INTERVISTA ALLA GIORNALISTA FRANCESCA GHEZZANI
Quando sono gli occhi a parlare, tutto ciò che è insito in te non può far altro che emergere. Ed è questa la prima sensazione che ho avuto conoscendo l’ospite di oggi.
I suoi occhi parlano, comunicano. Mi piacciono le persone come lei: accoglienti, umili, aperte al dialogo, entusiaste e innamorate del proprio lavoro. Perché senza la passione comunicare diviene difficile! E l’ospite di oggi lo sa bene: di esperienze ne ha fatte tante nell’ambito dell’informazione. Si è messa in gioco e con tenacia e spirito di iniziativa oggi è una delle più amate giornaliste del settore tantoché nel dicembre 2022, all’ottava edizione della kermesse “Storie di Donne. Premio Eccellenze in Rosa”, si è aggiudicata il premio per la Categoria Donna & Informazione TV.
Ma conosciamola meglio con una sintesi della sua biografia che vi consiglio di approfondire sul suo sito.
Francesca Ghezzani: Giornalista, si laurea in Scienze Linguistiche e Tecniche dell’Informazione e della Comunicazione e consegue poi la Specializzazione in Tecniche di Produzione nell’Audiovisivo e nel Multimediale. Inizia a occuparsi di giornalismo nel 2003 collaborando dapprima con emittenti locali e successivamente nazionali e della piattaforma Sky. Alla passione per il giornalismo televisivo affianca collaborazioni con emittenti radiofoniche e con riviste e magazine; da anni dirige anche un proprio ufficio stampa e in passato ha collaborato con istituti in qualità di docente di comunicazione ed eventi.
Innanzitutto grazie di essere qui. C’è stato un esempio in famiglia o durante il tuo percorso di studi, che ti ha spinto verso questa tua professione?
Grazie a te, Monica, e a chi ci legge dedicandoci del tempo. Non nello specifico, anche se devo dire che l’amore per il dietro le quinte l’ho ereditato da mia madre, con cui ho condiviso per anni incursioni nei camerini a caccia di autografi e aneddoti da backstage.
Mi soffermo su questi tre programmi che hai condotto “Essere e Benessere”, “Ego – alla ricerca di noi stessi”, “Specchio”. Tutte e tre le tematiche mi fanno pensare al bisogno dell’essere umano di ritrovare la propria identità sia nel corpo che nella psiche. Ritrovare fiducia in noi stessi, accettarci e amarci. Come è il tuo rapporto con lo Specchio e la tua parte spirituale?
Con lo specchio ho un ottimo rapporto: gli anni certamente passano, ma questo è un privilegio non di tutti né così scontato. Vedo difetti che dieci anni fa non c’erano, i segni dello stress, della stanchezza e della tensione in alcuni momenti, ma noto anche le rughe delle mie risate e le tracce della maternità, a cui non rinuncerei per niente al mondo. Scorgo, insomma, una donna di 44 anni attenta alla propria salute e alla prevenzione – tanto che ne parlo spesso in trasmissione anche affrontando argomenti considerati ancora dei tabù o malattie rare – che non sarebbe calata nella realtà se pensasse di averne 20, consapevole e forte delle esperienze gioiose e dolorose che solo il passare del tempo ti dà. Inoltre, per venire alla seconda parte della tua domanda, mi ritrovo sempre meno attaccata a qualsiasi dogma religioso e alla ricerca costante, invece, di spiritualità, pace e crescita dell’anima.
Nel 2018 per due stagioni conduci su Canale Italia la trasmissione “Viaggi Mon Amour” in qualità di autrice, giornalista e inviata alla scoperta di posti e curiosità del Bel Paese e per questo impegno sei stata proclamata in via non istituzionale, ci tieni a ribadirlo, Ambasciatrice del Turismo Enogastronomico nel Mondo. Un’ esperienza che sicuramente ti ha lasciato tanti ricordi. Qual è un luogo che grazie a questa esperienza hai potuto conoscere e ti è rimasto nel cuore?
Un posto dell’anima, giusto per tornare al concetto di poco fa, sono per me le Grotte di Catullo a Sirmione, sul Lago di Garda, e la spiaggia sottostante, che abbiamo circumnavigato con le telecamere.
Dall’aprile del 2024 conduci la trasmissione di approfondimento “IPSO FACTO. L’Italia si racconta” sul canale Primo Piano della piattaforma Canale Europa Tv. Di che si tratta?
Il programma è un contenitore che affronta con garbo qualunque argomento, dalla cultura nelle sue varie espressioni ai temi di attualità, dalla cronaca all’approfondimento, intervistando opinionisti ed esperti e raccogliendo testimonianze dirette.
A essere raccontate sono storie che possano essere di aiuto, che parlino sì di problemi, ma anche di soluzioni, nel pieno rispetto del Giornalismo Costruttivo in cui credo fermamente.
Oltre alla tv hai condotto diversi programmi radiofonici, un’altra modalità di comunicazione dove è la voce il fulcro di tutto. Agli inizi della tua carriera qual è stato il consiglio dato da un tuo collega che ti è servito di più nel campo radiofonico?
Ricordo nitidamente lo sprone di mio marito, regista e tecnico radiotelevisivo di lunga data, a provarci, sapendo che la radio mi sarebbe piaciuta perché meno intrisa di protagonismo rispetto ad alcune realtà televisive. Ancora adesso, a distanza di tanto tempo, devo dargli ragione.
Attualmente conduci la trasmissione “10 minuti d’autore” su Radio Ulisse – La cultura che naviga. E ti chiedo un libro pubblicato da una Casa editrice significa che è un testo di qualità?
Non necessariamente. In Italia, spesso, vende più il personaggio della validità di un’opera, inoltre ci sono molte perle in self publishing che meriterebbero di più, così come esistono piccole case editrici attentissime alla scelta del catalogo nonostante gli ingenti sforzi richiesti dal mercato editoriale.
Qual è la caratteristica che deve assolutamente avere un buon giornalista?
La capacità di ascoltare con empatia e rispetto, unità all’amore per la verità.

Nel maggio 2024 hai ricevuto il Premio “Donna Territorio e Cultura 2024” per la sezione Giornalismo d’Approfondimento all’interno del premio artistico e letterario ideato e promosso dall’Associazione Culturale Swanbook. Qual è stata la motivazione della giuria?
Il riconoscimento è arrivato per l’impegno profuso nel portare avanti l’approfondimento nell’informazione e per ricordare insieme alla collega Laura Magli, anch’ella premiata nella stessa occasione, Nadia Toffa, con cui abbiamo condiviso l’esordio in tv.
Sono davvero tante le collaborazioni passate e attuali con riviste in edicola e testate on line. Un altro modo di comunicare. Video, voce e scrittura, in quale di queste tre modalità ti senti davvero te stessa?
Con tutte, ma la televisione mi fa sentire come se stessi amichevolmente seduta sul divano di chi ci sta guardando.
Da anni lavori come addetta stampa soprattutto nell’ambito editoriale. Un tuo consiglio spassionato ad un giovane autore che si districa nella promozione della sua opera. Cosa fare e soprattutto cosa non fare!
Nella “giungla editoriale”, come la chiamo io, c’è bisogno di essere consigliati per evitare sia passi falsi che spese inutili e agevolare una costruzione di valore della propria immagine e produzione letteraria.
Il consiglio che do è di affidarsi ad addetti ai lavori non improvvisati, con cui apprendere le dinamiche che regolamentano questo settore e di non farsi prendere dalla frenesia del “tutto subito” spesso dettata da un ego ipertrofico.
Se dovessi viaggiare nel tempo e conoscere un giornalista del passato, chi sarebbe e cosa gli chiederesti?
Sarebbe Oriana Fallaci. Le chiederei come vede il futuro del giornalismo e di raccontarmi in segreto qualcosa che nessuno sa.
Descriviti con una sola parola.
Direi “affidabile”. Grazie davvero per questa bella intervista.
Ringraziando Francesca per il suo tempo, ricordo agli amici lettori i suoi canali
FACEBOOK YOUTUBE
LINKEDIN INSTAGRAM








Scrivi una risposta a Il silenzio dentro, Francesca Ghezzani – OLTRESCRITTURA, Sito ufficiale, Monica Pasero Cancella risposta