire nel mio piccolo, insieme ad altri autori, a sostenere queste realtà, nello specifico il Centro diurno casamica di Busca (Cuneo) che ha ospitato per tanti anni mio figlio, affetto da ritardo mentale su base genetica, i loro operatori hanno saputo accoglierlo, farselo amico e dargli una vita allegra, piena di tante attività adatte alle sue capacità ed emozioni. Grazie a loro ha potuto scoprire i suoi superpoteri perché ognuno di noi ne possiede, spesso anche più di uno! Basta solamente andare oltre alle nostre difficoltà e provare a crederci, a lottare come dei veri e propri supereroi perché in fondo i veri supereroi non sono quelli narrati nelle serie tv, ma siamo noi. Tutti noi! Esseri umani; ognuno con le proprie battaglie personali da combattere; limiti da abbattere, costruiti con le nostre paure e insicurezze. Sogni da conquistare. Ciò che fa la differenza in questa lotta quotidiana è il non essere soli. Per questo è fondamentale sentirci partecipi della vita dei più fragili e tendere una mano… perché siamo: “Invincibili vicini… Super Eroi come Io e Te, due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole”. (cit.)
L’antologia si pregia della prefazione di Ilaria Ciancaleoni Bartoli. Direttrice dell’ Osservatorio Malattie rare, che sentitamente ringrazio per la sua disponibilità.
Un grazie di cuore ai 12 bravi autori e autrici che hanno trovato il tempo per scrivere un racconto per il mio progetto. Riccardo Mainetti, Monica Zaulovic, Andrea Carlo Bortolotti, Marco Petruzzella, Silvia Dal Cin, Claudio Poli, Eros Pessina, Giuseppe Storti, Pina Ligas, Stefano Carnicelli, Beatrice Varetto, Giuseppina Tesauro.
Ma il grazie più grande andrà a chi acquisterà questa anto-logia, consapevole di dare il suo contributo a questo centro diurno e ai suoi splendidi Super eroi che lo frequentano.

LUNGO VIAGGIO VERSO IL RITORNO 1
Leo odia studiare la Storia, pensa che conoscere il passato non serva a niente; un incidente, però, lo porterà a vivere, proprio sulla sua pelle, le vicissitudini di uomini e donne, conosciuti solo sulle pagine dei libri. Si ritroverà catapultato nel passato, dove viaggerà sulla Caracca con Colombo, conoscerà Leonardo da Vinci, intento a immortalare la Gioconda, guarderà le stelle con Galileo, conoscerà i timori e i sogni di Anna Frank. Molti saranno i personaggi storici che accompagneranno Leo verso il suo lungo viaggio verso il ritorno.
Recensione Anna Simonato, insegnante e scrittrice.
Se sei un ragazzino sui dieci anni e pensi che studiare la storia non serva a un bel niente, questo è il racconto che fa al caso tuo.
Come te, il piccolo Leo non sopporta di avere a che fare con personaggi defunti del passato e finisce per non studiare e prendere un brutto voto a scuola, mandando la madre su tutte le furie.
Un incidente imprevisto lo catapulta altrove. In un luogo che non conosce. In un tempo che non è il suo. Ma non è solo. A fargli compagnia c’è Bobo, il suo fedelissimo cagnolino, che non lo abbandona in nessuna delle capriole temporali che il suo padroncino si vede costretto a fare. E di capriole ce ne sono molte. La ginnastica porta i due ignari viaggiatori a conoscere da vicino personaggi che hanno letteralmente cambiato il mondo: da Cristoforo Colombo a Leonardo Da Vinci, da Galileo Galilei a Maria Montessori, dalla piccola Anna Frank a Walt Disney, per citarne solo alcuni.
Accanto a loro, tra le altre cose, Leo comprende come in passato le persone vivessero, si comportassero e parlassero in modo molto diverso da come siamo abituati oggigiorno. Non a caso, il ragazzino spesso si sente un pesce fuor d’acqua, uno straniero venuto dal futuro a cui credono in pochi. Chi non vorrebbe tornare da dove è venuto? E infatti Leo le prova tutte per riabbracciare i suoi genitori, la cui presenza non viene mai meno nel corso della storia grazie a qualche breve cenno alla loro disperazione tra un’avventura e l’altra.
Tuttavia, stare a zonzo nel tempo non è poi così male per Leo, basti pensare alla gioia che percepisce in Colombo nel momento in cui avvista quelle che crede essere le Indie dalla Santa Maria, al piacere di riferire a Galileo il successo dei suoi studi o all’angoscia che prova nel vivere accanto ad Anna Frank nei suoi ultimi istanti di vita.
È anche grazie a questi momenti che il piccolo protagonista comprende inconsapevolmente l’importanza della storia, un universo che prima ancora che di fatti è composto da persone, persone con limiti e difetti, persone come quelle che vivono il nostro presente e che possono contribuire a cambiare il mondo in meglio.
Riuscirà Leo a far ritorno a casa? Cosa ricorderà? Vedrà la storia da un altro punto di vista?
Per scoprirlo non resta che sfogliare queste pagine scorrevoli e dotate di una puntuale e godibile precisione lessicale.
Recensione a cura di Lavinia Scolari, critico letterario per libri per bambini
Anche tu adori insegnare ai tuoi bambini un pó di storia? ![]()
Leo, un ragazzo che disprezza lo studio della storia, si trova catapultato in un’avventura straordinaria che lo porterà a vivere gli eventi del passato in prima persona. Questa affascinante storia offre ai giovani lettori un viaggio indimenticabile attraverso le epoche storiche e una panoramica affascinante dei personaggi che hanno plasmato il nostro mondo.
Cosa lo rende interessante?
-Monica Pasero ha creato un racconto coinvolgente che trasporta i lettori nella Caracca di Colombo, nelle stanze di Leonardo da Vinci mentre dipinge la Gioconda e nelle notti stellate osservate da Galileo Galilei. Questo viaggio nel tempo offre una preziosa opportunità per imparare la storia in modo coinvolgente e divertente, sfidando le opinioni preconcette di Leo sull’inutilità della conoscenza storica.
Perché è consigliato per bambini?
-Il libro è ricco di avventura, suspense e momenti educativi. I giovani lettori si identificheranno con Leo mentre cresce e impara attraverso le sue esperienze nel passato. Inoltre, l’incontro con personaggi storici come Anna Frank aggiunge una dimensione emozionale alla storia.
Perché lo consigli?
-“Lungo Viaggio verso il ritorno 1” è una lettura stimolante che catturerà l’immaginazione dei bambini e li inviterà a esplorare il mondo della storia in modo nuovo e appassionante.

QUADERNO POETICO SOLIDALE
Gli animali sono un dono del cielo, una presenza importante nel nostro cammino terreno, alcuni li definiscono angeli a quattro zampe e chi ha avuto la fortuna di vivere una parte della propria vita con un gatto, un cane o qualsiasi altro animale, sa per certo che è così. Energie buone che fanno bene al cuore e all’anima. Amare un animale significa ricevere dal proprio pelosetto lo stesso amore moltiplicato all’ennesima potenza. In questo quadernino troverete poesie dedicate agli animali, ogni autore ha donato il suo particolare sentire, e avrete modo voi stessi di scrivere ciò che il cuore vi suggerisce, grazie alle pagine di quaderno tra una poesia e l’altra.
“Se credi giusto, come è giusto, il dovere di amare il tuo prossimo, l’animale non è escluso, perché, San Francesco insegna, non credo possa esistere vera bontà se non è estesa ai nostri compagni di viaggio sul pianeta, con due ali o quattro zampe non importa. Sono l’eterna minoranza del mondo, e tu non fare mai a loro ciò che non vorresti fosse fatto agli uomini”. Giorgio Celli
Ed è proprio per tale motivo che i proventi di questo quaderno saranno devoluti interamente in beneficenza. A favore de Gattile di Cuneo, Romeo e Pucci. l’Associazione Onlus la Rondine, Fossano in collaborazione con Tenuta la Torre, Castelletto Stura.(Cuneo).

IL GUARDIANO DEI SOGNI
ACQUISTA A QUESTO LINK
Questa è la storia di uno gnomo senza nome che a fare il guardiano l’Universo mandò…
Ma è meglio ora far un passo indietro ed iniziare come per tutte le belle storie è giusto fare…
C’ERA UNA VOLTA, O FORSE C’È ANCORA…
Non molto lontano dal bosco, in un incavo di tronco nascosto…
sotto le foglie di un acero rosso
Vive uno gnomo molto speciale…
STTTT! NON DITELO A NESSUNO…
Ma lui ai sogni dei bambini
deve badare!
Acciderba che grande lavoro! Quante storie bizzarre potrebbe raccontare
se non avesse sempre tutto quel da fare!
Un testo quasi del tutto in rima, una lettura idonea ai più piccoli. Una storia che insegna che ogni cosa ha il suo tempo e tutto si aggiusta se ai sogni ci si crede. Consigliate questa favola ai vostri amici, regalatela ai vostri figli, nipoti e fate sì che la magia dei sogni si diffonda ora e sempre.

LILLO& COMPANY
Dicono che un vero scrittore non abbia una vita propria in quanto troppo impegnato a vivere quelle dei suoi personaggi: quante vite contemporanea-mente starà dunque vivendo la nostra Monica? Probabilmente ciascuna di quelle raccontate fra queste pagine, e con esse può piangere o ridere insieme alla strana banda che è riuscita a far in-contrare. E adesso a voi che leggerete le pagine a seguire: siete sicuri di essere pronti a vedere con altri occhi gli animali che d’ora in poi vi capiterà di incontrare nelle vostre giornate? Niente di quello che è descritto è impossibile, anzi ad uno sguardo attento è tutto molto probabile, se non già capita-to direttamente anche a voi. Seguendo la tradi-zione di tanti altri grandi scrittori che hanno dato voce a svariati animali, Monica aggiunge del suo e tratteggia personalità così forti che sarà per voi naturale riconoscere prima o poi i tratti fisici di qualcun altro (animale o non) di vostra conoscenza, vi verrà sicuramente da domandarvi: e Filippo co-me commenterebbe questo fatto? O ancora: que-sto piacerebbe sicuramente a Trippa… ma non ab-biate così tanta fretta, saprete presto chi sono sia Filippo che Trippa che il loro più grande amico Lillo, e insieme a loro tanti altri che di sicuro vi faranno innamorare. La grandezza di uno scrittore sta nel farci dimenticare che stiamo semplice-mente leggendo un libro stampato, una volta che ci ha preso per mano fin dalle prime righe riesce con padronanza a farci perdere del tutto fino a quan-do non ci conduce alla parola fine; ecco Monica Pa-sero riesce perfettamente a ospitarci in questo percorso di nuove scoperte, e sotto la sua guida sarà un piacere smarrirsi tra le parole. Si possono creare magie con le parole e la più grande di tutte e far apparire intorno a noi cose che non avremmo neanche sognato prima anche perché… “ma come: non ti è mai capitato di immaginarti a spasso con un coccodrillo?” “No, finora mai, ma da oggi in poi…” Avanti, spalancate le porte che Lillo sta per entrare nel vostro mondo.
Grazie Monica.
Silvano Staffolani

ANIME ERRANTI
Da un linguaggio che oltrepassa i confini dell’esistenza, nasce Anime Erranti: una raccolta in versi in cui si perpetra l’amore nella sua forma più ampia. Passaggi spesso complessi, ma che giungono al loro scopo: aprire i cuori a nuove rotte… In questi naufragi dell’anima, tra venti contrari e correnti benevole, attraverseremo i moti del cuore, avvertiremo la confusione e il tormento del sentimento umano, ma anche la gioia di vivere, la rivalsa nel dolore e la forza di riprendere il viaggio dopo l’ennesimo naufragio. Anime Erranti porta il messaggio di come la vita possa essere nulla senza una guida. E in questo navigar, tra pensieri e incertezze, è bello perdersi in versi che conducono a verità nascoste, lontane dal nostro illusorio mondo, svelando ancora una volta che l’unica rotta da seguire in questo viaggio la conosce solo il cuore.
IL QUADERNO NARRATIVO FA PARTE DELLA COLLANA PICCOLE STORIE, ALL’ INTERNO LA FAVOLA NATALIZIA DI AURO E LUCE.
Disponibile fino al 6 gennaio 2026.



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