Il silenzio dentro, Francesca Ghezzani

NARRATIVA D’INCHIESTA, EDIZIONE SWAABOOK

Un’ inchiesta accurata su una tematica

spesso lontana dall’interesse della comunità.

Esiste “Il silenzio dentro” ed è fatto di noi, dei nostri sbagli, dei nostri sogni andati in fumo, di una realtà difficile da accettare in cui non ci sono vie di fuga, in cui dobbiamo fare i conti con noi stessi e spesso ci sentiamo abbandonati, soli, persi in quel luogo affollatissimo, dove siamo costretti a convivere, dove il domani appare un’utopia; i giorni tutti uguali, infiniti e oscuri.Ma questo che ho descritto non è l’inferno, ma ciò che la maggior parte dei detenuti vive nelle carceri. 

“Uomini sepolti dall’ ergastolo” li definisce così Carmelo Sardo,(Giornalista e scrittore) in una delle interviste raccolte in questo volume scritto dalla giornalista, Francesca Ghezzani che è riuscita-a portare all’attenzione, in modo chiaro ed incisivo, una realtà spesso volutamente dimenticata, il mondo carcerario.

Ma cosa davvero si cela dietro a quelle sbarre?   

Siamo tutti concordi nel dire che la detenzione è giusta. La legge va rispettata. Chi sbaglia deve assumersi le responsabilità del suo atto, e pagare.  E forse è anche per questo (direi giustamente) che vediamo nel soggetto in questione più il danno che ha provocato e non tanto il malessere che la detenzione potrebbe arrecargli. Ma è davvero corretto solo colpevolizzarlo e lasciarlo al proprio destino? Oppure sarebbe opportuno rivalutare lo scopo della detenzione e dargli il giusto senso? Si rinchiude un soggetto pericoloso per allontanarlo dalla società o per educarlo a vivere nella società?

Il percorso carcerario dovrebbe avere una funzione riabilitativa, lo stabilisce l’articolo 27 della Costituzione della Repubblica Italiana, che decreta: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

Ma la realtà carceraria è un’altra.

Leggendo questo libro sono venuta a conoscenza di aspetti a cui non avevo mai dato la giusta importanza, come credo la maggior parte di noi, se non addetti ai lavori o coinvolti in prima persona. La Ghezzani butta giù quelle sbarre e lo fa con le parole e le testimonianze di molte persone che lavorano nel settore, riportando su queste pagine la triste realtà delle carceri italiane, i problemi quotidiani di chi “vive” e il Carcere. In ogni intervista, Francesca, con domande mirate riesce a far emergere i vari aspetti sottovalutati della vita penitenziaria; si evince negli intervistati la loro parte più umana: tutti concordi che la detenzione è giusta, ma deve servire a condurre il detenuto a reintegrarsi civilmente nella società… ma non sempre ciò avviene.

Secondo dati pubblicati recentemente dal CNEL, la media dei reati per ogni detenuto è di 2,4, mentre perogni detenuta è di 1,9. Il tasso di recidiva è stimato al 68,7%, ma si afferma che possa scendere fino al 2%per i detenuti che hanno avuto l’opportunità di un inserimento professionale.”. (Pag. 32 “Il silenzio dentro”)

Questo perché spesso questa opportunità viene a mancare.

Monica Bizaj, presidente di “Sbarre di Zucchero”, APS.  intervistata dalla Ghezzani, dice: “Il carcere ormai, da troppo tempo, viene usato come discarica dei disagi sociali e delle povertà sociali, l’assenza di welfare si traduce in custodia cautelare in carcere praticamente automatica, anche per reati minori/o legati alla povertà e alla tossicodipendenza. L’assistenza sanitaria, psicologica, psichiatrica, drammaticamente carenti, determinano che le persone ristrette per reati connessi alla loro condizione, non venendo adeguatamente curate, rientreranno in società con gli stessi disagi, se non peggiorati dall’uso/abuso di psicofarmaci durante la detenzione, portandoli di conseguenza alla reiterazione dei reati. Idem per l’assenza quasi totale di progetti e proposte rieducative e di inserimento lavorativo. Perché nelle carceri italiane sono imprigionati la povertà e il disagio di una società emarginante e il tempo di esecuzione della pena resta lontano anni luce dal dettame costituzionale, divenendo un mero non-tempo in un non-luogo”.(CAP. 2 Pag. 45 Il silenzio Dentro)

Ciò che avviene in quegli alti e grigi edifici con le sbarre ai muri, che molti di noi abbiamo visto solo da lontano o nelle tante fiction dedicate, (che spesso non rendono bene l’idea di cosa realmente vive il detenuto) Non lo sappiamo. Ma in questo libro a Ghezzani ci aiuta a fare luce a riflettere sulla realtà carceraria in Italia.

Una condizione davvero allarmante, che coinvolge si i detenuti ma anche i loro familiari e chi ogni giorno lavora in quei luoghi; è un domino di emozioni che si scagliano per forza di cose … dal malessere del detenuto, alla consapevolezza degli agenti che si relazionano con loro, alle famiglie, impotenti innanzi a quel mondo lontano in cui i loro cari sono rinchiusi. La questione poi si fa ancor più drammatica quando è una madre ad essere rinchiusa… I carceri non sono luoghi in cui far crescere dei bambini … ma spesso alcuni nascono tra quelle mura.  Tra le tante testimonianze raccolte in questo libro mi hanno toccato le parole del pediatra, Paolo Siani che durante l’intervista alla Ghezzani, dice: (…) Gli psicologi hanno dimostrato che esiste la «sindrome da prigionia»: i bambini detenuti possono sviluppare difficoltà nel gestire le emozioni e senso di inadeguatezza, di sfiducia, di inferiorità, che si accompagnano a un tardivo progresso linguistico e mo’ torio, causato dalla ripetitività dei gesti, dalla ristrettezza degli spazi di gioco, dalla mancanza di stimoli. E una mamma dell’ICAM di Lauro 18 mi ha confidato che la prima parola che il suo bambino ha detto, un po’ dopo il primo anno di età, non è stata “mamma” come avviene generalmente, ma “apri”. Perché “apri” è la parola che quel bambino ascoltava più spesso nel carcere. Basta questo per far capire che il carcere non è assolutamente un luogo per bambini.” (Cap. 12 Pag. 122 Il silenzio Dentro).   

Ma oltre a questo aspetto davvero triste ce ne sono altri da non sottovalutare: dietro quelle sbarre vivono detenuti che coesistono per forza di cose in quelle mura, molto spesso i pochi stimoli, la realtà del momento, la consapevolezza dei loro sbagli, la mancanza della libertà e la visione di essere senza un futuro, li portano al suicidio; a quel punto di non ritorno. Ma occorre sottolineare che spesso a questo atto estremo, viene portato non solo il detenuto ma anche chi lavora in questo ambiente.

Antonella Cortese, Psicologa intervistata dalla Ghezzani a tal proposito dice: (…) Purtroppo, i casi di suicidio nelle carceri, sia tra i detenuti che tra il personale penitenziario, sono una realtà tragica e dolorosa, spesso ignorata o minimizzata. I detenuti vivono in condizioni di isolamento, sovraffollamento e mancanza di prospettive, fattori che aumentano il rischio di gesti estremi. Ma ciò che viene meno considerato è l’impatto devastante che queste stesse condizioni hanno sul personale penitenziario. (…) Lavorare in un ambiente degradato, con carichi di lavoro insostenibili e senza un adeguato supporto psicologico o emotivo, ne mette a dura prova la salute mentale. Il senso di abbandono e la sensazione di essere intrappolati in un sistema che non funziona si fa sentire anche su di loro, portando in alcuni casi a esiti tragici. (Cap 4. Pag. 66 Il Silenzio Dentro).

Sono davvero tanti gli aspetti toccati in questo libro da analizzare. Ma sta a voi farlo, leggendolo. Io posso dirvi che è Una lettura educativa su tutti i punti di vista.  Tra queste pagine leggeremo il parere di giudici, criminologi, psicologi, medici, religiosi, associazioni, volontari; leggeremo testimonianze anche di detenuti che sono riusciti a ritrovare la giusta via. Un libro che consiglio a tutti, anche ai meno ferrati in materia, perché l’autrice ha saputo unire una capace argomentazione ad una scrittura fluida e immediata. 

Concludo con un altro aspetto che ho scoperto in questa lettura: “La fede che sopravvive alle sbarre”.

Nell’ intervista a don Luigi Ciotti presbitero e attivista dice: (…) È una fede che ha tanti volti, tanti simboli, tante lingue in cui si esprime e “dei” a cui si rivolge. In ogni cella si trovano immagini sacre ricollegabili alle religioni più diverse, e preghiere scritte in ogni alfabeto del mondo, a rispecchiare l’umanità multietnica che le abita. Dai crocefissi alle immaginette dei santi, dalle divinità orientali alle icone della Madonna, passando per i ritratti dei Papi o di altre guide spirituali, in prigione le religioni sembrano convivere in modo più armonico rispetto al mondo esterno: le varie confessionidell’Islam così come del Cristianesimo, l’induismo e le altre fedi d’Oriente trovano in quegli spazi stretti un vincolo di reciproca tolleranza. (…) (Cap. 14 Pag. 136)

E una riflessione qui è importante: il mondo al di fuori delle sbarre seppur libero e grande e ricco di stimoli non riesce a coesistere con religioni differenti, ma in quell’ ambiente ristretto, in cui uomini di diverse culture si ritrovano a vivere insieme, stipati come sardine in scatola, la fede viene tollerata. Forse perché in quel “Silenzio dentro” solo il loro Dio sa realmente ciò che provano.

Lettura consigliata.

Monica Pasero

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Articoli

Gli artisti e gli autori che ho intervistato, dicono di me

FRANCESCA GHEZZANI, GIORNALISTA

Prepararsi prima di un’intervista studiando i minimi dettagli e saper scavare nelle persone senza essere invadente è un’arte non di tutti. Monica Pasero ha dimostrato di possederla. Grazie davvero per il tempo che mi ha dedicato.

Giosuè Forleo, scrittore e poeta.

Ho conosciuto Monica Pasero per caso e mi è piaciuta fin da subito; infatti l’ho scelta per recensire alcune poesie del mio ultimo libro, “Piuma bianca”. Monica è una giornalista e critica letteraria sempre disponibile, che si distingue per la sua eccellenza, originalità letteraria e cura nella realizzazione grafica. Le sue interviste e recensioni sono sempre caratterizzate da una grande profondità e sensibilità, che le permettono di cogliere l’essenza delle opere e degli autori che tratta. Ha una grande capacità nell’instaurare un contatto empatico con gli autori, capacità davvero rara e che le permette di ottenere risposte profonde e sincere. La sua scrittura è elegante e raffinata, rendendo piacevole la lettura dei suoi articoli su svariati argomenti. È una professionista che unisce esperienza, competenza e sensibilità, rendendola una delle migliori nel suo campo. Se siete alla ricerca di una critica letteraria con un blog che vi offra una visione profonda e stimolante delle opere e degli autori, Monica Pasero è la scelta ideale per la sua originalità di scrittura.

FREDERIK MC. MARK, SCRITTORE

Sono molto contento di aver conosciuto Monica e di averle fatto recensire il mio romanzo Kora: La pietra di Artfis. Un fantasy ricco di storie e misteri. Leggendolo, Monica è riuscita a cogliere l’essenza della storia, il che dimostra quanto sia preparata e sensibile nel percepire le emozioni. Grazie di cuore Monica, alla prossima

LEONARDO MANETTI, POETA

Monica è una persona molto attenta e professionale nel suo lavoro. Inoltre è molto gentile e disponibile. È la persona giusta sulla quale potete fare affidamento. La consiglio vivamente.

SERGIO CAMELLINI, POETA

Questa brillante recensione arricchisce davvero, poche volte ho trovato letterati capaci di entrare nell’animo con tanta delicatezza. A Monica Pasero, porgo i sensi della mia più profonda stima.

DANIELE OSSOLA, SCRITTORE

Ho conosciuto Monica attraverso un Concorso Letterario a Torino cui avevo partecipato.

Si è instaurato un rapporto culturale basato su dolcezza, gentilezza e profondità di emozioni.

La professionalità con la quale ha condotto l’intervista, avendone già realizzate diverse nella mia carriera di autore, posso quindi affermare che è unica in quanto ha scavato nel mio intimo per far emergere i fatti salienti della mia attività non solo di scrittore.

Non posso che rinnovare i miei complimenti!!!   

EDOARDO DE ANGELIS, CANTAUTORE

Nel variegato mondo attuale della comunicazione troviamo una tale quantità di organi e operatori, piccoli e grandi, più o meno efficaci, più o meno credibili … un bosco, una foresta nella quale è difficile trovare il sentiero giusto. Per questo motivo è importante affidarsi alle esperienze positive già vissute da altri. A questo proposito mi sento di suggerire un blog che si occupa principalmente di scrittura, con grande professionalità, garbo, sensibilità. Lo dirige Monica Pasero, e si chiama con un bellissimo nome: OLTRESCRITTURA. E’ vero, Monica e il suo blog vanno oltre la scrittura, sanno offrire, nella comunicazione quel passo in più di profondità, attenzione, interesse, che fanno la differenza … OLTRESCRITTURA, appunto” – Edoardo De Angelis – Il Cantautore Necessario

EUGENIO PATTACINI, SCRITTORE

Quando ci si avvicina al mondo delle interviste in campo letterario ci sono tre aspetti fondamentali e, quasi mai, si incontrano controparti efficaci su tutti e tre. Si parla di competenza e conoscenza del settore utili a impostare domande efficaci e ben articolare utili a conoscere l’autore ma anche a capire, non tanto cosa dica l’opera, ma dove può accompagnare il lettore. Poi c’è il contatto empatico che io ho misurato sia nel suo raro modo di approcciare ma anche condividendo spazi in salotti letterari. Il terzo punto è la realizzazione grafica perchè anche le migliori frasi, se calate in una impostazione raffazzonata, perdono valore. Monica invece caratterizza ogni sua intervista con l’eleganza dell’impostazione. Personalmente per questo aspetto leggerei suoi articoli anche su argomenti che assolutamente non mi appartengono. È bello quando si trova una controparte che mostri alto livello in uno di questi aspetti. Raro su due. Monica, per fortuna di chi la incontra, eccelle in tutti e tre.

MARCO PETRUZZELLA, POETA

Ho conosciuto Monica Pasero un po’ per caso trovandomi nella confusione e dispersione mentale e pratica tipica dell’esordiente. Ho pubblicato da poco per cui sono a digiuno sulle dinamiche della “critica” e della diffusione promozionale delle opere ma soprattutto degli autori. Una cosa, però, credo di averla compresa bene: ciò che conta nel rapporto col gli editori, con le agenzie o con gli editor o realizzatori di recensioni o interviste come Monica, è il rispetto, la cura e l’attenzione che questi hanno nei confronti dei testi, degli autori e delle loro biografie. Ecco con Monica ho provato la gioia e la soddisfazione, oltre di trovarmi al cospetto di una grande professionalità, di avere come interlocutore una persona sinceramente appassionata alla letteratura e alle dinamiche pagina/autore. Auguro ad ogni autore, esordiente o meno, di incontrare Monica Pasero per sentirsi meno solo in questo mondo affascinante ma complicato.

CLAUDE MOSCHELLI, COACH

Monica Pasero è una persona straordinariamente preparate professionalmente e culturalmente

MONICA BECCO, SCRITTRICE

Grazie Monica. Come la scrittura, anche le interviste sono un dono che viene scambiato reciprocamente tra le parti. Con queste risposte mi sono aperta alle persone che non mi conoscono; e loro mi donano il tempo e l’attenzione necessari per entrare nel mio mondo. Grazie a tutte e a tutti. Grazie soprattutto a te, Monica, che con questa intervista, interessante e sensibile, mi hai permesso di fermarmi e regalarmi il tempo di guardarmi e scoprire nuove e inesplorate sfaccettature di me stessa. È stato un piacere e un privilegio

DANIELA MEROLA, GIORNALISTA, SCRITTRICE

La giornalista e promoter culturale Monica Pasero è una professionista eccellente e molto preparata. La sua serietà è meritevole di fiducia.

ELIO SABA ,SCRITTORE

Considero l’intervista che mi ha fatto la giornalista Monica Pasero di grande valore. Mi ha fatto domande per niente scontate, che mi hanno permesso di esternare alcuni aspetti del mio modo di pensare e metter a nudo una parte dei miei sentimenti. Intervista assolutamente notevole.

SILVIA DAL CIN, SCRITTRICE,

Professionista seria, competente e anche molto umana.

SILVIA S.G PALANDRI, EDITRICE

Il lavoro di Monica è così accurato, profondo e dettagliato che un’ AI non riuscirà mai ad eguagliarlo. Domande affatto banali, capaci di scavare in profondità con intelligenza e La tua intervista mi ha emozionata e per rispondere alle tue domande mi sono ritrovata a fare un lavoro su me stessa e un punto sul mio lavoro al femminile. Grazie.

SARA DE BARTOLO, SCRITTRICE, DOCENTE

Non è semplice né scontato ritrovare professionalità e talento in un unica persona.
Parlo della scrittrice Monica Pasero.
I suoi libri nonché le sue interviste sempre pulite, chiare e complete, mai fuorvianti o allusive.
Ogni volta che le sue parole descrivono l’arte di un autore/ autrice , ne esaltano il colore e di conseguenza il valore.
Grazie Monica per ciò che fai ma soprattutto per come lo fai.
Grazie davvero.

PAOLO SORRENTINO, SCRITTORE

Il nome di Monica Pasero mi è stato fatto per la prima volta dal mio editore, Davide Indalezio di Edizioni della Goccia. Mi sono documentato, ho letto le molte cose che ha scritto e mi ha subito convinto per i suoi modi garbati, per la profondità delle sue analisi, per la capacità di cogliere le diverse sfumature e i colori nascosti delle opere che descrive di volta in volta. Si capisce subito che fa il suo lavoro con grande passione e competenza, insomma. Le ho affidato, quindi, la lettura del mio La strategia del Diavolo e anche se lei stessa ha ammesso subito che il genere giallo/thriller non è fra i suoi preferiti, la sua recensione ha soddisfatto appieno tutte le mie aspettative, constatando una volta di più la sua abilità nell’intercettare i significati meno evidenti, più nascosti del libro e sintetizzarli in modo brillante ed efficace. Rapida, essenziale, profonda, con le sue interviste, poi, riesce a interfacciarsi in modo altrettanto efficace con la personalità dello scrittore, offrendo al lettore elementi aggiuntivi capaci di incuriosirlo e farlo avvicinare ulteriormente alla lettura dell’opera. Esperienza decisamente positiva.

ANTONIO SPAGNUOLO,POETA

Ottimo intervento, ricco di cultura elevata e di coinvolgimento. Il tuo Interessamento alle luminosità della scrittura è degno di lode. Grazie per avermi Invitato. Esperienza di notevole fattura!

FRANCESCA ROMANA ROTELLA, SCRITTRICE

Monica Pasero ha recensito due mie raccolte poetiche con grande sensibilità e professionalità. Ha compreso in maniera profonda i miei versi e ha saputo evidenziarne le caratteristiche fondanti, mettendone in luce gli aspetti più interessanti. La sua alta professionalità è una garanzia di accuratezza e grande sensibilità.

ODILIA LIUZZI, ARTISTA

Vorrei dedicare un sentito ringraziamento a Monica Pasero per la splendida intervista che mi ha dedicato. È stata un’esperienza profondamente stimolante e arricchente, che mi ha permesso di raccontare il mio percorso artistico con sincerità e passione. Le sue domande, sempre pertinenti e ben calibrate, hanno toccato aspetti importanti del mio lavoro, spingendomi a riflettere ancora più a fondo sul significato e sulle emozioni che lo animano. Monica ha dimostrato grande professionalità, unita a una grande sensibilità. La sua capacità di creare un dialogo fluido e coinvolgente, ha reso questa intervista non solo un momento di condivisione, ma anche un’occasione preziosa per esprimere pensieri e riflessioni che spesso restano inespressi. Il suo approccio garbato e rispettoso ha reso tutto naturale, mettendomi completamente a mio agio. Raccontare il proprio percorso artistico non è sempre facile: dietro ogni opera si nasconde un mondo di emozioni, esperienze e scelte. Monica Pasero ha saputo cogliere e valorizzare il cuore del mio lavoro, trasformando l’intervista in un ritratto autentico del mio percorso artistico. Per questo, la ringrazio di cuore. È stata un’esperienza preziosa, resa speciale dalla sua bravura e gentilezza. Grazie ancora, Monica!

DARIO TONANI, SCRITTORE ( MONDADORI)

Ci sono persone sensibili annidate negli angoli della rete che parlano di scrittura con la mano sul cuore e il tocco delicato dell’intelligenza. Monica Pasero è una di queste; le sue domande per la mia intervista sono un bouquet di spunti originali, curiosità autentica e riflessioni profonde. Mi hanno colpito e spiazzato il giusto. Per questo le dico ancora grazie.

IL MAESTRO, ALESSANDRO PIERFEDERICI, SCRITTORE, DOCENTE

Ho conosciuto Monica attraverso i social: il suo modo di porsi, con schiettezza e sincerità, e descrivere con semplicità e accuratezza il suo lavoro mi ha subito convinto a contattarla. Ho potuto così conoscere una professionista di grande spessore che unisce una notevole esperienza ed una competenza acquisita sul campo a contatto diretto con opere e autori, ad una profonda sensibilità ed umanità, attraverso la quale coglie l’essenza delle opere recensite e gli aspetti più importanti della personalità dei suoi intervistati. Monica ha recensito i miei primi quattro libri ed ogni volta ho scoperto dietro le sue parole qualcosa che non immaginavo esistesse dietro i miei testi. Monica, infatti, sia nelle recensioni che nelle interviste, coglie l’anima stessa dell’autore, della sua personalità, del suo linguaggio, e sa mettere in rilievo tutto ciò che di bello, interessante, stimolante incontra, così che anche chi legge viene messo a contatto diretto con la cultura, l’umanità, la vita degli autori e delle opere. E non dimentichiamo la sua capacità di sintesi e la sua profondità nelle prefazioni: Monica ha scritto quella del mio quinto libro ed ha saputo in due pagine coglierne lo spirito e il messaggio, preparando la strada al lettore per vivere appieno il piacere della lettura e della comprensione.

GIORGIO INFANTINO, SCRITTORE

Grazie Monica per aver messo in evidenza gli aspetti salienti della mia produzione letteraria. La recensione di “Storie Sospese” coglie nel segno e l’intervista è stata condotta da te con grande professionalità.

ELEONORA COLORETTI, RESTAURATRICE

Brava! Sensibile precisa alle tematiche. Una professionista.

ANTONIO ZENADOCCHIO, ARTISTA

Monica è capace di identificarsi con l’intervistato e comprendere il suo modo di essere e il suo punto di vista. Questo rende l’intervista molto calzante e anche gratificante.

STEFANO ZAMPIERI, ARTISTA

Precisa, sensibile con una penna delicata ma profonda.

MASSIMO PEZZONI, POETA
Credo la piu bella e professionale intervista sia stata propio quella di Monica Pasero, la sua capacità di capire l’artista scavando nella sua sensibilità senza scalfirla ma facendone un ritratto completo e unico.

SERGIO SOZI, SCRITTORE, CRITICO LETTERARIO

Non accade molto spesso, in questi tempi, di poter colloquiare di letteratura con un giornalista che sia competente e rigoroso, ben documentato sugli aspetti biobibliografici dell’intervistato e perfino, direi, appassionato della materia in oggetto. Ebbene tutto questo ho potuto assodare nel corso della piacevole e stimolante conversazione che ho avuto con Monica Pasero sulla mia opera di scrittore

GIOVANNA FILECCIA, SCRITTRICE, EDITRICE

Una delle interviste più complete che ho rilasciato in questo periodo.

ALESSIO MIGLIETTA, POETA

Consiglierò il tuo lavoro senz’altro, e sono davvero entusiasta di questa intervista, credo la più bella ricevuta!

ANGELA CAVAZZUTI, SCRITTRICE

Un enorme GRAZIE alla bravissima Monica Pasero per la bellissima intervista sul mio universo da scrittrice.Con poche pennellate ha saputo dipingere un’immagine reale di me, come persona e come autrice.

MIRIAM DI NOTO, SCRITTRICE E DOCENTE

Ho avuto il piacere di rilasciare due interviste a Monica Passerò, riguardo al mio libro e alle mie esperienze di viaggio.Mi sono trovata davanti una professionista garbata e competente, capace di proporre domande profonde e ben calibrate.Ne è scaturito un dialogo piacevole e costruttivo, attraverso cui ho espresso pienamente il mio pensiero.

GIOVANNA DE VITA, SCRITTRICE

L’ Intervista ha saputo cogliere i tratti importanti del libro e la mia personalità. Le domande hanno messo in evidenza il lato umano e fragile del protagonista del racconto. Grazie


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