INTERVISTA ALL’ AUTORE.
Esiste nell’essere umano una sorta di passaggio segreto che può permetterci di attraversare i meandri profondi del nostro raziocinio e condurci in vie già battute da altri cercatori, ispirarci a nuovi contesti nel ricercar risposte in luoghi impervi dove la ragione non si addentra, ma la lo spirito ne è attratto… L’ospite di oggi è un cercatore, un cultore delle verità, viaggia spesso nel suo mondo spirituale che lo porta ad indagare e apprendere da varie letture e discipline partendo dallo Shiatsu, l’antica pratica giapponese di digitopressione e stimolazione della circolazione energetica nei meridiani, utile per il recupero e il mantenimento del benessere fisico. Per poi addentrarsi in altri contesti affascinanti come Registri Akashici che affondano le loro radici nelle antiche tradizioni spirituali e filosofiche; una sorta di archivio cosmico in cui è registrata ogni nostra esperienza, passata, presente e futura, offrendoci una visione completa delle nostre vite passate, presenti e future, aiutandoci a comprendere meglio il nostro karma e il nostro scopo di vita. Per poi passare allo studio dei Tarocchi di Marsiglia secondo la visione di Alejandro Jodorowsky, di cui Argomenti davvero complessi e affascinanti. Una spiritualità molto forte lo caratterizza. La sua ricerca personale lo ha portato a scrivere, Dialoghi con il Creatore, una sorta di manuale in cui è il Creatore stesso a parlarci, rassicurarci, guidarci e stimolarci a vivere meglio.
Ma conosciamolo meglio.
Benvenuto. Come è nata la tua curiosità per queste particolari discipline?
Grazie a te per l’accoglienza. Tutto nasce nel 1987, frequentando una scuola di Shiatsu. Il mio interesse per questa disciplina orientale ha contribuito a fare sì che iniziassi un percorso di ricerca interiore che non si è più fermato, anzi.
Nei tuoi studi sui Registri Akashici, hai trovato delle risposte sulle motivazioni del perché sei qui al mondo e quale sia il tuo scopo?
I Registri Aksshici hanno davvero rappresentato una grande svolta nella mia ricerca personale sul significato della vita. Posso dire che attraverso questi ultimi ho compreso che il mio scopo è quello di aiutare le persone a riconoscere la loro parte divina e a onorarla ogni giorno, anche nelle avversità. Prima ho dovuto riconoscere questa parte dentro me stesso, e non è stato facile. Per riconoscere la bellezza ho dovuto accogliere anche ciò che non è bello, e farci pace. Ed è ciò che provo a fare con le persone che si rivolgono a me, con l’aiuto dei Registri Akashici. Akasha è un termine della lingua sanscrita indiana e significa: La luce immanente che pervade i mondi.” È paragonabile a una sorta di immensa biblioteca in cui sono contenuti i libri che descrivono l’anima di ogni individuo che abita sul Pianeta. I Registri Akashici danno l’opportunità di contattare queste memorie aiutando l’individuo a recuperare il loro significato profondo. Il senso della vita, appunto.
Che cosa è il Karma, secondo te?
Il karma rappresenta una filosofia spirituale di origine indiana
È riconducibile alla legge di causa ed effetto che governa le nostre vite . Significa, in termini semplificati, che ad ogni azione corrisponde una reazione che ne è la logica conseguenza. Questa è una legge facilmente intuibile. Tutti siamo soggetti a questa legge, che lo si voglia o meno. Il karma però non ha uno scopo punitivo, come molti credono, il suo scopo è quello di insegnare all’uomo a divenire consapevole dei propri pensieri, delle proprie emozioni e delle proprie azioni. Senza questa consapevolezza l’essere umano è in balia del caos.
Il figlio di Alejandro Jodorowsky, Cristobal scrive: “I tarocchi sono qualcosa di potente perché hanno il dono di aiutare l’altro a trovare il proprio destino; ad ascoltare la propria voce perché parlano dentro ciascuno di noi. Questa è la via che seguo è per questo che si chiama la via dei tarocchi, perché è una via, è una strada.”. Qual è la verità? Il loro reale aiuto?
I Tarocchi rappresentano davvero un sentiero che ci può aiutare a comprendere chi siamo.
Sono considerati generalmente un modo per conoscere il futuro, ma questo è un modo molto riduttivo di considerarli. I Tarocchi rappresentano un codice sacro, un alfabeto per immagini volto ad aiutare l’individuo a trasformare i problemi attraverso la consapevolezza. Evocando il mito del Minotauro, rappresentano il filo di Arianna che consente a Teseo di uscire indenne dal labirinto
Ho studiato I Tarocchi di Marsiglia con Philippe Camoin, che insieme ad Alejandro Jodorowsky è autore del loro restauro. Da molto tempo propongo sessioni individuali e corsi sulla simbologia degli Arcani Maggiori e Minori.
Da sempre sei amante della poesia tanto che hai pubblicato ben due raccolte poetiche dedicate ad Alda Merini: “Di voce viva ancora.” e “Io e Alda. I matti.” Edizioni L’Arca di Noè Cosa ti attrae di questa poetessa?
Ho conosciuto qualche anno fa la poesia di Alda Merini e me ne sono innamorato. A tal punto che è nato in me il desiderio di scrivere poesie come se fosse lei a farlo. Una sorta di transfert poetico, non so se si possa definire così. La sera, quando sono solo e in silenzio, immagino di ricevere l’ispirazione dalla poetessa dei navigli e attraverso questa scrivo le poesie che ritengo essere un po’ mie e un po’ sue.
Scrivo anche poesie che considero “solo mie” a breve pubblicherò una raccolta di queste ultime. Di Alda Merini mi attrae la capacità di trasferire totalmente l’afflato poetico nella sua vita quotidiana, che è stata davvero complicata e dolorosa. La sua poesia trasuda di verità vissute nella sua carne. Non esistono in lei filtri letterari edulcoranti. Alda Merini ha amato tutto della sua vita, ha avuto parole buone persino per il periodo vissuto in manicomio. Ho apprezzato il suo amore per i “barboni” che sono considerati da tutti, davvero, gli ultimi… Ha convissuto cinque anni con uno di loro, Titano, al quale ha dedicato uno dei suoi libri.
Alda Merini affetta da un disturbo bipolare e ha passato molti anni tra istituti mentali e manicomi, esperienze che hanno irrimediabilmente segnato la sua esistenza.«Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non come i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita!» Una tua riflessione.
Alda Merini ha vissuto almeno dieci anni all’interno dell’istituto manicomiale Paolo Pini di Milano.
Il primo ricovero è avvenuto nel 1965, un TSO voluto dal marito di allora Ettore Carniti. Questi dopo qualche giorno volle però riportarla a casa ma lei si rifiutò, decise di rimanere in manicomio. Preferiva stare coi matti piuttosto che adattarsi alla vita “normale” di casalinga e madre che il marito poteva offrirle. Dentro l’ospedale si interruppe quasi del tutto la sua scrittura poetica, che riprese a pieno ritmo solo quando terminarono i continui ricoveri. Subì 49 elettroshock che minarono profondamente il suo equilibrio mentale contribuendo ad amplificare il suo bipolarismo. Probabilmente la statura della poesia meriniana posteriore al manicomio raggiunse vette espressive inconfondibili. Per questo è diventata la “poetessa dei navigli”, io credo.
Dialoghi con il Creatore come già detto è la tua ultima opera. Come è nata l’idea?
Dialoghi con il Creatore, la mia nuova opera, nasce dall’esigenza di raggruppare in un libro tutti i post inerenti all’ argomento, che avevo pubblicato su fb. La richiesta mi è giunta innanzitutto dagli “amici” che già li leggevano sul Social e li apprezzavano. Quella del libro è stata un’idea che ho cullato a lungo senza passare all’azione. Nell’ultimo periodo ho avvertito in proposito una grande urgenza, e in breve tempo sono riuscito a pubblicarlo.
Siamo innanzi ad un messaggio divino, o solamente il bisogno di estrapolare il tuo concetto sul pensiero divino?
Entrambe le cose. I Dialoghi contengono i messaggi che a me piacerebbe ascoltare dal Creatore, che considero alla stregua del divino che dimora in ogni uomo. Si tratta di un Dio amorevole capace di perdonare ma anche di suggerire una via percorribile per tutti gli esseri umani, non senza fatica. È la via dell’amore incondizionato, espressa con forza nei Vangeli. Se i Dialoghi contengono messaggi divini non spetta a me definirlo, sarei davvero presuntuoso se lo facessi. Mi sto accorgendo che molte persone li percepiscono utili e per me questo è più che sufficiente Questi messaggi fluiscono in modo naturale, sono davvero poco pensati. Probabilmente scaturiscono dalla mia propensione intuitiva elaborata negli anni attraverso i Registri Akashici e I Tarocchi di Marsiglia.
È molto difficile diffondere libri che toccano tematiche spirituali, visto un modo sempre meno incline a credere qualcosa. Che cosa significa per te avere Fede?
Viviamo un momento storico nel quale la Fede è relegata nell’ambito dell’illusione consolatoria. Molti dicono che i fatti che avvengono nel mondo non consentono di avere fede in Dio. Si dice che se esistesse veramente un Dio questi non consentirebbe tutto il male che sembra governare il mondo. Si dimentica in questi casi che è l’uomo il solo e unico artefice del male che osserviamo. È l’uomo che ha la possibilità di scegliere per il bene oppure per il male, essendo dotato di libero arbitrio. A Dio non può essere imputato nulla!
Hai mai realmente avuto il tuo dialogo personale con il Creatore?
Certo ti posso dire che ho il mio Dialogo personale con il Creatore, ma come scritto precedentemente non ho prove per asserire che questi Dialoghi corrispondano a messaggi divini. Per me lo sono, non perché mi creda speciale nel riceverli, ma perché sono convinto che questa peculiarità sia un dono di cui ognuno potrebbe disporre se lo volesse. La nostra cultura religiosa però non incoraggia un approccio dialogico personale con il Divino. Lo considera estremamente presuntuoso e talvolta addirittura blasfemo.
Perché dovremmo leggere questa tua nuova opera?
Forse Dialoghi con il Creatore non è un libro per tutti, anche se ritengo la sua lettura alla portata di tutti. Si dovrebbe leggere perché contiene messaggi che sono comprensibili a livello intuitivo. I lettori mi dicono che tocca le corde dell’anima. Alcuni di questi lo aprono a caso e trovano che ciò che è scritto nella pagina aperta li riguarda personalmente. È un libro che non lascia indifferenti le persone che lo leggono, questo è un dato sicuro.
Descriviti con una sola parola.
In una parola mi definirei: un appassionato curioso.
Ringraziando Renzo Cappellari, ricordo agli amici lettori che potete acquistare il libro direttamente dall’ autore che sarà lieto di inviarvelo con dedica. Scrivete alla email renzo.cappellari59@gmail.com. Oppure lo trovate su amazon.it
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